nei pochi giorni di ferie attorno a Natale 2004 feci il trasloco dal monolocale di Hegelstrasse 51 al sesto piano a Stuttgart, dove ero vissuto prendendolo in affitto da gennaio, ma poi vivendoci dal 9 febbraio, a quello all’undicesimo piano, che avevo comperato all’inizio del mese: insomma, fatto tutto da me, in ascensore…
trasloco di quattro scarabattole, in tutto, come si vede, in parte portate dall’Italia (e il Ministero degli Affari Esteri mi aveva punito di non essermi avvalso di una delle imprese di trasloco romane convenzionate con loro, ma di una bresciana, non rimborsandomi l’intera spesa, come avevo diritto), in parte comperate lì in quei primi mesi.
come il misterioso ritratto vagamente surrealista che mi sembrò una rappresentazione pressoché perfetta dell’infelice matrimonio che mi lasciavo faticosamente alle spalle, sedici anni dopo la separazione e sette dopo il divorzio, ma solo dopo pochi mesi dalla conclusione in Cassazione, con una vittoria piena, della causa faticosissima che mi aveva messo in piedi la mia ex (che in quei mesi, attratta dal profumo dei soldi, aveva avuto anche la faccia tosta di tastare una eventuale riconciliazione).
anche il proprietario tedesco del primo monolocale, per parte sua mi truffò, non restituendomi la caparra, sostenendo che la ritinteggiatura del monolocale non era stata fatta bene e aggiungendoci lo sfregio dell’accusa di avere trovato in cucina dei pacchi di pasta andati a male! (giusta punizione per la mia mitizzazione dell’onestà tedesca!).
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vi è un minuto circa di riprese di quei momenti, che volli consegnare alla memoria degli anni futuri, in fondo privatissime: all’inizio dell’appartamentino che lasciavo; e le ultime, quelle notturne, del nuovo nel quale ero arrivato, subito prima di partire.
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il 27 infatti era prevista la partenza per il ritorno nello Sri Lanka, che però era rimasta sospesa per lo tsunami terribile e devastante del giorno 26.
vi era quindi stato un cambio di programma improvvisato e la decisione dell’ultimo momento di un viaggio in Egitto, oramai ridotto nella sua durata.
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a Fabia, Marta, Rocco, Sara – 29 dicembre 2004 – notizie per ritrovarmi se occorre
alla fine oggi ho fatto un biglietto, mi scocciava disperdere uno dei miei due periodi di ferie. […] l’aereo decolla alle 6 domani mattina da qui e mi porta prima a Norimberga, poi da lì dopo le 8 per Luxor nel sud dell’Egitto [ma in realtà nel centro!]; ho fatto conto che devo uscire di casa stanotte alle 3.
dovrei tornare il 10 gennaio nel pomeriggio dal Cairo, di nuovo primo approdo a Norimberga e poi qui, arrivando verso le nove di sera.
da Luxor al Cairo faccio conto di spostarmi durante la vacanza, in treno o in battello lungo il Nilo. Sono alcune centinaia di chilometri.
martedì 11 sarò di nuovo al lavoro. – non so se vi manderò mail come quest’estate, prima di tutto perché non so se in Egitto gli Internet Cafè sono così diffusi come nello Sri Lanka, e poi perché non avrò certo da trasmettere quell’incredibile entusiasmo di luglio – che guardate che fine ha fatto.
vedrò coi messaggini se funzionano, ogni tanto; comunque se non mi faccio vivo non preoccupatevi. se state in pena provate a contattarmi anche voi. […] – devo proprio preparare la sacca adesso.
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a Mariella – 29 dicembre 2004 – Alla fine ho deciso di fare un break comunque e domani mattina presto parto per l’Egitto con l’unico aereo disponibile nei prossimi giorni. […] Ci risentiamo l`11, quando tornerò al lavoro […].
grazie di tutto.
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da a Simona – 29 dicembre 2004 – dove sei? – sto uscendo per partire per l’Egitto e per spedirti una lettera.
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[N.B. questo post è il rifacimento di quello pari numero del 23 febbraio dell’anno scorso; i post di allora vengono riscritti adesso, per adeguarli al ritrovamento delle riprese ed integrarli con i nuovi video.]