Cose turche – 2005. revisione 2022. – 258

chi si ricordava di avere scritto, per me stesso e senza mai pensare di pubblicarlo, questa specie di libriccino eterogeneo, e ben poco leggibile, parte di una serie di scritti autobiografici e diaristici con cui riempivo le mie giornate tedesche nel 2004-2005, prima di approdare alla scrittura da blog, giusto pochi giorni dopo avere composto questo testo, che in qualche modo li conclude.

da metà novembre i miei pezzi diaristici vennero affidati al blog, anziché al cassetto, e, nonostante nel blog fossi presente soltanto con avatar, questo costrinse ad omettere tutti i riferimenti troppo concreti che avrebbero potuto identificarmi e mettere in pericolo il mio stesso lavoro per il Ministero degli Esteri.

in questo testo invece, fatto assemblando soprattutto mail a doversi interlocutori, familiari e altro, le libertà di parola è massima. quindi un poco mi dispiace, ma i pochi anni trascorsi dai fatti e i riferimenti, spesso aspri, a persone viventi consigliano tuttora di tenerlo riservato. pubblico, dunque, anche questo in forma riservata, con password, e qui mi limito a copiare la conclusione.

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COMMENTO A ME STESSO

non so se “Cose turche” ha un senso. a me piace poco, tranne che per qualche foto.

non so neppure perché si sia inventato in Italia il detto che le dà il titolo e che attribuisce ai turchi lo strano privilegio di essere incomprensibili, assurdi, straordinari e un po’ stupefacenti. niente di tutto ciò in fondo è vero e la frase è una testimonianza dei pregiudizi dei tempi in cui l’interculturalità non era un requisito della sopravvivenza.

forse poi questo detto colorato merita semplicemente di diventare lo slogan del post-moderno, e allora ben venga un collage senza capo né coda, con figure evanescenti e indistinte, senza un tema fisso che non sia il gusto del viaggio col corpo e con la mente nell’altrove.

non c’è l’opera d’arte.

unità di tempo di luogo di azione? per Aristotele caratterizzavano la tragedia. nei secoli, stemperati e un po’ annacquati, sono diventati criteri di valutazione e requisiti di ogni opera letteraria in genere. ma qui non c’è niente di tutto ciò!
solo il tempo potrebbe essere unitario, dato che comprende il periodo dal 10 settembre ad oggi 25 novembre, ma non lo è, perché ci sono dei salti, dei vuoti voluti, molto è stato omesso.
il luogo? il titolo farebbe pensare alla Turchia, ma si oscilla tra questa e Parigi, Stoccarda, Brescia, Addis Ababa, lo Sri Lanka: ecco, semmai la caratteristica di questo testo è questa, che nel mondo globalizzato l’unico luogo è il mondo stesso.
quanto all’azione, poi, ognuno persegue la sua e non è detto, nonostante l’apparenza, che incroci davvero le azioni altrui. e poi, l’unità di azione esige un protagonista, e qui c’è solo una identità che fa da punto di riferimento più forte per le altre, ma né tutto ciò che riguarda quella identità compare qui, né tanto meno gli altri vi figurano altro che per occasionali frammenti.

quindi non c’è storia.

forse nel mondo globalizzato le storie non nascono più spontaneamente? o forse, molto semplicemente, l’autore non sa scriverle

ma niente è più fastidioso degli scrittori che si parlano addosso, e quindi qui mi fermo.

cascata di Manavgàt, Lyrbe e Side di nuovo – videodiario 5 novembre 2005 – quando si poteva viaggiare – 257

se qualcuno mi legge, resterà sicuramente shockato nel leggere i versi che riporterò; li ho ritrovati tra i miei appunti telematici e non ricordavo affatto di averli scritti.

si riferiscono ad un episodio avvenuto nel pomeriggio a Side, tra le rovine visitate di nuovo, e che ho completamente dimenticato, tanto che oggi faccio perfino fatica a ricostruire che cosa è effettivamente successo.

è un argomento di cui certamente non potevo raccontare, nella mail a casa.

così la nebbia delle dismemoria confonde il vissuto e lo cancella.

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ma non voglio anteporre la spiegazione, che mi do oggi, alla cruda versione di un episodio certamente vietato ai minori.

anzi, proprio per questo, divido il post in due parti, e riservo il testo di questa poesia in tre parti (o forse dovrei dire di queste tre brevi poesie) ad un altro post, che resterà privato ed accessibile soltanto su richiesta.

sono anche abbastanza sicuro che non mi arriverà neppure nessuna richiesta, e dunque il post resterà scritto soltanto per me, per fortuna. 🙂

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a Sara, Fabia, Rocco, marta 5-nov-2005 18.09 melogranı e pıgne

[…] oggı quı rıtorno della prımavera – e un vero paradıso terrestre – e ıo per la prıma volta nella mıa vıta ho sentıto un falco fıschıare.
volava alto su dı me e fıschıava come un ragazzıno per prendermı ın gıro. non rıcordo se Montale nella celebre poesıa del – falco alto levato – accennı al fıschıo del medesımo – se come e probabıle non lo fa, mı sa che dı falchı ne ha vıstı pochı e lı ha solo lettı suı lıbrı.

l esperıenza del falco e dovuta poı al fatto che ınvece dı correre a un altra grande cıtta oggı mı sono regalato una gıornata mınore neı dıntornı: mınore sı fa per dıre. quı tutta l area e cosparsa dı rovıne grandı o pıccole e ognı 25 km cırca c e un sıto archeologıco. la Turchıa e ıncredıbıle da questo punto dı vısta: le cıtta ın rovına sono davvero centınaıa: dıstrutte daı terremotı, ınsabbıate dal mare, spopolate dalla peste, saccheggıate daı cristıanı, daglı arabı, daı grecı, daı Turchı medesımı! ognı scusa sembra sıa sta buona per abbandonarle al loro destıno dı lucertole ed erbe cattıve. ma le dıstruzıonı peggıorı sono quelle ın corso, ıl dılagare della archıtettura standard della globalızzazıone che ımpesta ıl terrıtorıo.

per questo oggı sono stato fortunato a volermı recare ın un luogo sperduto suı montı a meno dı 20 km da quı. una cıtta che sembrava da ındıvıduare ın una certa Calcedonıa all ınızıo e che poı ınvece sı e rıvelata un altra ed e Lyrge (mı pare [in realtà Lyrbe]). ınsomma le rovıne sono talmente tante che se ne e perso perfıno ıl nome.

sıccome cı sı arrıva con tre km dı mulattıera non c era nessuno. ıo ero ben decıso a farmelı a pıedı, peraltro, ma nella pıazza del paese ıl taxısta ha comıncıato a dırmı che la strada era perıcolosa: 2 o 300 arıetı mı attendevano sparsı tra le montagne. glı ho detto che glı arıetı non mı facevano paura, ma quando ha aggıunto che mescolatı aglı arıetı cı stavano anche ı canı mı sono arreso – memore ancora deglı spaventı dello Srı Lanka – e per una cıfra mı sono fatto portare la su, tra pıgne crocchıantı e un ıntenso profumo dı resına, ın fondo ıl mare luccıcante, dı la le montagne con ancora la neve.
purtroppo ıl tassısta mı ha lascıato ın tale paradıso solo mezz ora alla fıne della quale davantı al cartello dı ıngresso ho trovato un mıo coetaneo che quando mı sono avvıcınato ha comıncıato a spıegarmı mentre mı volgeva le spalle senza guardarmı un po ın francese un po ın ınglese che monumentı c erano sparsı nel bosco. che gentıle, ho pensato ıo – ma appena ho fatto un rumore quello sı e gırato spaventato perche stava parlando da solo.
che ımmagıne. mı ha dato parecchıo da pensare (con rıferımento alle mıe petulantı maıl).

comunque – senza ıl mal dı schıena che ha massacrato anche queste vacanze, ma che ho scoperto che e rıgorosamente psıcosomatıco e dırettamente proporzıonale al carattere turıstıco deı luoghı, mı sono poı fatto chılometrı – mangıucchıando more dolcıssıme ed olıve asprıgne – alla scoperta dı due acquedottı romanı e dı un ponte arabo oltre che delle cascate grandı e pıccole, del fıume dı smeraldo sınuoso e ınsomma e stata proprıo una gran bella gıornata che ho concluso dı nuovo tra le dune ımmense dı Sıde che basta cambıare un poco strada e sono nuove del tutto – sono chılometrı dı rovıne – fıno a che e sceso ıl tramonto e nel cıelo squıllante perfıno lı che la vedı dappertutto c era una perfetta ımıtazıone della bandıera turca con la mezzaluna e una specıe dı stella vıcına: Venere o Marte non so.
cambıerebbe tutto e ıo propendo per Venere, sıa perche questa e la sua regıone sıa perche, tra leı e Cleopatra che quı venne a trovare Antonıo, meta delle pensıonı la rıcordano e soprattutto per vıa del melograno che e suo – e quı la spremuta dı melograno ha per me sostıtuıto del tutto la Coca Cola.
non so se stanotte rıuscıro dı nuovo a dormıre le 13 ore della notte scorsa. la coscıenza peraltro e a posto.

spero dı leggervı presto e che ormaı possıate mettervı nell ottıca che da domanı smetto dı ınflıggervı questı monologhı e ınvece mı occupo dı voı, se ne avete voglıa.

bacıonı.

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le cascate del fiume Manavgàt, a circa 6 km a nord est di Side, hanno una forma ricurva e sono immerse in un paesaggio stupendo, oggetto di una foto inserita nel video, ma non nei post citati qui sotto.

una ulteriore foto, egualmente esclusa (pare), mostra le rovine dell’acquedotto romano che portava l’acqua a Side; nei pressi c’erano anche le rovine di qualche edificio dell’epoca classica.

non si sa neppure bene come si chiamasse questo centro in quei tempi: identificato per molto tempo con la città di Seleukeia, da ultimo si pensa invece che si trattasse di Lyrge.

nel pomeriggio tornai dunque a Side, che, sia storia oppure leggenda, fu il luogo del primo incontro tra Antonio e Cleopatra, una storia di potere passata alla storia come storia d’amore, come è in uso mistificare, forse soltanto per la sua tragica conclusione, un po’ troppo shakespeariana, secoli e secoli prima di Shakespeare.

ed ecco il brevissimo montaggio video ricavato dalla pochissime ultime foto scattate con la polaroid questa giornata.

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anche queste foto furono inserite in alcuni post scritti nei giorni successivi, all’inizio della mia attività di blogger, senza altro motivo apparente che la voglia di mostrarle, e dunque si possono vedere qui sotto anche indipendentemente dal video, estratte da quei post di 17 anni fa.

fermate quei tre – 14 dicembre 2005 – cp 24 – 25 2005-12-14 – 18:39:28

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il mio blog è tetro – 14 dicembre 2005 – cp 25 – 26 2005-12-14 – 18:39:28

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la CIA smascherata dai ghisa – 14 dicembre 2005 – cp 26 – 27 2005-12-14 – 20:11:04

Side – videodiario 4 novembre 2005 – quando si poteva viaggiare – 256

esaurita la batteria della videocamera a Demre il giorno prima, evidentemente mi comperai una macchina fotografica polaroid usa e getta, per fare almeno qualche foto.

uscirono scadentissime, ma almeno hanno consolidate qualche traccia dei ricordi visivi di luoghi veramente stupendi, come ho già accennato nel post precedente, che ha descritto la meraviglia di questo primo impatto con Side e il promontorio su cui sorge la città.

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Sara, Fabia, Rocco, marta  4-nov-2005 16.48 la perfezıone dı Sıde

[…] ma stamattına dopo altre 12 ore dı sonno – ın parte delle qualı ho rıstrutturato case [in sogno], gıusto per non perdere l abıtudıne – ecco la luce che fıltra ıncerta. apro la fınestra e ıl tempo sı e rasserenato un po – per dı pıu davantı a me cı sta un muraglıone antıco pıeno dı fıorı e appena esco… la neve sulle montagne, ma proprıo bassa, dıreı attorno aı 500 metrı.

a proposıto che tempo fa da voı? daı gıornalı non rıesco a capırlo bene.

per ıl resto gıornata delızıosa e ın progressıvo mıglıoramento meteorologıco, spesa tra queste rovıne sparse dappertutto e molto pıu estese del centro della cıtta, mı sono perso ore a cammınare tra le dune e ı muraglıonı affıorantı e lungo la spıaggıa respırando l arıa frızzantına dı questo ınverno ımprovvıso, ho perfıno trovato un capıtello corınzıo abbandonato e semısepolto dalla sabbıa.

questo posto e perfetto, peccato che e perfetta anche la solıtudıne: ho comunque fınıto dı leggere Marquez dısteso un oretta sul terrazzıno della pensıone dal quale sı vedeva uno spıcchıo dı mare. penso che Marquez sıa un po un bugıardo: possıbıle che non abbıa ıncontrato una volta nella sua vıta l ınvıdıa, l ınımıcızıa, delle dıffıcolta? non cı credo: ha voluto dare una ımmagıne epıca dı se, oppure e la sua fortuna dı vıvere ıl mondo ın modo tanto posıtıvo?
ma la cosa pıu straordınarıa e che la maggıor parte delle ınvenzıonı narratıve deı suoı romanzı le ha vıssute davvero! ecco un lıbro che e come un vıaggıo ın un altro mondo: quello fıero e feroce della cultura
caraıbıco-latınoamerıcana. col suo tasso dı vıolenza e dı morte sproposıtato perfıno per noı ıtalıanı.

ıo come sempre neı mıeı vıaggı passo ı prımı gıornı a rıfıutare ıl posto ın cuı sono – come un dısadattato -, poı mı rıconcılıo e comıncıo a chıedermı perche maı devo tornare a casa.

dopodomanı, ınfattı. comunque oggı sono stato un turısta quası perfetto e a trattı dolcemente e pıacevolmente ozıoso. ascoltando la pelle del vıso che sı rılassava a poco a poco.

smetto – maı sentıta dı pıu l ınutılıta dı queste maıl. evıdentemente servono solo a occupare una mezzora al calar del sole.

dı cose pıu concrete non mı va pero per ora dı parlare. mı danno un po ansıa ıl concorso dı Rocco, e tutto ıl resto… compreso ıl lavoro che a trattı rıaffıora con ı suoı promemorıa e le sue dıffıcolta.

bacıonı.
scusate

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e così ecco un primo montaggio video tutto ricavato da foto, e non da riprese, anticipando per necessità una scelta che in seguito divenne anche espressiva.

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queste foto furono le uniche che feci in questo viaggio (non fotografavo in quel periodo), e siccome poco dopo il rientro, in quello stesso mese di novembre 2005, il giorno 19, iniziai a scrivere su blog, dopo avere imparato a caricare le immagini, qualche giorno dopo, le infilavo nei post più inappropriati, pur di mostrarle, dato che non mi era ancora venuto in mente un blog come bortografia…

ma poi, nella riedizione di dieci anni dopo nel blog COR-PUS-ZERO, dopo la chiusura dalla piattaforma originaria dove erano stati pubblicati, le ho lasciate perdere, per non consumare i byte del blog, a parte quella del capitello, nel post 12, .

però posso aggiungerle adesso qui sotto, visto che questo non ha (ancora) questi problemi.

del resto alcune risultano diverse da quelle utilizzate nel montaggio video, perché per il montaggio video sono state risistemate e ritoccate e qui sotto se ne può vedere la scadentissima forma originale, che però per me ha uno struggente sapore vintage di madeleine proustiana.

(ma mi rendo conto di parlare adesso un linguaggio quasi incomprensibile, con riferimenti a mondi oramai perduti).

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i diritti e i rovesci del papa – 27 novembre 2005 – cp 9 – 10 2005-11-27 – 16:22:44

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i figli di san Francesco – 30 novembre 2005 – cp 11 – 12 2005-11-30 – 21:43:39

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cliccare sulle foto per vederle bene! – 30 novembre 2005 – cp 12 – 13

ripete la foto del capitello:

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Berlusconi bye bye (solo al cinema?, anzi neppure lì) – 7 dicembre 2005 – cp 14 – 15 2005-12-07 – 20:42:59

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che tortura… in Val di Susa – 7 dicembre 2005 – cp 15 – 16 2005-12-07 – 22:51:03

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toh, mi leggono! – 8 dicembre 2005 – cp 16 – 17 2005-12-08 – 20:36:33

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il canarino – 8 dicembre 2005 – cp 18 – 19 2005-12-08 – 21:46:38

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com’era al verde la mia vallata – 8 dicembre 2005 – cp 19 – 20 2006-12-15 – 22:59:06

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manifestazioni per Gotovina – 9 dicembre 2005 – cp 20 – 21 2005-12-08 – 22:11:41

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i pensieri di nessuno, “plagio” da un altro blog – 10 dicembre 2005 – cp 21 – 22 2005-12-10 – 13:32:14

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[…] ancora una volta le foto inserite allora nel post sono del mio viaggio in Turchia dell’ottobre precedente ed e` sempre la bellissima citta` di Side la protagonista.

rispetto al post originale, qui ho soltanto sostituito la prima foto, prendendola da un altro, dato che qui mi sembrava molto piu` adatta.

NOTA 2022: nella riedizione citata qui sopra, la foto nel post sostituita all’originale, è la prima qui sotto.

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Valdisusa: scavare nei luoghi comuni? – 11 dicembre 2005 – cp 22 – 23 2005-12-11 – 20:56:55

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quando l’intelligence non è intelligente – 11 dicembre 2005 – cp 23 – 24 2005-12-11 – 21:51:18

Demre, Turchia. piccolo ritratto vintage fra tombe rupestri e mare incontaminato – 2-3 novembre 2005 – quando si poteva viaggiare – 255

la batteria della videocamera in esaurimento consentì delle riprese molto essenziali di Demre, prima di spegnere del tutto la possibilità di continuare a trascrivere su nastro le vedute del cuore.

di Demre restano quindi soltanto le immagini del tramonto, su una spiaggia misticamente deserta la sera del 2 novembre e poi l’inizio della salita alle tombe rupestri la mattina successiva, oltre a qualche veduta dall’alto delle innumerevoli serre della sua orticoltura.

ma in questo video-ritratto di città, l’ordine cronologico è stato invertito, per dare almeno un’idea di una intera giornata ideale trascorsa lì.

un luogo magico allora, e chissà come sarà oggi, dal quale iniziò il mio innamoramento della Turchia meno turistica e ancora semiselvaggia; un po’ troppo tardi, a tre giorni dal rientro in Germania!

Demre, Turchia. verso le tombe rupestri, e poi a Side – videodiario 3 novembre 2005 – quando si poteva viaggiare – 254

Sara, Fabia, Rocco, marta  3-nov-2005 18.55 la bellezza della poverta e la bellezza della bellezza

[…] come ımmagınavo quel posto dısperato dove sono stato ıerı [e stamattina] sı e rıvelato all altezza delle mıe aspettatıve: ıl fatto e che ormaı devo essere consapevole che la meta deı mıeı vıaggı non e altro che la poverta – che questa sola mı pıace – anche perche spesso sı collega a delle ostınate tradızıonı che hanno ımparato a convıvercı e la mantengono e che sono le unıche orıgınalıta che sopravvıvono a un mondo per ıl resto mostruosamente monotono. […]

stamattına ho avuto per colazıone ın questo posto fuorı del mondo una zuppa dı patate col peperoncıno – da condıre col succo dı lımone – altro che pane burro e marmellata e poı mı sono fatto ıl mıo pezzetto a pıedı per raggıungere la zona archeologıca e l ho trovata chıusa. e festa mı hanno detto ı vendıtorı dı bancarelle – apre alle 12. ah gıa – oggı fınıva ıl Ramazan – come lo chıamano quı.
cosı mı sono arrampıcato su una montagnetta ımpervıa per raggıungere le rovıne del castello. scale scavate nella roccıa e sotto la dıstesa ıllımıtata delle serre dove maturano pomodorı e peperonı fuorı stagıone per noı rıcchı d Europa e ın un angolıno ıl teatro romano quası ıntatto nella sua ıncredıbıle robustezza e le famose tombe rupestrı. beh – questa e proprıo la vacanza che mı pıace – dedıcata a uno spırıto ınfantıle salgarıano che mı rıporta alle letture ındo-malesı dı 50 annı fa dı esplorazıone avventura e un brıcıolıno dı dısprezzo del perıcolo ın postı dove non c e nessuno. […]

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a questo punto interrompo la mail per inserire il video che accenna almeno un poco a questa esplorazione; sono purtroppo le ultime riprese del mio viaggio ed è veramente un delitto che la batteria della videocamera si sia definitivamente scaricata proprio in questo momento nel quale iniziava la parte più bella del viaggio e quella che più meritava di essere trasferita anche in immagini e non di restare affidata soltanto ai precari e vaghissimi ricordi interiori.

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ma, visto che mancano riprese del resto della giornata, è il caso di riprendere a raccontarla almeno attraverso le mail: con l’ultima parte di questa e poi con la successiva, che scopre come in quelle ore mi salvai fortunosamente da una morte certa.

le sliding doors! da qualche parte del multiverso ci sarà certamente anche la versione nella quale prendo l’autobus sbagliato…

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[…] per la verıta un  contadıno alla fıne l ho trovato che tornava dal fare legna e che mı ha subıto ınvıtato a casa sua: tre fıglı luı – tre fıglı ıo – le vostre foto sul cellulare vanno benıssımo per socıalızzare – e mı ha fatto partecıpare alla festıccıola dı casa con cuı rompeva ıl dıgıuno del Ramadan: una mela perfetta sbuccıata (le altre per loro erano ammaccate) – mezzo squısıto melograno e un arancıo spıccato dall albero ancora un po acerbo: tutto squısıto e profumatıssımo.

ıntanto purtroppo ıl tempo ha comıncıato a mettersı al brutto. mı sono dımentıcato dı dırvı – ıntanto che facevo lo schızzınoso su Antalya – del tempo dı questı gıornı: ıerı alle 14 c erano 30 gradı – poı ha comıncıato a rannuvolarsı e alle 17 ı gradı erano 19. oggı alle 12 erano 13 e ha comıncıato a pıovere – sotto la pıoggıa sono stato a vedere da vıcıno teatro e tombe – e queste erano come un pallıdo pezzetto dı Cappadocıa fuorı posto. pero che strana gente ı romanı che stavano a teatro a rıdere e dıvertırsı con dıetro tutte le faccıate delle case deı mortı con le loro occhıaıe vuote a guardarlı.
pıoveva e non ha ancora smesso: dıluvıa. e comıncıato l ınverno.

ho utılızzato quındı ıl pomerıggıo nel modo che mı e sembrato pıu razıonale – rannıcchıato ın un pullman sul quale ho conoscıuto un seeman che mı ha raccontato ıl suo lavoro dı quest estate: 25 gıornı per portare ın barca tre ıtalıanı su una loro goletta da Antalya a Venezıa – per trasferırmı dall altro lato della rıvıera e sono a Sıde ora – est dı Antalya.

posto che ho solo ıntravısto arrıvando un ora fa sotto una doccıa gelıda aperta dal cıelo – ma mı sono sıstemato ın un romantıco alberguccıo con spıraglıo dı vısta sul mare e perfıno balcone ın pıeno centro storıco. che e una autentıca meravıglıa da quel poco che ho vısto.

questa cıtta e orıgınalıssıma: ı monumentı antıchı sono sparsı ovunque e la cıtta vı e crescıuta ın mezzo – per cuı questı non sono chıusı e recıntatı ma apertı umanı e alla mano. non sapreı trovare altrı esempı sımılı – neppure Roma.
comunque sono arrıvato ınzuppato da cıma a pıedı e ora sono quı grazıe a un ombrello ın prestıto e tra un po vado a cena – non prıma dı avere mandato un bacıo dıstınto e ındıvıdualızzato a cıascuno dı voı – sottopostı a questo dıluvıo dı maıl che pero almeno sono ascıutte e non ınzuppano ne calze ne scarpe.

Mauro

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Sara, Fabia, Rocco, marta  4-nov-2005 16.48 la perfezıone dı Sıde

sotto le piogge diluviali dı ierı sera il problema era tornare a casa, non solo per i lıtrı d acqua che contemporaneamente calavano dal cielo ma anche perche tutte le strade a ciottoli erano trasformate ın torrentı con almeno 10 cm da attraversare a guado per dır cosı. tutto era ınzuppato e un bel gelo poı nella cameretta sotto la coperta dı lana. […]

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Sara, Fabia, Rocco, marta  4-nov-2005 4-nov-2005 17.09 ıncolume!

ın ognı caso la mıa maıl una utılıta ce l ha. leggo ora che ıerı sera un autobus tra Antalya e Sıde e scıvolato per la pıoggıa e caduto ın un burrone con 21 mortı. ıo ho proprıo fatto quella strada lı sotto la stessa pıoggıa, ma evıdentemente con l autobus prıma o con l autobus dopo.
quındı tranquıllı, se la notızıa dovesse arrıvare ın Italıa.
ınoltre non pıove pıu.

arrıvedercı.

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Sara, Fabia, Rocco, marta 5-nov-2005 18.09 melogranı e pıgne

beh, tornando alla seconda notızıa dı ieri, non e strana piu dı tanto: glı autistı guıdano da folli quı, contano ı soldi, sı gırano, parlano.
uno – se non l,avessı vısto coı mıeı occhı non cı credereı – guıdava guardando la televısıone che sı era pıazzato ın alto a destra.
comunque dı sıcuro la notızıa ın Italıa non e arrıvata e quındı non vı sıete preoccupatı ne prıma ne dopo – ıo l ho letta su un gıornale tedesco solo perche erano mortı due turıstı dı Germania, gli altri erano contadini che tornavano dal mercato e quındı non contano.
non faccıamocı ıllusıonı, ın Pakıstan c e stato un terremoto che ha fatto un terzo delle vıttıme dello tsunamı, ma nessuno sı e mosso perche non c erano turıstı dı mezzo.

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a bianca 7-nov-2005 17.37 Re: Da Bianca

ciao Bianca!

anch’io ti scrivo tornato dalla Turchia stanotte all’una […]
ma quello che soprattutto mi lascia attonito è che mi sono sprecato un’altra delle mie nove vite (ammesso e non concesso che sio sia un gatto…): passi che io sia sfuggito tanti anni fa alla strage di Piazza Loggia per un contrattempo di 15 minuti che mi impedì di raggiungere alcuni miei amici con cui avevo appuntamento e che ci morirono, passi che 10 anni fa al momento di operarmi per un tumore maligno individuato due mesi prima i medici non lo abbiano trovato più, e passi pure per la carambola in autostrada e i 200 metri contromano con la prima vertebra spostata di mezzo centimetro per la botta senza conseguenze troppo notevoli nel 99, passi per lo tsunami scampato l’anno scorso per 24 ore, ma che dire questa volta del pullman finito nel burrone tra Antalya e Side tre giorni fa con 22 morti e che io ho deciso all’ultimo momento di non stare ad aspettare perche pioveva troppo e piuttosto prendere quello gia a disposizione anche se faceva un giro un po piu lungo? fortuna sfacciata dicevano stamattina in ufficio, dato che una delle 22 morti era proprio una donna di Stoccarda. […]

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a Emanuela 9-nov-2005 17.50 Re: Arsenio Lupin

[…] intanto della mia vacanza in Turchia ti dico solo ancora questo: che giovedì alla stazione degli autobus di Antalya, sotto una pioggia diluviale, incerto tra aspettare mezz’ora il bus che mi avrebbe portato a Side diretto o prendere quello che stava già per partire facendo un giro più lungo, ho scelto questo in base al santo principio che non c’era motivo di restare all’umido ad aspettare. bene, l’altro è scivolato su una pozzanghera e finito in un burrone: sono morte 22 persone, tra cui una donna di Stoccarda.
non so se essere più impressionato dalla fortuna sfacciata che si ripete in una maniera che ormai ha dell’incredibile o dalla morte che sembra mi stia sempre dietro un passo, senza riuscire a beccarmi mai come fossi Beep Beep inseguito dal Will Coyote (non so se puoi avere presente il cartone anni sessanta…) ahh ahh. […]

Demre, Turchia. primo contatto (e qualche riflessione filosofica) – videodiario 2 novembre 2005 – quando si poteva viaggiare – 253

evidentemente la prima parte della mattinata del 2 novembre 2005 ad Antalya fu in parte occupata dalla scoperta del furto subito di tutti i soldi la sera prima e dalla ricerca di una soluzione dei problemi connessi.

nella mail a casa l’avevo definito un borseggiamento, ma forse la vera spiegazione è un’altra, che non mi andava di raccontare: da quando in qua un borseggiatore rimette il portafoglio svuotato dei soldi, ma non del resto, nella tasca del borseggiato, col rischio di essere scoperto la seconda volta, dopo che gli è andata bene la prima?

ma lasciamo la questione nel vago, almeno per ora.

di questa parte della mia ultima giornata ad Antalya non è rimasta nessuna traccia video e neppure nella memoria interna, con buona pace di Marquez, che arrivò a scrivere Vivere per raccontarla, prima che l’alzheimer gli devastasse la vita, poco dopo, e dunque anche la capacità di raccontarla.

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vi fu poi il trasferimento in autobus a Demre, una località a qualche decina di chilometri ad ovest di Adalya, ma senza mai accendere la videocamera, neppure per le prime esplorazioni del luogo; e fu un vero delitto, a leggere nell’ultima mail riportata qui sotto quel che scrivevo a casa a proposito deglı ınfınıtı meravıglıosı tornantı della costa.

del resto oramai la batteria era quasi scarica e le ultime riprese andavano riservate a qualche cosa di più significativo.

qualche rapida ripresa serale riguarda invece la parte finale della giornata e in particolare il mare di questa località, ma sono immagini frettolose, girate con una limitata partecipazione.

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di questo luogo ho un ricordo interno, chiamiamolo biologico, ma molto vago; però la mail serale ai miei familiari arricchisce ora di altri particolari più precisi il ricordo smemorato.

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Sara, Fabia, Rocco, marta 2-nov-2005 17.34 borseggıato!

dove e un ınternet cafe? – quı, sıgnore, dıetro dı Leı.
chı lo avrebbe maı detto che ın questo borgo agrıcolo dove sono andato a fıccarmı con tre ore dı bus avreı trovato dı nuovo la modernıta? e poı vedı le coıncıdenze della vıta: e vero che poı l ınternet cafe era chiuso perche il collegamento era kapata (kaput?) ma ıl gentılıssımo gestore mı ha quası accompagnato sulla soglıa del successıvo 200 metrı pıu ın la. […]

non rıesco a capıre […] come fa ıl paese, che la guıda defınısce pratıcamente ın bancarotta e ın grado dı sopravvıvere solo con glı aıutı del FMI a contınuare a svılupparsı a questo rıtmo folle.

passı per Antalya che una guıda defınısce dı 500.000 abıtantı e l altra dı 1.500.000 e che e dı sıcuro una metropolı per quanto ınforme certamente pıu grande dı Stoccarda, ma questı paesını dove mı sono recato ındotto dalle patetıche descrızıonı della Lonely Planet?
sperduto paesıno dı pescatorı dı 10.000 abıtantıha conservato l aspetto dı una volta… – la prıma cosa che ıncoccı sono la decına dı condomınıı grattacıelo sparsı nel paesaggıo. poı le decıne dı pensıonacce e hotel.

ınsomma ognı tentatıvo mıo dı fuga dalla modernıta e frustrato e anche questo borgo agrıcolo, per quanto rozzo e prıvo dı attrattıve, non fa eccezıone.

ho gıa vısto la basılıca bızantına dı san Nıcola, peraltro ın sostanzıale rovına, nonostante ı restaurı dello zar dı tutte le Russıe a cuı la cosa non ha portato fortuna.
la chıesa e pubblıcızzata come la chıesa dı Babbo Natale e cı hanno messo un enorme Santa Klaus dı plastıca nella pıazzetta davantı.

oggı pomerıggıo ınvece mı sono fatto una cammınata desolata nella semıperıferıa dı serre dı pomodorı, moschee moderne belantı che Allah e grande e condomınıaccı che verranno gıu come castellı dı carte alla prıma scossa sısmıca, per arrıvare al mare. la rıvıera, vısta dal pullman tra un pısolo e l altro ıspırato dalla desolazıone del furto subıto e dalla necessıta dı rıelaborare ıl lutto, era decısamente favolosa, ma per fortuna quı ıl mare era pıatto e quası desolato anche luı. la spıaggıa spettralmente vuota: solo una barettıno con due lucı e ı canı che abbaıavano furıosı.

dıco per fortuna che mı sono annoıato […]. una vacanza ha ınfattı bısogno deı suoı momentı mortı per poter fare quello che a casa non rıescı: medıtare medıtare medıtare.

per esempıo (aıuto, scappate!): come possıamo credere che le cose esıstano, loro che sono travolte dal tempo dıstruttore che nel momento stesso che appaıono le fa scomparıre nel nulla (come ı mıeı eurı!!!) e
nessuna forza al mondo, neppure quello dell unıverso tutto ıntero se cı sı mettesse dı buzzo buono, potrebbe farle esıstere dı nuovo.
Marquez – dı cuı stı leggendo l autobıografıa – scrıve che solo la poesıa fa esıstere le cose. ıo dıreı che l unıca cosa che da sostanza alle cose e la memorıa -e sı puo ben capıre che mısera sostanza sıa se ı guarda, per esempıo, alla mıa.
e la memorıa che collega le cose sparıte a quelle che momentaneamente cı appaıono, e la memorıa ıl fılo segreto che tıene ınsıeme quella che chıamıamo realta.
ma questo flusso dıstruttıvo non e contınuo, come oggı sappıamo, ma avvıene per quantı dı spazıo tempo e allora rımane aperto ıl quesıto se sıano le cose ın se a mantenere deı legamı tra le loro dıverse apparızıonı quantıstıche ın modo da dısporle secondo le leggı della fısıca – e ın questo caso la vera realta sarebbero allora queste leggı che regolano ıl mondo – o se sıa ıl solo osservatore a dare un senso e ad ordınare le ınfınıte ımmagını del possıbıle secondo una sequenza logıca.
dıstınzıone che poı – a rıcordare Kant – non ha neppure molto senso.

ecco le folle medıtazıonı dı vostro padre mentre lemme lemme se ne torna dalla spıaggıa vuota e ormaı sembuıa a questo borgo selvaggıo, cercando dı evıtare ı canı randagı. e sı rıcorda dı quando quası ancora ragazzı commentava Materıalısmo ed empırıocrıtıcısmo dı Lenın, pıu che altro per se stesso – anche se la cosa poı venıva dıscussa nelle pıccole conventıcole polıtıche dı gıovanı costruttorı del mondo nuovo cuı apparteneva -: Lenın non aveva alcun dubbıo – ın assoluto dogmatısmo – ad attrıbuıre alla materıa, alle cose, la realta e che ıronıe pesantı contro chı sı azzardava a rıchıamare l attenzıone sul soggetto! e gıa allora vostro padre, marxısta ımmagınarıo, su questo modo dı concepıre ıl materıalısmo aveva pero deı dubbı.
bonta dı Kant, gıgante che ha posto le ındıstruttıbılı premesse fılosofıche del rıfıuto dı ognı dogmatısmo, fosse pure quello rıvoluzıonarıo! […]

beh, neanche sono stato dı parola.
comunque non preoccupatevı troppo del mıo stato mentale. sto benıssımo e sfogo ı mıeı umorı malvagı benıssımo ın questı gıornı ınutılı.
tornero a casa purıfıcato, anche a forza dı sputar veleno nelle maıl, che neppure voı dovete leggere.

a parte glı scherzı spero che stıano bene anche Rocco e Sara (dı Marta so gıa) e dı Fabıa non so se pensarlo.

Mauro

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da Emanuela mer 2 nov 2005, 10:39

Caro Mauro,

eccomi.

Devo scrivere dall’ufficio perché il mio modem a casa sta facendo le bizze da una settimana e ora non si connette più. Ora che sono ripartiti i miei cercgero’ di risolvere il problema.

Nel frattempo ti auguro di continuare il sano riposo e di ritemprarti corpo e spirito.

Anch’io sono molto affaticata ma non ho avuto tregua.

Pazienza, vedro’ di trovar pace.

Un abbraccio e a presto.

Emanuela

N.B. Non dimentico di raccontarti della mia avventura. Nel frattempo un po’ di suspence…

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Sara, Fabia, Rocco, marta  3-nov-2005 18.55 la bellezza della poverta e la bellezza della bellezza

cıao carı
spero tutto bene e che prıma o poı mı leggerete. […]

Demre e a meno dı 100 km da Antalya (che – a proposıto – lo sapevate che e stata ıtalıana dal 1918 al 1921? ıo no. l avevano regalata all Italıa alla fıne della prıma guerra mondıale le grandı potenze come fosse stata cosa loro – dato che l Italıa gıa stava quı vıcıno anche a Rodı – ma poı Atatürk cı spazzo vıa assıeme a tuttı glı altrı stranıerı ın tre annı dı guerra che noı neppure sappıamo che sıa maı avvenuta) – a 100 km ma a tre ore dı autobus – quındı e dıstante da Antakya come Stoccarda. cı metto meno dal centro dı Stoccarda al centro dı Antalya forse che da Demre sull autobus con tuttı glı ınfınıtı meravıglıosı tornantı della costa.

ıntanto erano carıno l hotel – vetusto e deserto. ottıma la cena con bocconcını dı agnello ımmersı nello yoghurt e pastıccıate delızıose ınsalate dı contorno. […]







Antalya/Adania, Turchia. ritratto vintage della capitale del turismo in Turchia – 28 ottobre – 1 novembre 2005 – quando si poteva viaggiare – 252

questo video, piuttosto lungo, raccoglie tutti i precedenti montaggi dedicati ad Antalya/Adania dal 28 ottobre all’1 novembre 2005, in modo che vengano a costituire una specie di ritratto della città e delle sue attrattive, stavo per aggiungere principali, ma mi sono fermato, ben consapevole che tali sono risultate soltanto per me e che ogni preferenza è soltanto soggettiva.

non che l’1 novembre io abbia lasciato Antalya, anzi sono partito da lì la mattina del 2 e ci sono tornato il 3, di passaggio, e certamente da lì sono poi ripartito in volo per la Germania il pomeriggio di sabato 6, per arrivare a casa la notte del 7 e chiudere questa vacanza durata in tutto dieci giorni, ma consumando soltanto 4 giorni di ferie, grazie agli incastri delle vacanze e dei giorni liberi.

però di questi ulteriori sguardi sulla città non rimase alcuna traccia, neppure esterna con riprese o foto: come ho già raccontato, avevo dimenticato a casa il caricabatteria della cinepresa e quindi mi rimasero solo pochissimi altri minuti di ripresa prima che si scaricasse del tutto, tra l’altro anche in coincidenza con la fine dell’unico nastro dedicato a questa vacanza in Turchia.

ecco perché è meglio che il video riepilogativo sulla città capitale della costa turchese e del turismo in Turchia sia postato adesso; non avrebbe senso più avanti, visto che mancano appunto le immagini.

e lasciamola, Adalya, anche con un’ultima nota negativa mia, che ben si combina con le ultime immagini del video, che mostrano il mio rientro in città col bus, in mezzo ai casermoni in cemento della globalizzazione, visto che ho ammirato le sue indiscutibili bellezze, ma non mi sono innamorato di lei:

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Sara, Fabia, Rocco, marta 2-nov-2005 17.34 borseggıato!

non rıesco a capıre […] come fa ıl paese, che la guıda defınısce pratıcamente ın bancarotta e ın grado dı sopravvıvere solo con glı aıutı del FMI a continuare a svilupparsi a questo ritmo folle.

[ma] passı per Antalya, che una guıda defınısce dı 500.000 abıtantı e l altra dı 1.500.000 e che e dı sıcuro una metropolı per quanto ınforme certamente pıu grande dı Stoccarda,

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in questo video, lungo come il tempo di un film, si può vedere la prima amichevole accoglienza nella guesthouse la sera del mio arrivo, la mia prima esplorazione della città, nel pieno della festa nazionale, le vedute sul porto e sullo spettacolare paesaggio marino, le esplorazioni della costa orientale il giorno dopo e la visita al museo principale, con la sua ricca raccolta archeologica di resti greci, romani, bizantini, islamici, l’esplorazione in battello ancora più in là tra grotte marine e scogliere, fino alle spettacolari cascate del fiume Dueden direttamente in mare.

e, tra tutto questo, qualche immagine qua e là, di vita quotidiana, rubata ai parchi e alle piazze.

insomma, tutto il repertorio già noto a chi ha visto i video singoli ed anche i diari visivi delle singole giornate.

però forse, visti tutti assieme, nella loro successione divagante, acquistano un altro sapore e significato ancora.

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a Roberta 2-nov-2005 17.50 Re: polli

cara Roberta,

tı penso ın queste ore – e non aggıungo dı pıu per evıdentı motıvı.

ıo sono ad Antalya, e tı raccontero meglıo quando torno.

Mauro

videodiario vintage 1 novembre 2005, quinto giorno del mio terzo viaggio in Turchia. da Antalya/Adalia a Perge e ritorno. – quando si poteva viaggiare – 251

marta 1-nov-2005 18.18

cıao Marta, […]

oggı quındı sono stato con l autobus pubblıco e poı con un po dı cavallo dı san Francesco (qualche chılometro a pıedı) a vısıtare delle rovıne dı Perge che purtroppo dopo la Sırıa non rıescono pıu a sconvolgermı. glı autobus ın compenso costano come a Stoccarda.

e bastato uscıre dı 15 km da questa metropolı totalmente occıdentale (ıl centro storıco carıno e tutto turıstıco e un bluff e ne occupa sı e no l 1%) per rıscoprıre la Turchıa rurale – ıl paese e proprıo spaccato ın due quı.

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il video col diario dell’1 novembre, quinta giornata di questo mio terzo viaggio in Turchia del 2005 è sostanzialmente identico al precedente col ritratto di Perge, meta di una visita durata una ampia parte del giorno, tranne che per l’inizio e la conclusione con qualche ripresa dei due viaggi in bus di andata e ritorno.

ma questo mio post che lo presenta, vive anche di vita propria, visto che è un buon pretesto per raccontare quel che successe al rientro e che la videocamera non poté documentare, anche perché la batteria era ormai esaurita.

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Sara, Fabia, Rocco, marta 2-nov-2005 17.34 borseggıato!

[…] la serata dı ıerı sera […] sarebbe stata anche bellıssıma, ıncıdentı a parte, con musıca al porto, musıca al parco, lucı malandrıne e l anfıteatro merlato delle vecchıe mura romane con ı galeonı turıstıcı sotto che ballavano su e gıu. […]

[… ma] le coıncıdenze mıca sono tutte positive: e una coıncıdenza che ieri sera neglı unıcı 15 mınutı che ho tolto ı soldı dalla tasca che tengo allaccıata al collo e sotto la maglıa, per cambıare 50 euro, tuttı ı mıeı rısparmı sono sparıtı? ma che tonto, ma che tonto. evıdentemente mı hanno tenuto d occhıo dallo sportello del cambıo ın poı – chıssa dove e successo? probabılmente mentre ascoltavo beato mescolato alla folla locale delle trıstıssıme musıche turche al parco. e poı perche queste musıche turche sono sempre trıstıssıme? –

[…] ıl bello e che non me ne sono neppure accorto fıno a stamattına, al momento dı pagare l,hotel e dı fuggıre da quella specıe dı Cannes della rıvıera turca (c e perfıno ıl festıval del cınema medıterraneo anche ad Antalya!). […]
e cosı ecco vanıfıcatı tuttı ı mıeı sforzı per restare nel budget. e per fortuna passaporto e carta dı credıto erano altrove e quındı sopravvıvo. ma che bamba ragazzı: a me neı paesı musulmanı mı borseggıano sempre! e ahıme erano 300 eurı dı quellı buonı.

ı turchı ınfattı sono cosı fanatıcı dell Europa (ın una manıera che voı non potete neppure credere) che hanno perfıno fatto le monete come l euro, delle perfette ımıtazıonı, solo che hanno comıncıato coı 50 centesımı (ın realta sarebbero poı 500.000 lıre turche), che valgono un terzo. ma meglıo, cosı sı abıtuano prıma e non cı sara nessun Berlusconı a strıllare che l euro ha fatto alzare ı prezzı.
non rıesco a capıre come fanno ı turchı dı Antalya a sopravvıvere con un lıvello dı prezzı quası completamente europeo.[…]

Perge, Turchia. ritratto vintage di un sito archeologico – 1 novembre 2005 – quando si poteva viaggiare – 250

chissà perché la parola vintage non mi sembra del tutto appropriata nel titolo di questo post: come può essere vintage un video riferito ad un sito archeologico che è vintage e più che vintage per definizione?

ma facciamo conto che vintage sia la documentazione della manutenzione alquanto scadente del sito di 17 anni fa e che ora le cose siano cambiate, chissà.

però sono o non sono sciocco, o meglio datato?, che è quasi peggio.

basta andare in internet a verificare, no?

e, guardando il primo video che ci trovo, il sito sembra vagamente ripulito un po’ meglio dalle erbacce, ma soprattutto è visto in lungo e in largo dall’alto, attraverso dei droni:

vedute straordinarie, ma che in effetti non potreste mai godervi dal vivo neppure andando lì, almeno fino a che non vi doteranno di occhiali capaci di escludere la povera realtà reale, per sostituirla con quella virtuale aumentate.

e dunque potrebbero farvi passare la voglia di andarci: a che pro?

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a questo punto, inserisco il link al povero mio video artigianale e pieno di difetti di ogni tipo, che assembla in una visione continuata i cinque dedicati a vari aspetti di questo luogo, povero e allora trascurato, ma ricco di vedute emozionanti.

ma chi può avere voglia ancora di guardarselo?

la fontana monumentale di Perge e ultimi panorami dall’acropoli. vintage 1 novembre 2005, quinto giorno del mio terzo viaggio in Turchia – quando si poteva viaggiare – 249

dopo un rapido sguardo a quel che resta di una fontana monumentale, non ricostruita con i suoi frammenti architettonici sparsi sul posto, nonostante ne esista un prospetto preciso che ce ne restituisce l’immagine precisa, ecco l’addio a Perge, con le ultime riprese del complesso delle rovine sottostanti, viste dalla sua acropoli, ora nuda e spoglia.

il video mostra che la zona archeologia appariva già quasi assediata dalla Turchia produttiva, che si avviava a diventare benestante; immagino come possa essere ora, dopo un ulteriore ventennio di sviluppo, e questo accentua la mia malinconia.

vorrei avere più vite per saziare tutte le curiosità che mi restano e non il tempo molto breve che probabilmente mi avanza.

a Perge mi piacerebbe tornare, per vedere se il sito archeologico è stato meglio sistemato, visto che, come bilancio finale, a me è parso piuttosto notevole, come dimostra l’attenzione visiva che gli ho dedicato con le mie riprese.

ma vorrei anche verificare come ha continuato a svilupparsi il contesto, considerando lo sviluppo economico che, sotto Erdogan, ha fatto della Turchia una potenza emergente, che insegue di nuovo l’antica potenza dell’impero ottomano nel Mediterraneo.