VIDEODIARIO del 4 giugno 2006. da Hospet ad Hampi e Vijayanagar – 862

il video che presento oggi, somma dei 14 precedenti, presenta in sequenza le esperienze riprese il 4 giugno 2006, con l’arrivo ad Hampi, ed aggiunge anche, alla fine, il precedente video sul DIARIO FOTOGRAFICO, e quindi è il riepilogo completo delle riprese e delle foto di quel giorno.

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ma la giornata era tutt’altro che finita, perché, col calare della sera, mi ero recato ad un internet cafè, dove avevo ripreso i contatti telematici col mondo e con gli amici di blog, che erano rimasti interrotti oramai da due giorni, ed ora vado a riprenderli dalle cronache via mail sul blog di quella sera e del giorno successivo, e dai testi originali, anche quelli non riportati sul blog.

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V. 3-giu-2006 22.16
un momento di comprensione maggiore della vita e di noi stessi?
mai stata piu’ lucida e comunque il suo malessere è legato a questa fantomatica persona a cui dedicavo quelle poesie…
persona caro Bortocal vera e vegeta! altro che… (tira su quel mento che sta sfiorando le ginocchia!)
e poi soffre per la complicità che ha letto verso “qualche” persona ma che cela solo un affetto profondo, come dici tu forse solo e soltanto virtuale.
ciao!!!!!
V.
p.s. se puoi scrivimi.

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bortocal a V. 4-giu-2006 15.21
cara V.,
anche a me pareva che ci fosse un affetto reale (ma non chiaramente ricambiato, almeno all’inizio)
chiedo scusa, ma se gli internet cafe indiani avessero almeno UNA tastiera che funzione! certo che in teoria posso scrivere! basta che ribatta ogni parola almeno 4 volte…
pero’ ti dicevo che e’ molto difficile per un lettore esterno capire (capire, non “capre”!) fino a dove arriva la fantasia in questi blog.
se le tue fantasie erano rivolte a una persona reale, non cambia poi molto. dipende da quanti passi hanno fatto queste fantasie: mi pareva di avere letto qualcuno.
fossi a casa, mi sarei ben documentato prima di risponderti, ma qui mi pare di essere minorato.
ti chiedo scusa per la pena della argomentazione, ma pare che la tastiera mezza inceppata inceppi anche il pensiero.
non sono deluso, V., da quello che dici. nel blog mi concedo una sincerita’ che in vita non mi sono sempre regalato, forse si fa un blog per questo: sentirsi protetti da una falsa identita’ e dirsi liberamente.
io davvero non cerco una relazione adesso, tanto meno la cercherei col blog, tanto meno dopo essere venuto meno a questi santi propositi e averla pagata molto cara.
forse sono deluso dalla vita, forse sono solo diventato saggio, anche se non ho ancora imparato bene come si fa a vivere proprio soli.
pero’, per esempio, basta venire in India…
piu’ a fondo nel tuo rapporto attuale e nel peso che ho sentito spesso, della tua vita, non posso entrare, conoscendola cosi’ poco e comunque anche se ne sapessi di piu’ mi sentirei solo di rispondere a delle domande per portare il mio vissuto, non certo di consigliare niente a nessuno.
sentimentalmente ho fatto solo errori nella mia vita e non ho ancora imparato nulla, salvo che a non dare consigli (e neppure sempre!).

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[perdamasco Fri, 2 Jun 2006 21:37 – huuuuuuu!!!! mio caro, che robe, che robe, che dici. E’ come se tu fossi, all’imbocco di un bivio: e stai tergiversando! – ne parleremo meglio in fututo, e non mancherò di ricordartelo! Ma intanto, sei fra i miei pensieri.

bortocal 4 giu 2006, 15:42 – caro perdama, – ti stai facendo delle fantasie sul mio conto? – guarda che non mi conosci. – io ho molti bivi alle spalle, ma tutte le volte che appena appena si poteva ho scelto di percorrere fino a dove ho potuto tutte e due le strade del bivio. – non mi e’ mai piaciuto scegliere al buio. – anche tu sei nei miei pensieri dopo il calar del sole (cioe’ dalle sei del pomeriggio).

perdamasco 4 giu 2006, 17:14 – Lungi da me l’idea di intepretarti per “fantasia”. Al più, attraverso delle ipotesi. E’ se sono sballate, tanto di guadagnato per ambedue! – Immagino che sia perché dopo le 6 si respiri un po’ di più. Trovo affascinante l’idea, che potendo respirare di più, tu senta di più anche il mio “respiro”. – Immaginandoti sempre meglio, ti saluto. ]

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pabloz70 02.06.06 @ 18:39
che dire, bortocal? il tuo blog ha un peso specifico prossimo a quello dell’uranio: ogni tua riga andrebbe commentata aprendo un nuovo blog – e il bello è che sto scrivendo questa cosa senza un briciolo di ironia!
mi ricordo che al liceo avevo studiato uno scrittore latino di cui non ricordo il nome, di cui si diceva che aveva letto tanti libri che ad una persona normale non sarebbe rimasto il tempo di scriverne uno, e scritto talmente tanti libri da chiedersi dove avesse trovato il tempo anche per leggerne uno solo
credo che per te valga la stessa cosa: così a volte capita che o leggo il tuo blog, o scrivo il mio! 
circa questo tuo post
[https://corpus0blog.wordpress.com/2016/05/27/444-06-fede-e-bugie-27-maggio-2006-cor-pus-249/], in certi punti parli di Dio non come un ateo ma come un figlio abbandonato – ti sei sentito tradito, per cui ora lo rinneghi…
le cattiverie alle quali ti ha sottoposto non ti hanno convinto che non esista, ma che sia cattivo, talmente cattivo che tu non vuoi più credere a lui – pur continuando a credere nella sua esistenza…
al di là di questa mia analisi superficiale, quello che scrivi è tutto vero: la fede è un dono? o la fede è un dovere?
alla fine, è importante credere nell’uomo, e già questo è molto..

Bortocal a Pabloz 4-giu-2006 15.38
caro Pabloz,
grazie delle tue parole, mi fa piacere che c’e’ qualcuno che mentre sono via mi legge proprio come mi piacerebbe essere letto e come a me pure piace leggere (ma incontro pochi che debbano essere letti cosi’ e uno tra questi pochi sei tu).
questo mio post e’ forse meno rigoroso di altri, e’ un po’ discontinuo e pasticciato, non ha un chiaro oggetto ed e’ stato uno sfogo del cuore.
per sfogarmi ho provato a tornare il bambino che credeva e a parlare per un pezzo, nel post, della fede come avrebbe parlato lui (anche per farmi capire da chi la fede ce l’ha).
con questo bambino che sono stato, sai, devo imparare a riconciliarmi: non gli ho voluto bene abbastanza, perche’ quel bambino sentiva di non essere amato e stava male con gli altri: era stato educato da un lato a pretendere tutto da se’ dall’altro a non sentirsi mai all’altezza. e faceva altrettanto con se stesso: si trasformava in un capo esigente, senza saperlo.
l’altra sera in una di queste notti indiane, mi e’ tornato alla mente un altro episodio dimenticato delle cattiverie che per anni ha subito questo bambino intelligentissimo, sensibile, affettuoso e ostinato come un mulo.
non lo raccontero’ qui perche’ in fondo e’ troppo intimo e personale, solo mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.
commosso su me stesso, come sul bambino ragno che avevo appena incontrato sul treno (un bambino di 6-7 anni senza una gamba che puliva il pavimento dei treno con una scopa e un secchiello, come un altro avrebbe giocato con la sabbia, e si trascinava strisciando senza provare neppure ad alzarsi, come un ragno che avesse tre zampe sole, dato che anche le braccia erano diventate zampe di ragno per lui) e pensavo: ecco, come lui si e’ adattato, anche io mi sono adattato.
che altro deve fare un bambino?
tutto il resto e’ venuto da li’.

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bortocal a ennebbi 4-giu-2006 16.38
cara Nadia,
grazie delle parole di incoraggiamento.
il bello e’ che io fugo dall’Europa e da tutti poi resto stravolto quando scopro di essere solo.
vammi a capire… – intanto per prima cosa oggi riesco a rispedirti – grazie ad una connessione meno indecente del solito – la mail di cui ti parlavo.
dopo questa mail di tre giorni fa dovrei scrivere altre tre mal intere stasera, tanto lo so che se non scrivo subito poi il 90% delle sensazioni si perdono.
non è poi detto che questo sia male, del resto.

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bortocal a ennebbi 4-giu-2006 18.11
cara Nadia (te la sei proprio cercata, io qui non ho altro da fare stasera).

[segue l’invio della cronaca del 2 e 3 giugno, che si conclude con queste parole:]

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[…] nel cibercaffe la musica di una coppia che sta cantando una canzone dolcissima, un duetto d’amore meraviglioso.
il mio cuore e’ pieno di pace e di dolore, di dolore e di pace.
a domani.
un bacio a chi ha la pazienza di leggermi.

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[segue la risposta alla mail di perdamasco vista sopra:]

bortocal a perdamasco Data: 4-giu-2006 18.13

non sbagli a sentirmi respirare sempre meglio. – ho appena finito i racconti di questi giorni che solo da oggi sono riuscito a trovare la voglia di scrivere. – li ho mandati a nadia. non so se potra’ pubblicarli, ma se ti va di leggerli chiediglieli e te li mandera volentieri. – un saluto affettuoso, mio amico bizzarro ma intuitivo come pochi.

https://corpus0blog.wordpress.com/2016/06/04/hampi-4-giugno-2006-mail/

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simona a bortocal data (di arrivo): 4-giu-2006 17.57 (spedita il 26.5.06 17:50:05)
caro mauro..
forse ho perso una tua email..
sei in India??
che fai??
ho visto che mi hai chiamato da Brescia.. come mai??
ero al cinema, ti ho chiamato il giorno dopo ma nessuno rispondeva..
ma insomma che giro del mondo stai facendo??
simona

bortocal a simona 4-giu-2006 18.17
da Brescia quando?
forse era da Stoccarda, in questo momento ho il cell bloccato e non so il PIN.
ti riattacco sotto la mail che evidentemente non ti e’ arrivata (questa india informatizzata e’ un gran casino, invece).
a proposito di giro del mondo tra due settimane spero di andare in Brasile…
in questo momento sono ad Hampi (Karnataka), che e’ certamente il posto piu’ straordinario dell’India visto sinora.
un caro saluto.

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il resto della serata lo racconto per mail il giorno dopo: a videocamera spenta, avvenne anche molto altro, trascurando qualche ulteriore ricordo personale che lì non fu riportato.

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[…] e’ da questo entusiasmo che nascono le due mail di ieri a te, Nadia.

due ore in internet cafe’ e all’uscita e’ buio pesto nel paesino.

per pura fortuna mi sono fatto scrivere il nome [della guesthouse], perche mi rendo conto di non saperci tornare.

a occhio direi che e in fondo a questo stradone, ma dove si aprono le tenebre mi fermo e torno indietro, dove sono finiti i due ristorantini di fronte alla guesthouse?

devo chiedere aiuto a un altro driver.

deciso mi porta da tutt’altra parte, a un posto che si chiama come il mio solo un’acca di differenza.

ce ne sono tre di posti che si chiamano cosi a Hampi, dice, proviamo col secondo.

il secondo e quello buono, entriamo e in quel momento salta la luce in tutto il paesino.

io cretino preso dal panico al pensiero che a questo punto la cinepresa che ho appoggiato sul letto un istante prima che la luce scompaia e’ certamente fottuta.

e invece niente.

non e’ successo niente di quello che temevo, questi indiani…[…]

https://corpus0blog.wordpress.com/2016/06/05/hampi-5-giugno-2006-mail/

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5 giugno

quanto ai fatti di oggi, essi partono dalla osservazione che morire e vivere nella nostra cultura ispirata a essere – non essere, sono due oppositi, ma in India non ci sono opposti, ma giustamente solo gli estremi ideali di una scala che e’ sempre la stessa.

il bene non e’ opposto al male, ne’ la vita alla morte; la realta’ le comprende e le giustifica tutte.

con piu’ calma, nell’edizione completa nel blog di questa mail che ora si sta riducendo a frettolosi appunti, si parlera’ anche delle parallele letture di quella notte – quando la luce tornò – sulla definizione del canone cristiano (agitando le mani contro le zanzare) attraverso una delle principali invenzioni della storia umana, che la chiesa cristiana fece appunto verso la fine del II secolo: il concetto di eresia.

fino ad allora chiunque poteva definirsi cristiano,

ma già nel cuore delle persecuzioni, a pochi passi dalla morte, tra i cristiani cominciò a levarsi qualcuno alla fine del II secolo, a distinguere tra cristiani veri e cristiani falsi o “eretici”

(che vorrebbe poi dire “che hanno fatto una scelta”).

concetto dal quale nel giro di altri 200 anni si arriverà alle persecuzioni cristiane contro i vangeli delle origini, i piu’ autentici, iniziate all’izio del IV secolo: persecuzioni che produssero la loro sparizione dalla storia e quindi la sparizione del cristianesimo più autentico.

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“i due concetti sono legati”, ho scritto.

quali concetti? quelli della radicale opposizione della cultura occidentale tra bene e male e quello della radicale distinzione tra verità e falsità, tra ortodossia ed eresia.

opporre il bene al male, il tutto al niente, il diavolo a Dio è il male della nostra cultura, che alla fine e’ dualistica senza sapere spiegare perche’.

e l’unico che l’ha capito bene e’ stato Goethe, non a caso grazie alla sua curiosita’ intellettuale per l’

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e’ appena saltata la luce di nuovo in tutta Hampi e ho temuto di avere perso tutta questa mail.

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per l’oriente.

mi fermo allo schema.

con queste riflessioni comunque mi sono addormentato tra i pruriti insopportabili provocati dalle zanzare.

https://corpus0blog.wordpress.com/2016/06/14/482-06-hampi-vii-14-5-giugno-14-giugno-2006-bortolindie-36/

12 risposte a "VIDEODIARIO del 4 giugno 2006. da Hospet ad Hampi e Vijayanagar – 862"

  1. Sto imparando a memoria alcune parti dei tuoi video ahahah.
    Ho letto i commenti interessanti di allora, mi è parso un po’ leggere di confronti tra persone che si conoscono realmente.
    Non ho aperto i link dei post che hai inserito convinta di non riuscire a seguire bene i vari argomenti.
    Oggi giornata di sole adatta alle uscite fuori di casa…

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    1. be’ lo scopo della riproposizione in forma continuata dei vecchi videoclip non è questo, ;-): in realtà il video lungo dovrebbe essere per chi non ama la visione troppo breve e spezzettata, ed essere evitato, invece, da chi preferisce i videoclip su singoli temi.
      poi magari potrebbe anche succedere che qualche videoclip te lo sei perso anche tu, che pure sei una spettatrice straordinariamente costante, e magari te lo ritrovi.
      comunque puoi sempre mandare avanti il video se rivedere certe parti ti annoia. 😉
      poi, certo, l’unione dei video tutti assieme, a me pare che finisca col dare un valore diverso anche alle singole parti…

      sui link hai fatto una osservazione giusta, e infatti io non mi aspetto proprio che qualcuno li apra, per perdersi del tutto. il loro valore è soltanto quello di una nota a piè pagina, per citare il luogo da cui è stata presa una citazione.
      ma copiando e incollando il link per come è, come sto facendo, creo appunto questa ambiguità. da domani cambio forma a queste citazioni, per evitare l’inconveniente; grazie di avermelo segnalato.

      oggi qui cielo coperto, ma non ha piovuto; dopo l’exploit di ieri, con i nove chilometri a duemila metri, oggi ho preferito riposare anche se non ero poi particolarmente stanco, ma il cielo grigio non invogliava.

      è passata una escursionista che ha scoperto la mia fattoria: a mangiar ciliegie e a prendere uova…, figurati.

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  2. La tua fattoria sta diventando popolare, un luogo dove incontri i vicini e i passanti a me sembra una buona risorsa.

    Ero curiosa di sapere dell’escursione, nove chilometri a duemila metri complimenti per la tua forma fisica, “non ti sentivi particolarmente stanco” che bello!

    Per le citazioni grazie e il video ha scorso, a tratti, più veloce.
    In effetti il riepilogo è utile quando si perdono alcuni video, anche secondo me offre una visione più ampia e completa di alcune giornate, molti camminando, dei tuoi lunghi viaggi.

    Ciao

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    1. in realtà diciamo che i nove chilometri sono stati fatti per metà in salita da un primo rifugio quasi a 1.700 a un secondo, quasi sulla vetta, a quasi 2.100, ma la salita era quasi sempre dolce e senza difficoltà, e io piuttosto ho toccato con mano una certa inferiorità fisica rispetto ai compagni di camminata, del resto tutti più giovani di me.
      non ero stanco ieri, ma ero stanco, eccome, quando l’ho fatta!
      quindi non sono certo in buona forma fisica, perché ho fatto con una certa fatica, anche se non esagerata, un percorso che in passato avrei fatto senza nessuno sforzo…
      comunque, chissà quando, arriveranno anche i video di questo giro… 😉

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  3. Ho capito meglio ora, la stanchezza durante il percorso credo sia comprensibile, sono nove chilometri da quota 1700 a 2100, ad una certa altezza la fatica aumenta. Non so a quanto tempo fa ti riferisci, certi cambiamenti non sono piacevoli… Aspetto che prepari i nuovi video 😉

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    1. penso ai 1.500 metri di dislivello fatti senza pena quattro anni fa in Sri Lanka (salvo che al ritorno, veramente massacrante), ed erano tutti di una salita ripidissima a scalini, più di 5mila 500; oggi non ci riuscirei più di sicuro…

      i due prossimi video sono già pronti, tra poco vado a caricare il primo…
      buona serata…

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  4. Già avevo visti diversi video sullo Sri Lanka, anche la salita con tanti gradini.

    Bè non può rincuorare ma obiettivamente anche io quattro anni fa stavo meglio…

    Intanto dedichiamoci ai video. 😊

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    1. di quella salita hai visto le foto che pubblicavo via via durante il viaggio, ma purtroppo non puoi avere visto nessun video, perché tutte le altre foto e le riprese sono andate perdute per un guasto dell’hard disk esterno su cui le avevo trasferite. piango ancora al pensiero che di quei 40 giorni di viaggio non è rimasta latra traccia che il blog.

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  5. Mi sembravano video invece avevo visto tutte foto, sia degli spostamenti che dei luoghi e delle persone.

    Ora che lo accenni ricordo di un guasto sul disco delle registrazioni fatte.

    Non volendo ti ho rinnovato il pensiero

    buongiorno

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    1. hai un ricordo molto preciso. io invece confuso: non ricordo più se ho anche tentato il recupero, molto costoso, in un centro specializzato a Padova, e se questo si rivelò impossibile, ma mi pare di sì.
      potrei provarci adesso che mi arrivano i soldi di National Geographic, ma dovrei prima scoprire di quale degli hard disk guasti che ho da parte si tratta, ahah: ne ho 4 o 5, un paio recuperati e gli altri no. 😦

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