Naomi, a sproposito, la prostituzione all’Avana e le spiagge dell’Est – my roundtheworld n. 130 -47

mi accorgo ora che della giornata successiva del mio viaggio intorno al mondo del 2014, il 6 novembre, non c’e` un vero resoconto nel diario di viaggio online.

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di queste giornate cubane ho scritto soltanto qualche giorno dopo e cosi` dei fatti della giornata del 6 parlo soltanto in riferimento a una bellissima ragazza, che chiamo per l’occasione Naomi e che incontro in un paladare.

resta dunque affidato solamente ai video di oggi il resoconto dei miei soliti giri da perditempo, questa volta di nuovo nel centro storico dell’Avana, che alterna parti restaurate splendidamente con parti in rovina.

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non mi pare di averne parlato molto nel diario di viaggio online di tre anni fa (semmai qualcosa se ne e` gia` visto in qualche altro videoclip gia` presentato), ma questo video contribuisce a colmare una lacuna.

La Habana e` anche una citta` cattolica e grande e` il numero e a volte lo sfarzo delle sue chiese che ripropongono i temi artistici e la sensibilita` tipici di questa religione.

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diciamo subito la verita`: Naomi nel titolo e` uno specchietto per le allodole: di lei nel post si parlera` pochissimo, perche` in fondo di lei c’e` pochissimo da dire, e si parlera` invece di altre cose, poco o nulla interessanti davvero, cosi` che, se si fossero messe loro nel titolo, nessuno avrebbe fatto neppure la fatica di aprire il post.

Naomi, mulatta e bellissima, la cui pelle di velluto scuro risalta ancora di piu` per una cuffia bianca che le copre i capelli, si siede disinvolta al tavolo in cui mangio: ho scelto, stavolta, non un ristorante classico, ma un paladare che e` l’equivalente per i pasti della casa particulare per l’alloggio: e` una casa privata che usa una stanza per offrire pranzo o cena.

qui pero` direi che non c’e` alcun clima familiare: l’ambiente e` soltanto piu` sgarrupato – ad esempio lotto a lungo con una gamba del tavolino, che cede, fino a che si decidono a cambiarmelo – e i prezzi sono leggermente piu` cari.

ma c’e` Naomi, che fa la differenza, e come nella casa particulare si paga la vista, soprattutto, qui si paga, credo, la vista di Naomi.

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Naomi si siede disinvolta al tavolo e si lascia guardare da vicino, consapevole di essere cosi` bella, anche se la sua bellezza che quasi ti sfiora e` un supplizio di Tantalo. 

Naomi non e` la Daria di due giorni fa: e` raffinatissima, elegante; non si puo` dire che sia discreta nel modo di fare, ma neppure sfacciata e non fa avances dirette.

anzi, credo che la sua funzione sia un’altra: non di vendere se stessa, ma di indurre il cliente a spendere.

infatti subito chiede se non le offro qualcosa da bere e al mio ovvio si` ordina una bevanda locale aromatica, che ho gia` assaggiato anche io, ma senza alcool: un infuso di erbe molto profumato.

si parla di cose talmente insignificanti che e` chiaro che le parole sono soltanto un pretesto, e tra le tante parole cade anche la frase che le piacerebbe molto mangiare dei gamberoni.

qui l’impegno finanziario si fa piu` consistente, e non sono ancora cosi` frastornato da assentire, per il puro piacere di averla ancora al mio tavolo.

del resto il prezzo di un piatto di gamberoni in CUC e` pari a tre settimane di stipendio medio locale, ed e` chiaro che se Naomi lavorasse in proprio non scialacquerebbe una somma simile per un capriccio del momento, ma passerebbe all’incasso in contanti.

e infatti, visto che ho lasciato cadere il discorso, silenziosamente la bellissima Naomi, che vincerebbe senza difficolta` ogni confronto con la modella omonima, da cui ha preso il suo nome di battaglia, si dilegua silenziosamente e non ricompare piu`.

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il problema principale di Cuba e` la doppia moneta: il peso cubano per gli abitanti locali e il CUC per i turisti, e il cambio fra le due monete che e` fissato in un rapporto 1:24, ossia il CUC, il cui valore e` all’incirca quello del dollaro, poco meno di un euro, vale 24 pesos.

questo significa che sull’autobus urbano, se il biglietto per il cubano e` di un peso, per il turista e` 24 volte tanto, cioe` di un dollaro.

lo stipendio medio a Cuba e` di 15 dollari al mese, mezzo dollaro al giorno.

fanno 360 pesos cubani.

e questa e` la base indistruttibile della prostituzione a Cuba.

la prostituta che si fa pagare 20 dollari ha guadagnato in una botta sola piu` dello stipendio mensile di un operaio.

la battaglia del regime contro la prostituzione e` dunque una battaglia persa in partenza e, non potendo sradicarla, il partito si accontenta di renderla marginale e miserabile.

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ma solo qualche miserabile – e non dubito che ce ne siano – contratterebbe qui sul prezzo di una prestazione, considerando quanto sono fuori mercato rispetto a un tariffario europeo.

il turismo sessuale finisce quindi con l’essere uno dei motori dell’economia dell’isola, perche` per un cliente abituale di prostitute un viaggio a Cuba rappresenta un azzeccato investimento, in cui il costo del biglietto aereo puo` essere perfettamente ammortizzato dal risparmio su 4 o 5 prestazioni; senza contare poi la qualita` del prodotto.

perche` Cuba, patria di ogni vizio, ti offre il rum migliore del mondo, i sigari piu aromatizzati e certamente anche le ragazze piu` belle, almeno per chi ama il genere scuro.

solo per chi ama le bionde, intese come ragazze e non come birre, decisamente qui non e` aria.

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ed ora una semplice e schietta risata, anzi due assieme, nelle vie dell’Avana…

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capisco di sembrare cinico in modo irritante, ma mi adeguo alla realta`, che e` tutt’altro che rose e fiori qui.

eppure la bellezza di Cuba e` accecante per molti altri aspetti e meriterebbe e merita un turismo completamente diverso – da quello sessuale, intendo.

* * *

me ne rendo conto venerdi` 7, che decido di dedicare alle spiagge dell’est dell’Havana.

voi direte: era ora!

e sinceramente, adesso lo dico anch’io: finalmente dopo cinque giorni trascorsi a girare la citta`, mi dedico al mare.

anche se poi la giornata, almeno all’inizio, non era neppure quella ideale: piena di nuvole, ma siamo pure a novembre!

ci si arriva in modo molto semplice, prendendo un autobus dal Parco Centrale, che non e` troppo lontano dalla mia casa particulare; si fa una ventina di km fino all’ultima fermata e si scende a pochi metri da una spiaggia tropicale meravigliosa (Cuba e` immediatamente a sud del Tropico del Cancro, e credo che Heny Miller ne abbia tenuto conto).

la spiaggia piu` vicina all”Havana e` quella di Cojimar e mi sarebbe piaciuto visitarla, perche` e` qui che veniva a pescare Hemingway, in compagnia di Gregorio, che fece da modello ideale per Anselmo, il vecchio pescatore del Vecchio e il mare.

ed e` qui che i pescatori del posto, alla notizia della morte tragica di Ernest, improvvisarono una colletta per un busto di bronzo che ora lo ricorda in mezzo alle loro case.

ma scopro che l’autobus non ci passa e che l’unico modo di venirci e` un taxi oppure un’auto a noleggio.

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la spiaggia non e` pulitissima e alcune sovrastrutture di cemento in alcuni tratti sono state semi-demolite dai marosi e creano dei passaggi quasi impraticabili, ma lo splendore degli azzurri diversi stordisce addirittura e non e` molta la gente che la popola in questo novembre che gli abitanti del posto considerano straordinariamente freddo, ma che per me e` ideale.

veramente all’arrivo pioviggina addirittura.

quanto al ragazzo che si vede verso la fine del video, e` un cercatore di oggetti di metallo persi nella sabbia: anche in questo modo si arrotonda il lunario a Cuba.

ma il sole la spunta presto, moltiplicando il fascino dell’acqua 

e gli spruzzi che si alzano in qualche punto roccioso si colorano subito di momentanee iridi da arobaleno.

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Jesus, un mulatto dal largo sorriso, un braccio con una cicatrice dovuta ad un cattivo atterraggio come paracadutista, quando faceva il soldato, ora una bambina di due anni e un soggiorno alle spalle di tre mesi in Italia come masajista professionale, mi saluta e mi racconta qualche spezzone della sua vita.

la signora che lo aveva invitato in Italia, piu` precisamente in Sicilia, e` morta nel frattempo e lui non ha nessuna speranza di poterci tornare, che e` il sogno che ha, per poter guadagnare abbastanza per mantenere la figlia.

ma gli servono intanto i 60 euro per avviare la pratica all’ambasciata italiana; non lo farei un massaggio? lui e` un professionista, ha fatto una scuola di due anni e conosce diverse tipologie.

lo guardo meravigliato, e come se avesse capito il mio pensiero mi mostra i lettini da spiaggia: il messaggio si fa qui, in mezzo ai bagnanti, affittando un lettino per due CUC e ne costa 15.

il fatto di avere lasciato a casa passaporto e portafoglio e di avere pochi soldi contati nella tasca della camicia, oltre al fatto che il massaggio si svolge in pubblico e dunque senza rischi di nessun tipo mi induce ad accettare la proposta: sono quattro mesi che la proposta del massaggio riemerge in varie forme ed ecco che finalmente il viaggio ne prevede uno.

massaggio di un ex paracadutista, mi viene da ridere; e ti credo che resto frastornato e mi sento fatto a pezzi per il resto della giornata.

pero` e` chiaro che, aggiunto a quello al pendolo di quarzo dell’altro giorno, io non ho piu` dolori da bagaglio eccessivo o da stress: di nessun tipo.

e Jesus e` felicissimo per i soldi che gli do, e vuole assolutamente la mia mail, “per contattarti quando saro` in Italia”, dice.

* * *

neppure una parola fu dedicata tre anni fa nel diario di viaggio a Mateo, che incontrai su una delle spiagge dell’Est dell’Avana, durante la mia passeggiata durata quasi un giorno intero.

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era il secondo incontro con un ragazzo dal nome simile, nel mio rountheworld, dopo il Matteo conosciuto a Tahiti.

non saprei bene dire il perche` di questo silenzio a proposito di un dialogo che non fu ne` breve, ne` privo di significato, e che in qualche particolare ricordo ancora.

ne usciva il ritratto di una specie di giovane Werther cubano, inchiodato in una vita senza uscita e in una voglia di qualcosa di indefinito, che si faceva spasimo.

la chiamiamo liberta` questa sofferenza che vorrebbe farci rompere i legami e portare oltre, ma soltanto perche` non sappiamo dare bene nessun nome al nostro desiderio.

ops: mi accorgo che mi sto inoltrando nella strada pericolosa di un ritratto psicologico: piu` saggiamente tre anni fa avevo lasciato alle foto diverse di Mateo il compito futuro di tracciare la storia psicologica della sua vita.

lui che mi ricorda un poco  il nipote che visse con me un anno, tempo fa – ma forse soltanto per essere mulatto come lui; in alcune foto ritrovo i suoi sguardi di sfida, e in altre il senso infantile dell’impossibilita` di farcela.

la canzone di commento del videoclip dovrebbe essere ascoltata come se fosse la sua canzone, quella che lui canterella dentro di se`, mentalmente, quando non ha pensieri piu` definiti da seguire.

rivedendo le foto, mi accorgo che Mateo mi aveva lasciato la sua mail, e che non gli ho mai scritto; mi sembra una cattiva azione, ed e` ridicolo farlo adesso, tre anni dopo, ma proprio per questo potrebbe essere anche un buon motivo per farlo.

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la mia giornata si chiude dal barbiere, la chiave di interpretazione segreta di Cuba, cosi` come, in questo viaggio, lo e` sia` stata anche del Vietnam.

ed ecco che cosa mi ha fatto capire il barbiere cubano…

* * *

ma questa parte del post non e` stata ancora scritta al momento in cui vengo a questo hotel super di lusso a collegarmi a internet, e la musica meravigliosa che riempie questo soggiorno aperto su un cortiletto illuminato dal sole, diciamo la verita`, non rappresenta un incentivo a concentraris.

ah la musica dell’Havana, sempre e dovunque, piena di vita e di malinconia. 

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commenti:

tramedipensieri   9 novembre 2014 alle 8:52
Mi mancavano le tue avventure di viaggio.
Ciao
.marta

bortocal   10 novembre 2014 alle 2:03
ciao, marta.
e a me mancavano i tuoi commenti che sono sempre un incoraggiamento a tirare avanti.
deduco che sono finiti gli impegni di lavoro che ti tenevano lontana dal blog…
bentornata!

tramedipensieri   10 novembre 2014 alle 15:15
Ogni tanto….
ben ritrovato
piano leggerò i post precedenti.

bortocal   11 novembre 2014 alle 15:41
grazie, e aspetto pian piano con curiosita`​ i tuoi commenti, non lesinare critiche e pèrplessita`

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menteminima   9 novembre 2014 alle 17:54
Oh Cuba, tre anni fa ci sono stata, l’ho anche fortemente odiata.

bortocal   10 novembre 2014 alle 2:04
della serie odi et amo? 🙂
oh ecco un punto che mi piacerebbe che tu approfondissi, se ti va.

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bortocal   10 novembre 2014 alle 1:41
commento ricevuto via mail:
Hai sempre snobbato l’America latina e finalmente inizi a conoscerla e te ne stai innamorando.
Immagino già la risposta… Cuba è unica… ed è così.
Ma tutti e ognuno dei luoghi dell’America Latina sono unici.
Non parliamo delle isole del Caribe come Curacao, Martinica, Trinidad, Santo Domingo, Aruba, Giamaica. Colonizzazioni europee o indipendenti.
Ti ho elencato quelle che ho visitato… e poi nel Venezuela: arcipelago de Los Roques, Margarita e tante località piccole e cittadine sul mare.
A circa 70 Km da Caracas a 2.200 metri c’è una cittadina fondata da coloni tedeschi provenienti dal Land Baden-Wurttemberg nel 1843: Colonia Tovar, praticamente è Germania.
Troveresti a Lima una situazione, riguardo le auto, simile a quella di Cuba e i peruviani sono noti come bravissimi meccanici, fanno camminare tutto.
Devo continuare ad illustrarti quello che ho visitato?
Meravigliose città come Santiago in Cile o meglio Valparaiso che conosco meglio perché porto e per le sue numerose pittoresche case colorate e dove si trova un museo in una casa di Neruda.
Amo l’America Latina e non continuo ad elencarti tante città meravigliose.
L’albergo bellissimo dove vai per internet è dove alloggiavo io.
Quando arrivammo la seconda volta fummo costretti ad aspettare cinque ore all’aeroporto perché eravamo turisti singoli e ci rifiutammo di andare nell’albergo che indicavano loro.
Finalmente ci autorizzarono ma ci davano la conferma giorno per giorno per il giorno successivo. Avevo sempre la valigia pronta.
Si trovava cambio favorevolissimo specialmente nell’ascensore mentre si saliva o scendeva
oppure… meglio non descriverti altro, immagini il perché? meglio non scrivere.
A proposito di albergo sappi che io ho alloggiato in alberghi come e migliori di quello, ma sono stata anche in tende di fortuna con infiltrazioni di acqua se pioveva.
So stare da per tutto.

bortocal   13 novembre 2014 alle 19:11
peccato che tu non scrivo del tuo rapporto con l’America dei veri e propri post.
se vuoi, ti ospito, qui sul blog.

. . .

qui ho riprodotto il post NAOMI, A SPROPOSITO, LA PROSTITUZIONE ALL’AVANA, E IL RESTO – MY ROUNDTHEWORLD N. 130 – 647. integrandolo con questi altri:

La Habana, la Plaza Vieja – VIDEOCLIP n. 668

La Habana, un uomo senza panza – VIDEOCLIP n. 669

chiese dell’Avana, citta` cattolica – VIDEOCLIP n. 670

L’Avana, alle spiagge per l’Est – VIDEOCLIP n. 672

L’Avana, le spiagge dell’Est, Mateo – VIDEOCLIP n. 673

L’Avana, le spiagge dell’Est – VIDEOCLIP n. 674

Una risposta a "Naomi, a sproposito, la prostituzione all’Avana e le spiagge dell’Est – my roundtheworld n. 130 -47"

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