Sri Lanka 2004-2005 – 2a parte

[PRESENTAZIONE 2019

raccoglierò in questa pagina tutto quello che mi resta dei miei due viaggi in Sri Lanka del 2004 e del 2005, in attesa, mi auguro, di aggiungere anche i resoconti di un prossimo viaggio 2020.

i post saranno pubblicati giorno per giorno in ordine cronologico inverso, in modo che chi entra nella pagina si trovi sempre davanti gli ultimi.

in altre parole, qui si segue il vangelo: gli ultimi saranno i primi! 🙂

nb. i resoconti del 2004 verranno integrati con quelli già scritti qualche anno fa, nel 2011, e con le mie osservazioni di oggi…; queste ultime sono in neretto; le citazioni dalle mail del 2004 e dai post del 2011 in carattere normale.

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PRESENTAZIONE 2020

a conclusione del primo viaggio del luglio 2004 risistemo i post in ordine cronologico, così che vengano a costituire quasi la prima parte di un libro, leggibile in sequenza, e con l’occasione procedo alle ultime integrazioni, correzioni e ritocchi.

presento prima l’indice con i link ai post originali, nei quali si può anche prendere visione dei commenti, e di seguito il testo completo.

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PARTE PRIMA 2004

1. la vigilia del viaggio 29 giugno – 9 luglio 2004
2. verso le giungle misteriose – 9-11 luglio 2004
3. Frankfurt: la partenza – 13 luglio 2004
4. l’arrivo a Negombo – 14 luglio 2004
5. l’invisibile viaggio a Colombo. Negombo, la gente. Induismo e cristianesimo a Negombo. – 15 luglio 2004
6. arrivo ad Anuradhapura. – 16 luglio 2004
7. Anuradhapura: primo giorno. – 17 luglio 2004
8. Anuradhapura, secondo giorno, e Mihintale. – 18 luglio 2004
9. da Mihintale a Trincomalee – 19 luglio 2004
10. da Trincomalee a Polonnaruwa – 20 luglio 2004
11. da Polonnaruwa al parco nazionale di Kaudulla e a Dambulla – 21 luglio 2004]

12. da Dambulla a Sigiriya e ritorno. – 22 luglio 2004
13. da Dambulla a Ritigala e ritorno. – 23 luglio 2004
14. da Dambulla a Matale, Aluvihara e Kandy. – 24 luglio 2004
15. Kandy. – 25 luglio 2004
16. da Kandy a Negombo. – 26 luglio 2004
17. ultima giornata a Negombo. – 27 luglio 2004
18. da Negombo a Stuttgart. – 27-29 luglio 2004

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12. da Dambulla a Sigiriya e ritorno. – 22 luglio 2004

12a.  in autobus da Dambulla a Sigiriya.
12b. Sigiriya: passeggiata solitaria tra le scimmie.
12c. Sigiriya: salita al picco: le principesse e il palazzo del re.
12d. Sigiriya: turisti sulla roccia, ed altri viventi.
12e. ritorno da Sigiriya a Dambulla.

13. da Dambulla a Ritigala e ritorno. – 23 luglio 2004
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13a. da Dambulla all’antico monastero di Ritigala.
13b. Ritigala: il trionfo della giungla.
13c-d. Ritigala: pranzo e spinello nella giungla; l’arte del batik e del massaggio ayurvedico.
13e. studenti buddisti di Dambulla
13f-g. i primi due templi caverna di Dambulla – altri templi caverna buddisti di Dambulla
13h. studenti e turisti nei templi caverna buddisti di Dambulla

14. da Dambulla a Matale, Aluvihara e Kandy. – 24 luglio 2004

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14a. vicino a Matale: dalla guesthouse al tempio Nalanda Gedige e ai suoi lemuri
14b. Aluvihara, il tempio tra le rocce
14c. Aluvihara e l’inferno buddista
14d. arrivo a Kandy, il terzo giorno dell’Esala Perahera
14e. Kandy, aspettando l’Esala Perahera la terza notte

15. Kandy. – 25 luglio 2004

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15a. aspetti della vita di Kandy tra città e giungla
15b. Kandy, una città davvero speciale
15c. Kandy, preparativi dell’Esala Perahera tra piccoli templi buddisti
15d. mister anaconda: il pene più grande del mondo, a Kandy
15e. la doccia degli elefanti, a Kandy
15f. Kandy, il Museo Nazionale, nel palazzo reale<
15g. Kandy, silenzio e pace dei templi buddisti
15h. gente di Kandy, arrivederci!
15i. Kandy, uno spettacolo di danze tradizionali
15l. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: la partenza degli elefanti
15m. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: tamburi e percussioni
15n.  Kandy, Esala Perahera, quarta notte: la camminata del grande elefante
15o. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: danzando e cantando tra gli elefanti sacri
15p. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: un nuovo punto di osservazione e l’arrivo degli elefanti sacri
15q. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: luci e fuochi
15r. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: la danza degli elefanti

16. da Kandy a Negombo. – 26 luglio 2004
16a-b. l’ultima giornata a Kandy

17. ultima giornata a Negombo. – 27 luglio 2004
17a-b. partenza da Negombo e dallo Sri Lanka

18. da Negombo a Stuttgart. – 27-29 luglio 2004

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continua la prima parte…

12. da Dambulla a Sigiriya e ritorno.

12a.  in autobus da Dambulla a Sigiriya.

https://maurobort48.wordpress.com/2020/01/26/22-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-45/

22 luglio 2004

ecco tutto per oggi, ma sospendo le trasmissioni.
la prossima mail da stuttgart la settimana prossima ok?
pero se avete domande da fare o vi viene la nostalgia di saperne di piu, scrivetemi che ogni tanto io apro la casella.

così si concludeva la mail a casa del 21 luglio, per la frustrazione di non ricevere risposte dai miei figli.

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ma il silenzio era troppo duro, e una nuova mail partì anche la sera dopo, da Dambulla:

22 luglio 2004

cara Marta,
contrariamente alle promesse, il bollettino continua, essenzialmente perche sono a Dambulla, un paesino di poche anime sparso su un territorio di chilometri non adatto a passarci la luna di miele, come dice la guida, qui sono le sette di sera ed e quasi buio e devo trovare un modo di passare il tempo prima di cena.
insomma ormai internet e un vizio.
– io penso che forse mi leggi anche dall Italia e se non hai tempo di fare la postina pazienza, tra l altro Sara manco mi risponde – si direbbe – quindi o non mi legge o non mi scrive o il gestore delle mail non funziona come sempre.
quindi aspettiamo a mandarle la mail, anche se poi mi accorgo che per i suoi argomenti questa sarebbe una mail speciale quasi tutta per lei.
– oggi giornata tranquilla ma stupefacente come tutte le altre.
questo Sri Lanka si sta davvero rivelando come la miniera delle mille meraviglie. pensare che e anche cosi piccolo (un quinto dell Italia).
solo che le distanze sono moltiplicate dalla difficolta dei trasporti.
oggi per fare 50 km sono partito dalla pensioncina alle 8…

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descrivo, nel primo dei due video che seguono, il tempo passato in attesa dell’autobus, girellando per questa che la  Lonely Planet definisce desolata città, ma almeno ben servita dagli autobus

le immagini della vita di povertà della periferia di Dambulla riprendono alcune situazioni che oramai stavo imparando a conoscere nello Sri Lanka, come le donne e gli uomini che si lavano nel fiume o i pescatori; altre immagini sono nuove, come quelle del lavoro di confezione nelle botteghe, da cui escono prodotti a prezzo infimo; le strade polverose, le case decadenti, la gente povera restituiscono senza abbellimenti la situazione di un paese da terzo mondo.

dei tempi dell’attesa del bus per Sigiriya fa parte anche l’osservazione del lavaggio preliminare degli autobus con secchi d’acqua presi dal fiume, tra la curiosità degli autisti, perplessi di essere ripresi.

ma poi si parte nel veicolo affollato, col monaco buddista sfacciatamente seduto e le donne, anche anziane, in piedi.

anche oggi sull autobus un giovane gagliardo monaco arancione ha fatto alzare una vecchia decrepita che gli ha ceduto il posto tutta contenta.
ho raccolto informazioni sul fenomeno, e mi hanno spiegato che bisogna fare cosi perche il corpo del monaco, per i buddisti, e divino.
beh, io ero seduto vicino e non aveva niente di speciale, quando mi veniva addosso per le sbandate dell autobus sembrava fatto proprio come il mio, a parte che era piu efficiente per l eta.

a proposito di monaci mi torna in mente il buddismo: non mi sogno affatto di teorizzare la superiorita del cristianesimo: faccio l antropologo, non il prete.
solo constato delle differenze e cerco di spiegarle usando la nostra cultura, cioe la nostra lingua mentale e il nostro alfabeto.
direi che il cristianesimo e una religione che colloca la morale nel fare e insegna come agire, mentre il buddismo colloca la morale nell essere e insegna come si puo diventare.
posso dire che il risultato della perfezione buddista dal nostro punto di vista e una tolleranza molto maggiore ma anche un certo egoismo?

sempre dalla mail

12b. Sigiriya: passeggiata solitaria tra le scimmie.

https://maurobort48.wordpress.com/2020/01/27/sigiriya-passeggiata-solitaria-tra-le-scimmie-22-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-46/

22 luglio 2004

continuano le cronache video del mio primo viaggio in Sri Lanka del 2004: primo viaggio anche in Oriente e nel subcontinente indiano.
il commento, in un’epoca in cui non avevo ancora scoperto il blog, è dato dalle mail di quei giorni, che davano voce ad un bisogno di espressione allora molto vivo.
questa mail è ad una dei miei figli che avevo pregato di farmi da portavoce anche con i suoi fratelli.

dal post del 2011 che presenta la prima versione del montaggio video.

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sono arrivato a mezzogiorno, in questo incredibile posto fatato in piena giungla che si chiama Sigiriah [in realtà Sigiriya]: un picco che arriva a 600 m. sul mare, tutto di roccia liscia, quasi inaccessibile.

ma in realtà prima di arrivare al sito, ho percorso un bel tratto ai suoi piedi, tra enormi vasche dove fiorivano le ninfee e camminavano delle scimmie, all’inizio soltanto dall’altro lato dell’acqua.

momento magico, di solitudine assoluta.

mi credete se dico che me lo ricordo ancora?

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ho diviso in due parti il primo montaggio video del 2011 su questo posto meraviglioso, limitandomi per ora al semplice avvicinamento al sito forse più straordinario dello Sri Lanka.

ecco, per ora la prima:

12c. Sigiriya: salita al picco: le principesse e il palazzo del re.

https://maurobort48.wordpress.com/2020/01/29/sigiriya-salita-al-picco-le-principesse-e-il-palazzo-del-re-22-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-47/

22 luglio 2004

un picco che arriva a 600 m. sul mare, tutto di roccia liscia, quasi inaccessibile, in cima al quale – e dio solo sa come avra fatto – uno di questi re selvaggi ha costruito un palazzo da mille e una notte, sospeso sull abisso.
ovviamente ci sono ormai solo le fondamenta, ma lo sguardo spazia sulla giungla per decine di chilometri ancora adesso naturalmente.
ci si arrivava entrando dalla bocca di un leone gigantesco fatto di mattoni, di cui sono rimasti solo i piedi di pietra, che doveva essere alto a giudicare dai resti come minimo 50 metri.
– oggi c era brutto tempo, cioe un po di nuvole e un vento selvaggio, da adorare.
per cui i 1.800 scalini della salita sono passati via lisci come l olio. […]
– aggiungi che sospese nel nulla fatato sotto una sporgenza della roccia liscia una cinquantina di principesse sorridono perfettamente dipinte in colori smaglianti, e non si capisce come potessero arrivarci li i pittori!!!!

la mail della sera, mandata a casa, accenna; i video sviluppano e rendono sensibile quel che la parola non riesce a dire.

12d. Sigiriya: turisti sulla roccia, ed altri viventi.

https://maurobort48.wordpress.com/2020/01/30/sigiriya-turisti-sulla-roccia-ed-altri-viventi-22-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-48/

22 luglio 2004

che in cima alla favolosa rocca di Sigiriya, quindici anni fa, ci fosse una raccolta variopinta e multi-etnica di giovani turisti è facilmente immaginabile (forse verrà il tempo in cui queste stesse immagini sembreranno il ricordo, a loro volta, di un favoloso mondo fatato).

meno immaginabile – ma solo per chi non mi conosce – che, dopo vari sorrisi con giovani ragazze orientali, io mi sia messo a cantare “il leone si è addormentato” con un gruppo di ragazzi americani.

12e. ritorno da Sigiriya a Dambulla.

https://maurobort48.wordpress.com/2020/01/31/ritorno-da-sigiriya-a-dambulla-22-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-49/

22 luglio 2004

ma siccome le ultime immagini di questo secondo video ci riportano alla room della guesthouse per il meritato riposo dovuto ad una giornata eccezionale, lascio la parola agli appunti finali (almeno in ordine cronologico) della mail mandata a casa quella sera:
sono tornato a casa alle cinque stanchino, senza riuscire a glissare del tutto i guidatori di tuc tuc: domani verro trasportato a viva forza (altri 50 km in triciclo) in un monastero abbandonato dove i monaci pisciavano su lastre scolpite.
del resto di cosa mi lamento?
questo hotel mi costa 1 euro a notte e l escursione in triciclo tutto per me per mezza giornata 8 euro. […]
– ho infatti ho delle crisi di tristezza ogni tanto perche mi stanco piu che in passato e mi accorgo che il futuro prospetta una riduzione graduale di questa mia attivita di globetrotter.
oggi per esempio sono cosi fiacco…
sara perche ho fatto solo colazione? ah ah.
comunque l immagine che mi rimanda lo specchio non e per niente buona: e quella di un uomo sfinito a forza di correre su e giu.
che importa, io sono felice come una pasqua…
– a proposito, sara il caso che vada a cena, invece di farmi venire le magurnie.
– comunque e strano, questo viaggio in realta cosi corto, mi sembra infinito.
forse perche sono in un mondo cosi diverso….
– bacioni a tutti e a presto. se domani non scrivo non sara niente di strano.
papa

siccome ieri mi sono dimenticato di aggiungere questo video al post, pur avendolo citato, lo inserisco oggi in nuovo post dedicato tutto a lui, chissà che qualcuno non se lo guardi.

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e invece nella mail del giorno dopo, ancora una notizia sulla conclusione della giornata:

ieri sera nuovo rice and cary in sette portate, di dimensioni doppie del primo: praticamente sei diversi risotti, di cui uno perfino con la noce di cocco grattugiata.

13. da Dambulla a Ritigala e ritorno.

13a. da Dambulla all’antico monastero di Ritigala.

https://maurobort48.wordpress.com/2020/02/02/da-dambulla-allantico-monastero-di-ritigala-23-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-50/

23 luglio 2004

Dambulla, 23 luglio 2004
[…] qui ormai e arrivato il monsone, nel senso che il cielo e stato coperto tutto il giorno (ancora non piove), la temperatura e scesa a trenta gradi, c e un bel vento.
solo l umidita resta fortissima.
praticamente su questo lato dell isola e cominciato il loro inverno. invece cento chilometri di la, sul lato est, questa e l estate.
– stamattina sono andato a vedere le rovine di un monastero a 50 km da qui in tuc tuc: guidatore simpaticissimo; animali lungo il viaggio a volontà: le volpi, un elefante al bagno (incatenato per i turisti), un altro bardato con i turisti in cima (io ho resistito alla tentazione), un varano tutto naturale poco piu grande di quello di legno di casa.
le rovine in se erano poco significative; ma meravigliosa era la salita sul monte per arrivarci.

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per la prima volta il video ha un commento parlato, con la mia voce che recita esattamente questo passo della mia mail di allora.

ed è incredibile come questo pezzetto cortissimo, inserito nel video, appaia invece improvvisamente pieno e completo.

davvero forse a volte le parole si moltiplicano semplicemente perché non riescono ad avere la stessa efficacia comunicativa dell’immagine.

13b. Ritigala: il trionfo della giungla.

https://maurobort48.wordpress.com/2020/02/03/ritigala-il-trionfo-della-giungla-23-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-51/

23 luglio 2004

il trionfo della giungla.
alberi enormi, non c era un turista.
si sentivano solo gli uccelli e i versi delle black monkeys, scimmie rarissime da avvistare, di cui il mio driver parlava con reverente rispetto.
gli alberi allora: inimmaginabili le radici lunghe decine di metri come serpenti aggrovigliati, le liane di trenta o quaranta metri da un albero all altro.
tronchi conici, concavi cavi, intrecciati, due alberi cresciuti insieme in una lotta per la sopravvivenza finche uno ha ucciso l altro.

siamo sempre nei dintorni di Ritigala, nel centro dello Sri Lanka e io continuo a commentare il video leggendo la mail di quella sera (23 luglio 2004), mandata a casa.

del resto, in origine, questo video era semplicemente la continuazione dell’altro, del post di ieri.

spariscono di scena i poveri ruderi dell’antico monastero buddista e io mi dedico a respirare, anche con l’obiettivo, questi nuovi

deliri vegetabili odorosi,
rustiche frenesie, sogni fioriti,
[…] Protei frondosi,
e di ameno furor cedri impazziti.

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13c-d. Ritigala: pranzo e spinello nella giungla; l’arte del batik e del massaggio ayurvedico.

https://maurobort48.wordpress.com/2020/02/04/ritigala-pranzo-e-spinello-nella-giungla-23-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-52/https://maurobort48.wordpress.com/2020/02/05/ritigala-larte-del-batik-e-del-massaggio-ayurvedico-23-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-53/

23 luglio 2004

per pranzo avevo scelto di comprarmi con un euro due chili di banane ananas mango e papaya: il driver ha trovato anche delle bacche selvatiche che sapevano di limone. abbiamo mangiato sui bordi di una vasca di pietra e lui si e fatto una specie di canna singalese.
qui per la droga c e la pena di morte, non so se ve l ho detto, quindi non e certo il caso di pensare di farsi uno spinello.
ma lui mi spiegava che quella roba che tritava nella cartina, con una tipica forma a cannoncino, era un medicinale usato da tutti, infatti aveva il diabete.
mah!!!!

e ora che vi siete letti un altro pezzetto della mail a casa della sera del 23 luglio del 2004, che descrive l’esplorazione della giungla vicino alle rovine del monastero buddista di Ritigala, che cosa vi costa ascoltarlo anche dalla mia voce dal vivo in questo video?

avrete in omaggio altre strabilianti immagini della meravigliosa giungla dello Sri Lanka.

d – comunque il tipo era un venditore nato e alla fine mi ha portato a fare un massaggio ayurvedico.
LA PRECEDENTE MAIL E PARTITA DA SOLA NON FINITA.
per il massaggio ayurvedico deve rizzare le orecchie la Fabia, perche mica esistono solo gli hammam a questo mondo e il massaggio in questione ha bisogno di pochissimo spazio, nel retro del suo negozio si potrebbe fare benissimo, bastano due lettini e oli naturali in quantita e qualita diverse e una graziosa ma energica ragazza.
ah, dovrei anche parlarvi dell arte del batik, ma la tipa era cosi odiosa: una perfetta schiavista occidentale con la puzza sotto il naso: ci siamo odiati a vicenda a prima vista.
il seguito e stato piu deprimente: il driver mi ha portato a casa sua e mi sono venuti attacchi di depressione a vedere in che condizioni vivevano lui la moglie e i due figli: una poverta che noi neppure immaginiamo.
preso da un buon cuore eccessivo ho finito per lasciargli una mancia esagerata, e quando sono arrivato a casa mi sono accorto che la graziosa ragazza del massaggio mi aveva sfilato dei soldi dal portafoglio.
l ho sentito come un tradimento.
questi con i loro graziosi sorrisi sono piu ladruncoli degli altri in fondo.
basta saperlo.
dall innamoramento sto passando alla presa di coscienza come vedete.

come negli ultimi post, questa è la mail a casa da Dambulla, vicino a Ritigala, dove sono fatte le ultime riprese di quella mattina (23 luglio 2004), ed è letta anche come commento parlato di questo video:

13e. studenti buddisti di Dambulla

https://maurobort48.wordpress.com/2020/02/06/studenti-buddisti-di-dambulla-24-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-54/

23 luglio 2004

ecco la conclusione della mia mail del 23 luglio 2004 (la prima parte nel post precedente:

pomeriggio nei templi buddisti d oro a 500 metri da casa mia.
si entra sotto il budda piu grande del mondo: 30 metri, chissa perche proprio in questo buco.
[osservazione quanto mai sciocca, la mia: come la piccola Assisi per i cristiani, così anche la piccola Dambulla è uno dei centri principali di influenza religiosa buddista dell Sri Laka; e il grande tempio dalla cupola d’oro che si vede all’inizio del video che segue, sta al buddismo antico come la basilica della Porziuncola, ad Assisi, sta alla Porziuncola stessa] […]
in compenso c erano migliaia di scolaresche in gita scolastica con le loro uniformi e ho dovuto riprenderle tutte.

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questo video è sgradevole, ma ogni viaggio ha le sue ombre e non sarebbe giusto tacerle solo per smania di far sembrare tutto straordinario.

qui, più che di ombra, si dovrebbe parlare di tenebra: quella della teocrazia buddista che soffoca il paese e che qui compare, sopratutto all’inizio, nel suo aspetto peggiore e francamente insopportabile:

* * *

ma ecco le mie considerazioni del 2011, nel pubblicare la prima versione di questi video:
la fretta fece lasciare nella penna alcune considerazioni che si erano già avviate, almeno per accenno in una mail precedente: che giudizio dare del buddismo?
nel mio viaggiare piuttosto naif mica mi ero reso conto, prima di partire, che il buddismo fosse talmente significativo nello Sri Lanka, tanto da diventare la caratteristica centrale del gruppo di popolazione dominante.
e neppure sapevo che il regime politico dello Sri Lanka, dove i monaci buddisti costituiscono il principale supporto del governo, si potrebbe descrivere nella sostanza come una teocrazia, malamente mascherata da forme politiche moderne, che governa il paese grazie alla sottomissione delle altre minoranze religiose, che, nel caso della minoranza induista, corrispondono anche ad una minoranza etnica, che parla altra lingua e usa altra scrittura: i tamil, gli stessi del contiguo stato indiano del Tamil Nadu.
la storia moderna dello Sri Lanka, dopo l’indipendenza dall’Inghilterra, ottenuta pacificamente nel 1945, ha la sua data saliente nel 1959 quando venne assassinato Solomon Bandaranaike, leader dello Sri Lanka Freedom Party, che era stato al governo con un programma federalista che prevedeva l’autonomia della minoranza Tamil, induista e non buddista e il passaggio al gruppo dei paesi non allineati.
anche se le elezioni successive vennero vinte dalla vedova, che divenne così la prima donna al mondo primo ministro, il problema Tamil non venne mai risolto, per l’opposizione delle gerarchie buddista, interessate a mantenere l’identità buddista dello Sri Lanka e le sue “radici culturali e religiose”, che gradualmente imposero la loro egemonia politica sul paese.
la lunga guerra civile contro le Tigri Tamil, iniziata nel 1983 e conclusa due anni fa col completo sterminio dei ribelli, ha provocato 65.000 morti e un milione e mezzo di sfollati, e ha lasciato il paese ai suoi rapporti di forza che vedono l’egemonia assoluta dei monaci buddisti sul paese (quel che d’altra parte rischierebbe il Tibet, se avesse successo l’opposizione del Dalai Lama buddista, peraltro pacifica).
su questo paese stremato da trent’anni quasi di guerra civile calò il 26 dicembre 2004, solo cinque mesi dopo questi video, lo tsunami, che provocò altri 40.000 morti, oltre che infinite distruzioni (che documenterò in futuro in parte nei video del mio secondo viaggio in Sri Lanka, nel 2005).
questa premessa storica mi pare necessaria per inquadrare l’argomento del buddismo anche da un punto di vista politico.

13f-g. i primi due templi caverna di Dambulla – altri templi caverna buddisti di Dambulla

https://maurobort48.wordpress.com/2020/02/07/i-primi-due-templi-caverna-di-dambulla-23-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-55/https://maurobort48.wordpress.com/2020/02/09/altri-templi-caverna-buddisti-di-dambulla-23-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-56/

23 luglio 2004

poi si arriva a un monastero ricavato nelle grotte che ha il fascino di Assisi, a parte la ripetitività tutta buddista dei 150 budda.

ecco la mia solita citazione della mail di quel giorno, da Dambulla, 23 luglio 2004

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quasi favolose mi paiono oggi le immagini con cui si apre questo video: le scimmie sulla scalinata che porta ai miracolosi templi caverna di Dambulla, una specie di versione mignon dei templi di Ajanta in India, l’incantatore del cobra, poco distante, col suo schietto viso fotogenico (cosa che ho poi imparato sembra un requisito essenziale per fare questo mestiere), e poi l’ingresso nel clima mistico e rarefatto delle grotte, una raccolta di antiche statue affreschi e bassorilievi: un punto d’incontro dove si respira una devozione millenaria, per un buddismo così lontano da quello pacchiano e insultante del grande tempio kitsch che aspetta ancora di sotto con le sue musiche sparate dagli altoparlanti, ma qui per fortuna lontane e dimenticate.

per la base musicale del videoclip ho scelto un Bach che a me irresistibilmente ricorda qualche film di Pasolini, forse Accattone o Mamma Roma: ma anche questa vuole essere una citazione, un rimando, all’idea di un mondo popolare positivo e vitale proprio per il suo senso millenario del limite, della sofferenza e del male di vivere; che sono i lati indiscutibilmente più positivi del buddismo, il suo messaggio originario.

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g –

questo videoclip è la naturale prosecuzione del precedente, cambia soltanto, in questa riedizione, la base musicale: ho sostituito al Bach originario una musica per flauto singalese che aiuti a riportare alla religiosità del paese anziché ad una trasposizione negli schemi della nostra cultura, anche musicale.

non ho dunque altri commenti da aggiungere, oggi, ma approfitto dell’occasione di proseguire con la pubblicazione del post che accompagnava la pubblicazione della prima versione del video nel 2011:

la pigrizia e la mancanza di competenze specifiche mi induce a questo soltanto ad accennare alcune considerazioni nella forma più sintetica possibile, attraverso questo fulmineo scambio di mail con Doriana:

Doriana Bruni:
C’è un aspetto del Buddismo che non mi piace, provo ad accennarti qualcosa.
E’ l’aspetto della new age molto in voga qui in occidente: secondo la teoria della reincarnazione tu ti scegli le persone che ti aiuteranno a perfezionarti… se quindi hai un genitore disgraziato te lo sei scelto tu e… così via!
Vallo a dire a quei poveracci che si ritrovano senza una persona cara o con una sfiga notevole, per esempio dillo a chi ha perso in Norvegia qualcuno nell’attentato… è grasso che cola se non ti sputa in faccia.
E poi questo dire “E’ il libro che mi ha scelto…” o ” E’ la casa che mi ha scelto” etc etc.
Molto di moda!!!

bortocal:
cara Doriana,
buddismo, allora: luci ed ombre, anche qui!
quando viaggio, invece, io vedo solo luci!
effettivamente la tua critica riguarda più la moda occidentale del buddismo fasullo, che il buddismo vero e proprio.
anche se deve esserci un motivo per cui il buddismo ha successo in occidente in qualche versione imbastardita, e io sospetto che sia il suo fondo narcisista.

* * *

se vi sembra un po’ poco riguardate l’insieme dei video su Dambulla, dovrebbe dire di più.

oppure aspettate i prossimi post della serie, nei quali l’argomento sarà ripreso…

in questi che ho linkato qui sopra, le luci stanno tutte nel primo e le ombre nel secondo (nonostante siano entrambi piuttosto bui per le parti girate nei templi grotta).

13h. studenti e turisti nei templi caverna buddisti di Dambulla

https://maurobort48.wordpress.com/2020/02/09/studenti-e-turisti-nei-templi-caverna-buddisti-di-dambulla-23-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-57/

23 luglio 2004

in questo videoclip ho raccolto le immagini dell’affollamento dei visitatori nei templi caverna buddisti di Dambulla, visitati il 23 luglio 2004: sono soprattutto studenti, effervescenti e chiassosi come tutti gli adolescenti (vedi l’immagine di copertina del post), una grande massa di scolaresche in visita.

ma ci sono anche turisti normali, anche se meno visibili, e non manca neppure una guida locale che parla in italiano con uno strano accento, ripetendo Allora ad ogni inizio di frase.

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ma a proposito dei turisti italiani, facilmente riconoscibili girando il mondo per il loro modo sguaiato di porsi, ecco che cosa scrivevo nella super-citata mail mandata a casa quella sera:

il malumore e stato completato da una carriolata di turisti italiani, di cui la prima una spilunga bionda con l inguine al vento che si e seduta a sbadigliare sui gradini senza vedere niente. neppure in grado di rendersi conto di dov era e che il suo modo di vestirsi era un insulto per la gente di questo posto.

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nb. la ripubblicazione dei videoclip sul mio viaggio in Sri Lanka del 2004  momentaneamente sospesa, per un nuovo viaggio, anche in Sri Lanka.

14. da Dambulla a Matale, Aluvihara e Kandy.

di ritorno dallo Sri Lanka, dove ho appena trascorso un mese, mi pare di essere stato effettivamente in un paese diverso: non si può entrare due volte nello stesso fiume, come diceva Eraclito, perché non solo è diverso il fiume, ma diversi siamo anche noi che ci entriamo.

 

14a. vicino a Matale: dalla guesthouse al tempio Nalanda Gedige e ai suoi lemuri

https://maurobort48.wordpress.com/2020/03/25/vicino-a-matale-dalla-guesthouse-al-tempio-nalanda-gedige-e-ai-suoi-lemuri-24-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-58/
24 luglio 2004

ecco un video che ho lasciato immutato nel suo impianto di fondo, rispetto a quello del 2011, limitandomi a qualche piccola correzione (perché forse, invecchiando, si migliora, almeno dal punto di vista tecnico).

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di questa visita del 24 luglio 2004 avevo parlato allora, in termini molto generici, per non dire sbagliati, a mia figlia Marta in una mail del giorno dopo:
Kandy, 25 luglio 2004
cara Marta,
vedo che quanto a casini l internet buddista non e da meno di quella tedesca, cmq e un sollievo sapere che anche la seconda lettera, che sembrava dispersa, e partita.
ti racconto quindi solo di ieri, molto in succinto:
primo luogo visitato ieri mattina un tempio antichissimo meta buddista meta induista, perche qui siamo entrati nella zona in cui le due culture si mescolano. vedrai le riprese.
ma la sorpresa era che sugli alberi attorno al tempio c erano i bradipi!!!! (pensa che una mia amica ha pagato 7 milioni per andare a vederli in Madagascar!!!) – maiuscole a caso.

– che confusione! in Madagascar, e solo lì, ci sono i lemuri, e non sono bradipi; ma quel che è peggio è che quelli che ho filmato, e che mi erano stati fatti passare come lemuri, non sono né lemuri né bradipi: ma non chiedetemi che cosa sono, allora, perché non lo so; probabilmente qualche altra specie vagamente lemuriforme, ma tutt’altro che bradipa, anzi velocissima. –

e i bradipi saranno anche lenti a camminare, ma ti garantisco che a saltare da un ramo all altro degli alberi e passeggiare come fossero sul corso svolazzando qua e la, sono invece bravissimi e velocissimi.

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il tempio, lì sopra neppure nominato, è quello di Nalanda Gedige, costruito tra l’VIII e l’XI secolo nel centro geografico esatto dell’isola, in stile dravidico, cioè prettamente hindu, ma usato per il culto buddista, pare: ma siamo, come vagamente accennato in quelle righe frettolose, in un punto di confluenza culturale, dove si creano delle strane affinità fra il buddismo e i culti tantrici.

era il periodo in cui re dell’India meridionale avevano fatto conquiste nello Sri Lanka e cercavano di favorire la fusione delle due culture: e qui si trova l’architettura tipicamente indiana, ma senza statue di divinità hindu, con bassorilievi a tema anche erotico, che ricordano molto vagamente quelli ben più famosi di Khajuraho nell’India settentrionale.

è stato riscoperto nel 1893, totalmente sepolto nella giungla, e ricostruito con un riuscito restauro nel 1975.

l’ho compreso e studiato molto meglio, adesso, che quindici anni fa.

14b. Aluvihara, il tempio tra le rocce

https://maurobort48.wordpress.com/2020/03/26/aluvihara-il-tempio-tra-le-rocce-24-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-59/

24 luglio 2004

seconda tappa un santuario tra le rocce nere, di fuliggine dicono, perche i giganti ci cucinano sopra dei rice and curry mostruosi, secondo le leggende locali.

questo è il primo sintetico accenno al tempio di Aluvihara, vicino esso pure a Matale, nella solita mail a casa, che allora sostituiva il blog, poco degnamente.

fu visitato il 24 luglio del 2004, in quel mio primo viaggio in uno Sri Lanka così diverso da quello che ho appena finito di rivedere qualche giorno fa: così favoloso, fantastico, ricco di luoghi leggendari.

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ne cerco notizie in quella cloaca del banale e del ritrito convenzionale che è diventata internet, e poco ne ricavo di serio; solo la voce in inglese su wikipedia dice qualcosa di sensato.

il complesso di questi templi pittoreschi, ricavati tra le rocce di questa zona collinare, risale al III secolo a.C., quando furono fondati, e fu qui, all’inizio del I secolo a.C., che venne trascritta per la prima volta, su foglie di palma, la dottrina buddista, fino allora trasmesso solo oralmente, e che sembrava potesse essere addirittura cancellata, durante una terribile carestia durata dodici anni e una invasione dall’India.

si tratta quindi del luogo nel quale è nata la più antica raccolta di testi buddisti, quelli che costituiscono il canone pali, e che si differenziano da altre diverse e successive raccolte, che sono rispettivamente il canone cinese e quello tibetano.

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non è il caso ora di immergersi neppure per un attimo nella confusissima storia della trasmissione di questi testi, altrettanto e forse ancora più complicata di quella che riguarda le origini cristiane; basterà sottolineare l’enorme importanza di questo luogo per il buddismo della scuola Theravāda, cioè della tendenza più antica e conservatrice del buddismo, diffusa in particolare, oltre che nell’area singalese, nell’Indocina, Vietnam escluso.

questa preziosa biblioteca andò tuttavia completamente incenerita nel 1848, anno fatidico, durante la rivolta di Matale contro il dominio coloniale britannico, schiacciata nel sangue, dopo il fallito attacco al forte inglese MacDowall; anche una parte dei templi andò irreparabilmente distrutta; e la nuova stesura degli antichi testi durò da allora fino al 1982. 

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dico queste cose oggi, che allora ignoravo, non per gusto dell’erudizione, ma come forma di critica ad ogni fruizione puramente estetica, e quindi purtroppo inconsapevole, della bellezza di questi monumenti.

collocarli in un quadro storico, almeno approssimativo e accennato a grandissime linee, nulla toglie alla bellezza dei luoghi, e qui allo stupore delle rocce bizzarre, tra le quali sono stati ricavati questi piccoli ed emozionanti templi, costruiti da monaci in fuga dalla morte e dal dominio straniero, che qui si nascondevano per salvare la voce di quello in cui credevano; ma saperlo arricchisce di emozioni la contemplazione.

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turista distratto che guardi la storia come se fosse soltanto un quadro pittoresco buttato su una bancarella del mercato, ravvediti: questa bellezza è storia, è lacrime e sangue di uomini che si sono accapigliati fra loro, si sono combattuti e spesso anche uccisi, in nome soltanto dei loro fantasmi mentali.

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il video l’ho ristrutturato completamente sulla base di quello del 2011, ricongiungendo fra loro le parti dedicate soprattutto al bellissimo ambiente naturale e alla struttura esterna ed interna dei templi.

al tema molto originale delle sue altre parti dedicherò invece il prossimo video, ricavandolo sempre dallo stesso materiale di base.

14c. Aluvihara e l’inferno buddista

https://maurobort48.wordpress.com/2020/03/27/aluvihara-il-tempio-e-linferno-buddista-24-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-60/

24 luglio 2004

dalla mail a casa del 25 luglio 2004, ancora su templi rupestri di Aluvihara, vicino a Matale, nel cuore stesso dello Sri Lanka:

questo era un luogo interessantissimo perche qui e solo qui e rappresentato l inferno buddista, con una serie di tormenti affrescati da fare invidia a Dante.
naturalmente la colpa principale e anche qui il sesso.

pubblicando nell’agosto del 2011 la prima versione dei montaggi video su quel viaggio in Sri Lanka del 2004, aggiungevo:

beh, sono passati sette anni, ma non ho messo a frutto come avrei dovuto questa straordinaria scoperta che anche il buddismo ha un inferno, o almeno ce l’ha il buddismo popolare.
questo post potrebbe essere per me l’occasione di fare il punto, ma temo che non lo sarà: sono in un periodo fortemente disimpegnato (per non dire depresso) e a volte mi sembra che tutto il sapere che si accumula nella vita sia poi soltanto un inutile fardello da portarsi dietro, tanto la vita mica si fonda sul sapere, ma è un fatto principalmente biologico, che non dipende da noi.
comunque, sul tema la rete dice tutto e il contrario di tutto.
ecco un esempio:
index?qid=20071107151356AAwOW40
Non riesco a trovare una descrizione dell’inferno buddista.
Chi mi aiuta?

risposte:
I buddisti non hanno inferno… forse per questo non lo trovi!
L’inferno è prettamente appartenente alla religione cristiana.

già, e l’islam allora?
ma la risposta prosegue senza senso del ridicolo per la contraddizione in cui cade:
Nel Buddismo (…) l’Inferno è molto più simile al concetto occidentale di Purgatorio, che a quello di Inferno vero e proprio.
La condizione infernale, infatti, non è permanente e le preghiere dei vivi possono aiutare i morti a passare i vari stadi di purificazione e liberarsi.
Terminati i tormenti ed espiati i propri peccati, infatti, all’anima viene data la Coppa dell’Obio.
Viene quindi rispedita nel mondo dei vivi per una nuova reincarnazione: vivrà nuovamente (…) per giungere alla perfezione e divenire un immortale.

un’altra risposta riporta al punto di prima:
Non esiste l’inferno buddista.
Se fai il cattivo continui a reincarnarti in parole povere.
Più il tuo animo è impuro, minori sono le possibilità che tu ti reincarni in un essere umano.
L’essere umano è una delle forme di reincarnazione più bramata, in quanto l’essere umano può raggiungere l’illuminazione. Una capra, no!
Anche un solo piccolo turbamento, specialmente in punto di morte, potrebbe comportare una reincarnazione in un essere inferiore e a questo punto potrebbero passare eoni e eoni prima che la tua anima si reincarni in essere umano.
Raggiunta l’illuminazione non ci si reincarna più, si è pura consapevolezza.

l’unica persona che sembra vagamente informata sul problema dà infine la risposta più precisa:
Il buddhismo accolse e modificò i concetti indù di trasmigrazione e di inferno.
Secondo la cosmologia buddhista, i sei ‘destini’ dell’esistenza mortale comprendono tre sfere nelle quali può reincarnarsi chi è gravato da un karma particolarmente dannoso: il ‘destino’ dell’inferno, quello dei fantasmi affamati e quello dei demoni combattenti.
Come per l’induismo, le torture sofferte contribuiscono a purificare l’anima affinché essa si incarni a un livello più alto.
Questa tradizione venne elaborata dal buddhismo dell’Oriente asiatico, secondo cui i morti sono giudicati dal re (o dai re) dell’inferno e condannati a punizioni appropriate.

ecco, ad esempio, non vi sfugga nel video la punizione a cui viene condannata la donna sessualmente libera, che viene sospinta e sta per cadere in un pozzo.
quanto agli altri dannati sventrati che si vedono ripresi nel video in questo santuario destinato al culto popolare, con le budella sanguinolente che si vedono nella pancia aperta, non so bene quali altri peccati avessero commesso.
insomma, anche il buddismo, quando non è la profonda filosofia di Buddha, ma una religione concreta, ha inventato il suo inferno e questo per lo scopo, soprattutto, di regolamentare la vita sessuale degli uomini.
inutile illudersi che il buddismo sia una religione sostanzialmente diversa dal cristianesimo o dall’islam: la sostanza delle religioni ha, alla fine, qualcosa di unitario, aldilà delle differenze culturali anche profonde che le portano ad essere diverse fra loro: sono insiemi di regole che sottopongono ad un ordine, ad un senso e ad una disciplina la disordinata esistenza umana e che, per farlo, considerando il basso livello di consapevolezza dell’uomo medio, devono ricorrere a leggende, miracoli e superstizioni.

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la qualità dell’informazione in rete sull’argomento è molto migliorata in questi otto anni; è bastato digitare su google inferno nel buddismo, per arrivare alla voce Naraka su wikipedia.

la riporto integralmente, oltre che per me stesso, per qualche eventuale curioso e a conferma delle strutture mentali umane profonde che, evidentemente, stanno alla base di religioni anche molto diverse e portano ad idee di un sistema di punizioni ultraterrene molto simili fra loro:

Naraka नरक (Sanscrito; Pāli: Niraya निरय; cinese 那落迦, variante grafica: 捺落迦, Nàlùojiā o 地獄 Dì Yù; coreano 地獄 Ji-ok, giapponese 地獄 Jigoku o 奈落 Naraku; birmano: nga-ye; tibetano: དམྱལ་བ་ dmyal ba; thailandese: นรก nárók; malese: neraka) è il nome attribuito nel buddhismo ai mondi sotterranei in cui gli esseri senzienti sono condannati, dalle loro azioni volontarie negative precedenti, alla sofferenza.
Spesso tradotti, utilizzando una terminologia tratta da altre religioni, come “inferno buddhista” o “purgatorio”, i Naraka si differenziano sotto vari aspetti: i condannati non sono giudicati da una entità esterna e superiore, ma vi si trovano per la legge del karma, vista come un principio di causa-effetto dall’inesorabilità quasi meccanica; i Naraka non sono eterni come l’inferno cristiano, ma condizionati e la pena stessa è, per ferocia e durata, sempre limitata (per quanto temporalmente enorme) e commisurata all’azione compiuta; i Naraka possono essere considerati sia come luoghi fisici che come stati mentali.
La festa buddhista di Ullambana è rivolta al guadagnare meriti karmici che vengano poi trasferiti agli esseri senzienti prigionieri dei Naraka in modo da diminuire il loro tempo di sofferenza.
Nelle varie tradizioni buddhiste esistono varie categorizzazioni dei Naraka, la più comune prevede otto Naraka Freddi e otto Naraka Caldi.
Naraka freddi
Ciascun inferno ha una durata venti volte più lunga del precedente:
Arbuda 頞部陀地獄. Il Naraka delle Vesciche. La durata di questo Naraka corrisponde al tempo necessario a svuotare un barile di semi di sesamo che ne perda uno ogni cento anni. Questo mondo è una pianura ghiacciata su cui spirano tormente di neve, gli esseri nascono e vivono nudi e soli, coperti di vesciche da freddo.
Nirarbuda 尼刺部陀地獄. Il Naraka delle Vesciche Scoppiate. Simile, ma più freddo del precedente. Gli esseri sono coperti di sangue e pus.
Aṭaṭa 頞听陀地獄. Il Naraka del Tremito. Gli esseri qui tremano dal freddo, perdono l’uso della parola e sono solo in grado di pronunciare il suono “aṭ-aṭ-aṭ”.
Hahava 臛臛婆地獄. Il Naraka del Lamento. Gli esseri sono qui in grado solo di dire “ha” in lamento.
Huhuva 虎虎婆地獄. Il Naraka dei Denti che Battono. Gli esseri sono qui in grado solo di battere i denti.
Utpala 嗢鉢羅地獄. Il Naraka del Loto Blu. Il freddo dà alla pelle degli esseri il colore della utpala, la Nymphaea caerulea.
Padma 鉢特摩地獄. Il Naraka del Loto. La carne è fessurata dal freddo e ne esce sangue.
Mahāpadma 摩訶鉢特摩地獄. Il Naraka del Grande Loto. Anche gli organi interni sono fessurati dal freddo.
Naraka caldi
Sañjīva 等活地獄. Il Naraka dei Ri-Viventi. Su una superficie di ferro scaldato da un immenso fuoco gli esseri vivono nella paura, che li spinge ad attaccarsi l’un l’altro con mazze di ferro. Una volta uccisi rinascono già adulti e ricominciano. La vita in questo Naraka dura 162×1010 anni.
Kālasūtra 黒繩地獄. Il Naraka della Corda Nera. Come il precedente, ma gli esseri sono torturati dai servi di Yama: tagliati e segati vivi. La vita dura 1.296×1.010 anni.
Saṃghāta 衆合地獄. Il Naraka Cozzante. Come il precedente, ma con l’aggiunta di rocce che si scontrano tra loro schiacciando chi si trova in mezzo. La vita dura 10.368×1.010 anni.
Raurava 號叫地獄. Il Naraka dei Gementi. Gli esseri corrono sul terreno caldo fino a che non trovano delle grotte per rifugio. Una volta entrati si trovano bloccati e colpiti da enormi fiamme, per il dolore delle quali gemono. La vita dura 82.944×1.010 anni.
Mahāraurava 大叫地獄. Il Naraka degli Urlanti. Animali detti kravyāda mangiano gli esseri vivi a pezzi. La vita dura 663.552×1.010 anni.
Tapāna 炎熱地獄. Il Naraka del Calore. I servi di Yama impalano gli esseri e li pongono sulle fiamme. La vita dura 5.308.416×1.010 anni.
Pratāpana 大熱地獄. Il Naraka dell’Immenso Calore. Come il precedente, ma l’impalamento avviene per mezzo di un tridente e la vita dura 42.467.328×1.010 anni.
Avīci 無間地獄. Il Naraka Senza Interruzioni. Gli esseri sono arrostiti vivi in un enorme forno per 339.738.624×1.010 anni. È il luogo di pena per chi compie una delle cinque azioni a retribuzione immediata.

Le Pañcānantaryāṇi karmāṇi (sanscrito) sono, nel buddhismo, le “cinque azioni a retribuzione immediata” (cinese: 五無間業 wŭwújiānzhū o, con il significato di “le cinque offese per ribellione” 五逆罪 wŭnìzuì da cui il giapponese: go-gyakuzai o go-gyaku).
Secondo la dottrina buddhista del karma ogni azione compiuta in modo consapevole produce un effetto positivo, negativo o neutro. Tale effetto può verificarsi nella rinascita successiva, o molte rinascite dopo.
Tuttavia sono state identificate cinque azioni particolarmente efferate che producono effetti già nella presente vita, pertanto sono dette azioni dal ānantarya karma (pāli: ānantarika kamma) e conducono poi a una rinascita in Avīci.
Queste sono:
Uccidere la propria madre (cinese: 殺母; sanscrito: mātṛghāta)
Uccidere il proprio padre (cinese: 殺父; sanscrito: pitṛghāta)
Uccidere un Arhat (cinese: 殺阿羅漢; sanscrito: arhadvadha)
Ferire, fino al versamento di sangue, un Buddha (cinese: 出佛身血; sanscrito: tathāgatasyāntike duṣṭacittarudhirotpadana)
Produrre uno scisma nel Saṅgha (cinese: 破和合僧; sanscrito: saṅghabheda)
Nel buddhismo Mahāyāna cinese a questi se ne aggiungono altri:
Danneggiare e saccheggiare, o spingere altri a farlo, uno Stūpa, il Tripiṭaka o i Tre gioielli
Diffamare la predicazione Mahāyāna
Uccidere un bhikkhu o impedirne la pratica
Non credere nel principio di causa-effetto del karma

14d. arrivo a Kandy, il terzo giorno dell’Esala Perahera

https://maurobort48.wordpress.com/2020/03/28/arrivo-a-kandy-il-terzo-giorno-dellesala-perahera-24-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-61/

24 luglio 2004

il resto della mail, dedicata a Kandy, l’ultima tappa del mio viaggio, alla prossima puntata di questo resoconto.

ed eccola qui:

Kandy, 25 luglio 2004 – prosegue la mail precedente:

verso le due – di ieri 24 luglio – sono arrivato a Kandy, l antica capitale del regno, sulle colline.
ti annuncio che il monsone e definitivamente arrivato: il che significa che la temperatura e attestata sui 30 gradi, giusto per farvi venire l invidia.
Kandy ha resistito agli inglesi fino al 1815 e alla fine si e consegnata solo perche aveva come re una specie di Ludwig di Baviera, che l ha trasformata con un lago artificiale che ora circonda il centro antico e l ha resa bellissima, ci ha messo al centro su un isolotto il suo harem e ha ammazzato facendoli annegare nel lago – che tornava comodo anche per questo – tutti coloro che osavano dire che la spesa era troppo o non gradivano che le loro case fossero rimaste sotto l acqua.
disperati si sono consegnati agli inglesi, ma ancora nel 1848 nella zona c e stata una rivoluzione per riprendersi l indipendenza, pensa un po il 48 anche nello Sri Lanka.
ora Kandy con Colombo e l unica vera citta dello Sri Lanka, nel senso che le case superano il pianterreno, ma ha quest aria di irriducibile diversita che ti fa pensare cos era il mondo pri ma della normalizzazione occidentale.

la solita mail ai miei figli, qui in particolare rivolta a Marta, con le prime osservazioni su Kandy, che ritroviamo in forma visuale anche in queste prime riprese, come sempre, per me concentrate piuttosto sulle persone che sui paesaggi.

a Kandy sono arrivato in un momento particolare che è quello della grande festa annuale dell’Esala Perahera, che coinvolge tutta la città per dieci giorni con le sue processioni serali via via più imponenti; e quello era soltanto il terzo giorno; del resto di questo incredibile spettacolo qui si vede soltanto l’attesa.

ma con i prossimi video avremo modo di ritornare sull’argomento.

14e. Kandy, aspettando l’Esala Perahera la terza notte

https://maurobort48.wordpress.com/2020/03/29/kandy-aspettando-lesala-perahera-la-terza-notte-24-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-62/

24 luglio 2004

ma l impatto finale sconvolgente e con questa processione di luglio, la Esala Perahera, che e una delle feste piu grandiose di tutta l Asia e che mi ha lasciato davvero a bocca aperta: migliaia di persone nella notte in costumi antichi tra fiaccole e torce, a ritmi di musica ossessionante, di tamburi cembali bastoncini, ballavano e cantavano meravigliosamente selvaggi in mezzo a decine di elefanti bardati in modo strabiliante che quietamente erano festa nella festa: alla fine si trasporta la reliquia di un dente di Budda: si trasporta la reliquia di un dente di Budda, ma queste cerimonie sono pura e irriducibile India e buddismo e religione pagane antiche sono fuse in un tutto unico.
l intera citta si accalca, la festa dura dieci giorni e cresce di giorno in giorno: pensa che ieri era solo il terzo giorno.
sono rimasto piacevolmente sconvolto, questo Sri Lanka non smette di colpirmi ed entusiasmarmi e se questo piccolo paese che e un quinto dell Italia e di cui io ho visitato forse un decimo e cosi, cosa sara mai l India.

la mail del 25 luglio a mia figlia Marta rende forse meglio del video il clima di eccitazione e sconvolta meraviglia di questa mia prima notte dell’Esala Perahera di Kandy, la terza delle dieci che dura complessivamente la festa.

la batteria della videocamera che si scarica prima ancora che inizi la processione vera e propria permette che le riprese diano soltanto una visione parziale della delirante cerimonia, ma permette – grazie al fortunato incidente – di concentrarsi qui sugli agitati preparativi della grandiosa festa popolare: le luci normali che calano, per dare rilievo alle luminarie addossate al santuario, mentre la gente ancora va sistemandosi; gli elefanti – protagonisti indiscutibili della processione – che arrivano dalle loro stalle e vanno nel recinto dove verranno miracolosamente bardati di luci; i danzatori che corrono qua e là prima di disporsi nel corteo; carretti e altri supporti della cerimonia che vengono frettolosamente trasportati qua e là; i tamburini che provano i ritmi ossessionanti dei loro strumenti; gli elefanti che compaiono di nuovo, ora splendidamente bardati.

è una esperienza, già così, veramente eccezionale per la partecipazione entusiasta e festosa dell’intera città; questa processione non è un rito per turisti, ma una manifestazione autentica della vita sociale di Kandy – o almeno lo era allora: come si è visto già dalle prime immagini del video precedente, Kandy ha la bellezza scontrosa e un po’ burbera della città di montagna, e vive o viveva in un relativo isolamento, che le ha permesso di resistere più a lungo del resto dello Sri Lanka alla colonizzazione occidentale, prima portoghese, poi olandese e alla fine inglese.

è una cultura più rustica e asprigna, molto meno segnata dal rispetto coloniale per i bianchi occidentali, che ritroviamo oggi ancora come una caratteristica dello spirito singalese, e trovo qualche traccia di questo spirito di uno Sri Lanka originario anche in un episodio che conclude la mia prima serata lì:

a cena sono stato circondato nel ristorante da una decina di ragazzotti di cui un paio hanno cercato di fare i minacciosi a sproposito e sembravano un po brilli.
ma oramai so come affrontare queste situazioni e alla fine se ne sono andati pagandomi anche da bere e riempiendomi delle loro e mail.
cmq mi ci vorranno giorni a buttar via tutti gli indirizzi di cui mi ha riempito lo Sri Lanka: tassisti soldati donne a fare la spesa, di tutto!!!
il ritorno e prossimo, sigh.
mi sembra di essere qui da anni e ieri sera, forse perche avevo nel tavolo di fronte un ufficialetto che era il ritratto di mio padre, mi e capitato di pensare: che bello essere a casa!!!
bacioni entusiasti.
papa

15. Kandy.

15a. aspetti della vita di Kandy tra città e giungla

https://maurobort48.wordpress.com/2020/03/30/aspetti-della-vita-di-kandy-tra-citta-e-giungla-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-63/

25 luglio 2004

ecco, il primo montaggio video del giorno successivo, il 25 luglio, domenica, me lo stavo dimenticando e continuavo a chiedermi dove fosse finito; rieccolo modificato nel montaggio, ma non nel commento musicale, piuttosto strano forse, ma efficace nel dire il tono svagato di questa mia prima passeggiata della giornata che non si dà scopi turistici veri e propri, ma intende soltanto respirare il particolare imprinting di questo luogo, che è città, ma assieme giungla, come ho detto anche nel titolo del post.

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è un fascino tutto particolare, seguito da una specie di rigetto, come quello di un innamorato deluso, testimoniato dalle solite mail a casa:
con questi due video ho concluso il mio ritratto di Kandy, una città fascinosa in modi molto diversi, per la giungla, per il lago, per la fede buddista, per il caos delle strade, per la vitalità, per gli elefanti che entrano nella quotidianità attraversandola, ma le sanno dare un valore mitico, così che solo a Kandy ti pare di riuscire a rivivere le tue letture bambine e a ritrovare lo stesso stupore

fantasticavo addirittura in quelle ore – vizio ricorrente – di stabilirmi lì e di anticipare la pensione, acquistandomi una villa a Kandy, di cui specificavo anche il prezzo, 3 milioni di lire (peccato che tre anni dopo fantasticassi di comperarmi per mille euro un palazzetto medievale a Kathmandù).

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ieri passeggiata soft per la periferia di Kandy, che sarebbe poi la giungla che la circonda
da una mail a mia figlia Sara del 26 luglio 2004

ricordo bene l’esordio di quella mattina del 25 luglio a Kandy, quando dalla mia precaria sistemazione arrivai verso il centro della città, ma presi una direzione sbagliata: quella alla quale si riferiscono alcune immagini, ora nella parte centrale del videoclip, che sono di aspetti veramente un poco secondari della città; ma poi si passa al lago artificiale che sta al suo centro, voluto dall’ultimo sovrano indipendente, ma anche sanguinario, della città.

per liberarsi di lui gli abitanti preferirono arrendersi agli inglesi, salvo insorgere anche contro di loro un ventennio dopo.

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ma da lì, ecco che mi ero disperso di nuovo: al mercato vicino alla stazione degli autobus, le cui immagini aprono adesso il videoclip, e in quartieri semi-periferici, tra monaci buddisti che passano accanto a ciuffi giganteschi di bambù e a ragazzi che giocano a cricket, come da noi a pallone, e finendo alla fine perfino a ridosso di una scuola (come qui sembrano molte), a parlare con gli studenti.

ma sono attratto, prima che da ogni altra cosa, proprio dal rapporto così stretto che questa città ha con la giungla, con dei monumenti vegetali esorbitanti e strabocchevoli che la assediano da ogni parte e tolgono quasi valore agli edifici, perfino i più notevoli, da tanto li superano nelle loro dimensioni autenticamente monumentali.

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ma alla fine del post del 2011 che presenta la prima versione di questo video ecco una nota che adesso mi suona strana:
continua…
forse, se i tecnici riusciranno a recuperare l’hard disk esterno su cui avevo trasferito tutte le mie fotografie e i filmati dal 2004 al 2009.

eppure alcuni montaggi video successivi sulla giornata del 25 ci sono ancora; è della giornata del 26 che i montaggi video mancano, ma non è detto che la spiegazione sia proprio questa.

15b. Kandy, una città davvero speciale

https://maurobort48.wordpress.com/2020/03/30/kandy-una-citta-davvero-speciale-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-63/ bis

25 luglio 2004

rimontando questo mio video sulla Kandy vista nel 2004, mi rendo conto, meglio che nel mio ricordo personale, perché lo avessi intitolato, nella sua prima versione, Kandy, a very special town.

lo riguardo e noto meglio quest’aria così particolare, che è assieme da grosso centro di montagna, da paesone con un background  in fondo agricolo, da antica capitale di un paese esotico e da centro abitato circondato e quasi assediato dalla giungla; coronano quest’aria così fuori dal comune gli elefanti che sono lì una parte normale del paesaggio urbano – forse anche per l’occasione speciale della grande festa in corso, penso oggi; chissà se quindici anni dopo ritroverei la città ancora così.

in quale altra città del mondo gli elefanti circolano normalmente, tra le auto e i camion, come se fossero camion essi stessi, o meglio rustici trattori, e trasportano balle di fieno o mucchi di legname?

e per giunta si muovono tra candide mura merlate di antichi palazzi reali, o nei loro recinti monumentali…

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in una mail a mia sorella del 4 agosto di quell’anno scrivevo:
ma piuttosto il mio prossimo acquisto sarà una casa a Kandy! mi dicono che con 3.000 euro ti compri una villetta nei dintorni della città con un pezzetto di giungla.
credo proprio che a Natale torno.
lùnico dubbio è se spostarsi invece in Thailandia o nel Myanmar…

da aggiungere, come ulteriore elemento positivo, il fattore clima, decisamente più fresco che nella parte costiera dell’isola.

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eppure ho evitato di tornare a Kandy qualche giorno fa, nel mio terzo viaggio in Sri Lanka, e non saprei dire bene perché: non so se è il ricordo piuttosto sgradevole, anche se confuso, di una sistemazione orribile nella sua periferia.

anche se, nella solita mail a casa di quel giorno, ne parlavo in toni, se non proprio entusiasti, semi-favolistici:
ho trovato a un prezzo accessibile un alberghetto incredibile, in una casa in ristrutturazione (praticamente passo per il cantiere per andare a dormire) perche gli hotel normali qui sparano cifre da capogiro e una poltrona per vedersi la processione costa, per ora 30 euro, ma sale alle centinaia di euro l ultima sera.

oppure, a distogliermi, sarà l’abbinamento mentale venuto a crearsi, considerando che da lì è poi iniziato di fatto il mio rientro in Germania nel 2004?

o forse il trauma rimasto quasi inespresso dello tsunami, che ha spezzato l’idea assurda di stabilirsi proprio lì, al momento della pensione (idea ricorrente, devo dire, ogni volta che mi innamoro di qualche paese che visito, e che alla fine si è concretizzata nel casolare montano in cui vivo adesso: Valle Sabbia, e non di più).

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però segniamo anche questa, in questa strana riedizione dei miei resoconti visivi di viaggio: che rimontare questo video ha ricreato la voglia di rivedere la favolosa Kandy: sperando che il coronavirus non diventi una parte permanente del nostro futuro paesaggio urbano, vorrei riuscire a tornarci magari addirittura l’anno prossimo, se potrò ritentare quel viaggio in Asia che quest’anno mi è stato impedito abbastanza drammaticamente.

15c. Kandy, preparativi dell’Esala Perahera tra piccoli templi buddisti

https://maurobort48.wordpress.com/2020/03/31/kandy-preparativi-dellesala-perahera-tra-piccoli-templi-buddisti-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-64/

25 luglio 2004

la libera passeggiata per Kandy mi porta, quel luglio di quindici anni fa, anche a cogliere le curiose immagini dei preparativi per la grande processione serale dell’Esala Perahera, in una zona un poco isolata del suo bellissimo centro, vicino ad alcuni piccoli e modesti templi del buddismo popolare che qui è particolarmente rappresentato: sotto una grande tettoia di vecchi coppi, alcune persone si affaccendano attorno ai paramenti che indosseranno gli elefanti, quando procederanno lungo le strade principali della città, bardati e ricoperti di luci scintillanti.

sono tessuti ricamati con sfarzo e preziosità, che qui vediamo distesi per gli ultimi ritocchi in vista dell’allestimento serale.

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la processione ha lo scopo di esibire tra le masse dei fedeli entusiasti una sacra reliquia del Buddha, che consiste in un suo dente, al quale del resto è dedicato il grande santuario di Kandy.

già ho detto la mia su una struttura profonda che attraversa tutte le religioni, aldilà delle loro differenze, a proposito della stupefacente comparsa il giorno prima, dell’inferno buddista nei templi rupestri di Aluvihara; ma qui compare addirittura il culto macabro delle reliquie, intese come conservazione di qualche piccolo frammento anatomico sottratto al cadavere di uomini considerati in qualche modo divini.

a Konia un Turchia, la patria dei dervisci danzanti, ho visto conservare religiosamente in una moschea alcuni peli della barba di Mohammed; il cristianesimo pareva essersi liberato del problema, considerando che ha fatto risorgere il suo fondatore e salire in cielo, non si sa bene in quale, ma a niente è servito lo stesso: ecco comparire la Sindone, i chiodi della Santa Croce e poi le innumerevoli reliquie dei santi: ho visto di recente in una teca in una basilica di Brescia la maglietta insanguinata dalla coltellata che tu inferta a Manila a Giovambattista Montini, papa e considerato santo: un senso di raccapriccio, uguale a quello che mi piglia se penso a questo dente venerato, vecchio di più di duemila anni.

ma rieccomi a citare qualche mail di allora, questa è a mia sorella:
del buddismo ho già parlato nelle lettere. non ti ripeto le impressioni di pelle molto negative sui monaci. la Marta mi ha perfino accusato di parlare come un prete a riguardo.
tuttavia, a conferma, ecco cosa scrive la mia guida (e adesso mi tocca copiare se no addio lettera):
“Dalla fine del XIX secolo nello Sri Lanka si è sviluppata una corrente di buddismo “militante” basata sulla convinzione che il Buddha (che secondo la tradizione visitò l’isola tre volte) abbia incaricato il popolo singalese di fare di questo paese una cittadella del buddhismo nella sua espressione più pura. Questa forma di buddhismo più “interventista” e meno tollerante, forse stimolata dal tipo di cristianesimo diffuso dal potere coloniale britannico, vede la cultura buddista singalese minacciata sia dal cristianesimo europeo sia dall’hinduismo tamil”.
– ecco le premesse della guerra civile attuale! che nasce dallàrroganza dei monaci buddhisti!

apro una parentesi: la storia del buddismo nello Sri Lanka comincia, secondo le tradizioni locali, con la conversione dell’imperatore indiano Ashoka, nel III sec. a. C., cioè circa 400 anni dopo la morte di Buddha. questo re avrebbe mandato suo figlio Mahinda a diffondere il buddismo nello Sri Lanka (siamo tra il 247 e il 207 a. C., al tempo delle guerre puniche, per intenderci: Anuradhapura era dal 380 a.C. la capitale del regno dello Sri Lanka, e lo fu ancora per 1.500 anni, e il suo re Tissa si convertì al buddhismo, sua sorella Sangamitta trapiantò al centro della città antica un virgulto dell’albero sacro della bodhi, sotto il quale Buddha aveva raggiunto l’illuminazione – albero che vive ancora ed è oggetto di culto).
si generò così una teocrazia. (è come se la storia del cristianesimo in Italia fosse iniziata con lèditto di Costantino…)
ma proprio in quel periodo si generò nel buddhismo una scissione tra la scuola theravada, purista e tradizionalista fondata sulla lettura dei testi sacri nella lingua originale, il pali, nel quale il canone sacro buddista fu posto in forma scritta attorno all’epoca di Cristo – abbiamo visto meglio questo aspetto parlando appunto dei templi rupestri di Aluvihara –, e la scuola mahayana, che attribuisce al Buddha molti miracoli, si fonda su testi sacri tradotti in sanscrito, la tradizionale lingua letteraria indiana e tende ad una sintesi con la tradizionale cultura indiana e con l’induismo.
questa seconda scuola, più aperta e tollerante, meno rigorista, ha diffuso il buddhismo in Tibet Nepal Giappone Corea Cina e Vietnam del Nord; i monaci dello Sri Lanka portarono il buddhismo della prima scuola, quella più rigorista e integralista, in Thailandia, Myanmar Laos Cambogia e Vietnam del sud.

come vedi le premesse di una lettura integralista del buddhismo sono già nella sua storia.
aggiungi che già dal VII sec. d.C. l’induismo aveva ricominciato a prendere piede in India e che il buddhismo fu spazzato via dall’invasione dei musulmani, che distrussero monasteri e università buddhiste, per cui i luoghi sacri del buddhismo indiano vennero occupati dai sacerdoti induisti.
di conseguenza lo Sri Lanka rimase per così dire la roccaforte del buddhismo nell’area indiana, lèlemento centrale dell’identità dell’isola e questo ne accentuò lìntegralismo potenziale.

ma torniamo alla guida:
“Il buddhismo nello Sri Lanka si è progressivamente legato alla politica; il clero è in grado di esercitare forti pressioni sui politici se li accusa di non dare al buddhismo l’importanza che gli spetta. Alcuni monaci buddhisti sembrano le persone meno tolleranti del paese quando si tratta di venire a patti con i tamil. nè tutti i monaci conducono una vita così immacolata, virtuosa e spirituale come ci si aspetterebbe!”
questo a conferma di alcune impressioni di pelle mie molto iniziali! il clero è sempre l’aspetto peggiore delle religioni tradizionali e il buddhismo mica fa eccezione.

ma che dire invece dellìnduismo? se si supera l’ottusa idea propagandistica cristiana che gli induisti siano dei primitivi pagani o quasi degli animisti che venerano più o meno 300.000 divinità, e si accetta il loro modo di considerare le cose, che 300.000 sono gli aspetti divini che può assumere lùnica divinità – cioè se ci allontana dalla propaganda anti-induista alla “Maometto e il cristianesimo” (anche Maometto accusa i cristiani di politeismo per la trinità…)-, beh direi che 333.333 è più interessante di 3 e, soprattutto, lascia più spazio a tutti…
ma questa è solo la premessa per il prossimo viaggio in India… […]
cmq, per chiudere il discorso, lo sai a che cosa della tradizione occidentale si avvicina di più secondo me il pensiero buddhista? non trasecolare: allèpicureismo. ci sono dei punti di contatto davvero impressionanti: il piacere catastematico di Epicuro e lìlluminazione di Buddha hanno qualcosa di comune e soprattutto la teoria del divino è assolutamente identica! anche per Buddha gli dei esistono, ma non si occupano degli uomini, e per di più possono invecchiare e morire!!!
solo che in occidente attorno ad Epicuro non si è costituita alcuna casta sacerdotale, anche perchè l’epicureismo è nato esplicitamente contro ogni forma di teocrazia..

15d. mister anaconda: il pene più grande del mondo, a Kandy

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/01/mister-anaconda-il-pene-piu-grande-del-mondo-a-kandy-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-65/

25 luglio 2004

il titolo un poco delirante di questo post e del relativo video fu uno sfizio che volli prendermi nel 2011, quando ne pubblicai la sua prima versione (lunga, anche lei, ahah), sul mio canale Youtube.

era una specie di test sulla stupidità degli spettatori di Youtube, che sarebbero stati catturati da questo titolo civetta, scommettevo.

scommessa vinta, il video è il secondo più visto sul mio canale, e ha racimolato sinora quasi 28mila visualizzazioni, e per la cronaca è piaciuto a 14 spettatori, mentre 8 hanno dichiarato la loro delusione.

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oggi ne presento una nuova versione, separando in due video ben distinti il montaggio originario, ma mantengo simile il titolo.

aldilà di questo, volutamente fuorviante, il video è piuttosto curioso, perché documenta non soltanto la particolarità anatomica di un elefante maschio patriarcale, che suppongo sia anche eccitato sessualmente in quel momento, altrimenti non saprei che cosa pensare – ma non è neppure chiaro che cosa possa risvegliare il suo desiderio.

documenta anche lo strano rito quasi di iniziazione, a cui un padre, che a noi appare snaturato, sottopone la sua bambina quasi neonata, facendola passare sotto l’elefante, e vicino al suo membro presumibilmente in erezione.

la cosa può suscitare in noi perfino un briciolo di orrore e certamente una piena sensazione di malessere, ma sottoporre le bambine a prove di coraggio con gli elefanti è una cosa che ho visto praticare anche in qualche santuario indiano, dove vive qualche altro elefante sacro.

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insomma, tutta questa chiacchierata per dirvi che attorno al culto dell’elefante convergono sia il buddismo singalese, sia l’induismo, e che il sacro rispetto per questo animale imponente e (quasi sempre) pacifico è un tratto trasversale alle due religioni: un poco sconcertante per noi che esso sia collegato anche ad una specie di propiziazione sessuale a favore delle bambine, che fa assumere al grande animale anche il ruolo di simbolo della fecondità.

ma si deve capire il rapporto che hanno con la sessualità le diverse culture del mondo che a grandi linee possiamo definire indiano: qui il sesso non è demonizzato come manifestazione peccaminosa e diabolica, come nell’Occidente cristiano e post-pagano, ma considerato una manifestazione positiva del sacro, come del resto era anche da noi, prima dell’avvento del cristianesimo ufficiale e normalizzatore.

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a stare alle antiche testimonianza di Giuda il Gemello, noto come Tommaso, e di Filippo, era così anche nella predicazione originaria di Jeshuu, che tentò invano di indicare una via per il superamento della sessuofobia ebraica tradizionale nel rito sacro della camera nuziale.

ma questa visione inibitoria della vita sessuale, concepita come intrinsecamente peccaminosa, riprese vita nel cristianesimo, una volta che questo si assestò, espellendo dal proprio seno, come eretici immondi, tutti coloro che erano rimasti fedeli a questo aspetto della dottrina originaria di Jeshuu, a quanto se ne può capire oggi.

godetevi il video, dunque, anche come una sommessa e marginale espressione di protesta e come manifestazione residua della vecchia volontà sessantottesca di liberare la vita sessuale dalla cupa sessuofobia occidentale.

15e. la doccia degli elefanti, a Kandy

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/02/la-doccia-degli-elefanti-a-kandy-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-66/

25 luglio 2004

un’altra esperienza curiosa di quel fine luglio 2004 a Kandy: una grande fontana in una piazza e gli elefanti, che sfileranno la sera nell’Esala Perahera, a farsi la doccia nella pubblica via: in parte da soli, usando la proboscide come spruzzino, in parte ad opera dei loro inservienti: tornano nelle immagini alcuni degli uomini che abbiamo visto sorvegliarli e accompagnarli nel video precedente, quando erano davanti al grande tempio del dente del Buddha: eccoli, adesso, i guardiani degli elefanti, con secchi, a raccogliere l’acqua dalla vasca, per buttarla addosso agli innocenti bestioni.

una simbiosi che ha del miracoloso, tra questi monumenti naturali, imponenti anche nella taglia relativamente più piccola che hanno nell’isola non grandissima, e gli umani, piccoli al loro confronto, ma autorevoli rispetto a loro.

non sfugge neppure una corrente di simpatia, starei per dire di affetto, tra gli uomini e gli animali; ed è davvero stupefacente la docilità con cui questi si sottopongono al rito amorevole, che sembrano conoscere benissimo, ad esempio porgendo le estremità tozze ed i piedi cilindrici alle operazioni della pulizia.

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qualche curioso che osserva e un paio di turisti che filmano, come me, costituiscono lo sfondo di uno spettacolo inedito, che credo soltanto Kandy possa offrire al mondo, almeno in questa misura, per il numero degli elefanti coinvolti – e tuttora mi incuriosisce e coinvolge, anche nel rimontarlo e riproporlo come documento di una esperienza abbastanza straordinaria.

15f. Kandy, il Museo Nazionale, nel palazzo reale

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/03/kandy-il-museo-nazionale-nel-palazzo-reale-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-67/

25 luglio 2004

il National Museum nel palazzo reale, sulle cui cancellate e tetti si arrampicano le scimmie.

dal post del 2001 che presentava la prima versione del videoclip che oggi ripresento in una nuova elaborazione.

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se non ci fossero state queste riprese e poi il relativo montaggio video – che ora ho un poco ristrutturato -, io, quindici anni dopo, neppure ricorderei di esserci stato, nel palazzo reale di Kandy, ora trasformato in Museo Nazionale.

così come non ricordo che cosa contenesse esattamente, visto che, evidentemente, era proibito filmare e fotografare all’interno, e quindi bisogna accontentarsi degli esterni o di qualche fugace immagine di un pianerottolo tra un piano e l’altro, dove filmare un attimo di nascosto.

le scimmie sulla cancellata del museo e gli elefanti subito fuori, quelli invece me li ricordo, come aspetti molto strani di un museo, e per giunta uno dei più importanti dello Sri Lanka, immediatamente adiacente al tempio del Dente del Buddha.

ma rientrano nell’aria così esotica della città, a cui contribuiscono per la loro parte anche i rettili simil-preistorici che si incontrano presso il fossato che accompagna le mura difensive del palazzo.

chissà se poi questa capillare presenza degli elefanti nella città, che mi è rimasta in mente come sua caratteristica, sia un suo aspetto costante, oppure eccezionale, e legato alla grande festa del Dente di Buddha, che è anche la loro che ne portano in processione una copia.

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ecco, forse è giunto il momento di dire che, in questo viaggio in Sri Lanka del 2004, ho visto sinora molti esempi dell’enorme patrimonio archeologico dell’isola e diverse città moderne, ma mi mancava sinora, sino a Kandy, intendo, l’esperienza di una architettura singalese che non fosse così antica da essere ridotta rudere e non così moderna da essere anonima escrescenza della civiltà globalizzata.

Kandy è la prima e unica città dello Sri Lanka che mi dà l’esempio di uno stile architettonico tradizionale nel paese, ma mi pare che questo resti comunque molto circoscritto nell’ambito locale e non rappresenti qualcosa di tipico dell’isola nel suo insieme.

devo anche dire che fatico ad attribuire la qualifica di bello a questo stile, per quanto caratteristico: lo trovo alquanto eclettico e, a mio parere, dispersivo e privo di una propria identità, incapace di ricondurre ad una armonica unità i vari ed eterogenei elementi che lo compongono.

15g. Kandy, silenzio e pace dei templi buddisti

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/05/kandy-silenzio-e-pace-dei-templi-buddisti-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-69/

25 luglio 2004

ieri (…) visita ai templi minori. la meraviglia di questa architettura e come e integrata nella natura: gli alberi le rocce i fiori sono parte essenziale dell architettura buddista per la concezione religiosa del mondo come unita che ha il buddismo.

da una mail a mia figlia Sara del 26 luglio 2004

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1 novembre 2011
l’ultima mail da Kandy pubblicata su questo blog è quella del 24 luglio 2004 sera, a mia figlia Marta.
adesso sono passati due mesi esatti da quel post, l’autunno grigio e quasi germanico ha preso il posto di quella fine agosto torrida; di ritorno dalla terra tedesca, ho rinviato un viaggio in India che doveva iniziare ieri e sto cominciando a pensare per dove partire alla fine di questo mese; e in questi sessanta giorni ci sono stati alcuni montaggi video soltanto, senza commenti né post: un piccolo anonimo lavoro artigianale di taglia e cuci, tanto il sonoro esisteva già, e ha dato pochi problemi, mentre il demone della scrittura si affievoliva nella mia mente.
– con questi due video ho concluso il mio ritratto di Kandy, una città fascinosa in modi molto diversi, per la giungla, per il lago, per la fede buddista, per il caos delle strade, per la vitalità, per gli elefanti che entrano nella quotidianità attraversandola, ma le sanno dare un valore mitico, così che solo a Kandy ti pare di riuscire a rivivere le tue letture bambine e a ritrovare lo stesso stupore: […]
e questo video, dedicato alla pace e al silenzio che passeggiano con me mentre visito i piccoli templi minori che occupano lo spazio fra il Palazzo Reale e il tempio dedicato al dente di Budda.

ma il video oggi l’ho diviso in due parti, ristrutturandolo a fondo, e ve ne presento oggi soltanto la prima:

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ripercorro con le riprese e i video la giornata di quel 25 luglio di quindici anni fa a Kandy e resto meravigliato di quante cose io abbia visto in quelle ore (siamo infatti ancora ben lontani dall’avere esaurito le esperienze di quelle ore che sembrano incredibilmente lunghe); mi domando, sinceramente, come sia stato possibile.

dipende certamente dal viaggiare da solo, che mi permette di concentrarmi sulla visita seguendo ritmi da stakhanovista; dipende dalla minuzia con la quale registro ogni momento, anche quelli che potrebbero sembrare poco significativi; dipende dalla maniacalità con la quale ho montato e rimontato, negli anni, queste riprese.

il tutto chiaramente non è un pregio, ma un difetto, e anche grosso, dato che produce una massa di materiale dilatato e francamente difficilmente digeribile nel suo insieme, oltre che visivamente alquanto modesto, lo ammetto.

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però ci sono momenti in questa congerie di registrazioni visive che restano; come in questo video che vorrebbe semplicemente dare voce all’abbandono un poco incantato o semplicemente svagato col quale mi aggiro tra alcuni piccoli templi dei dintorni del palazzo reale.

è un momento un poco trasognato in cui mi rilasso, lasciando che il silenzio e la pace – due sensazioni alle quali non sono molto portato, entrino nella mia mente.

merito del buddismo autentico e del suo culto per la natura sentita come divina.

è questo carattere divino della fusione tra uomo e natura che vorrei trasmettere come buddista implicito, se non altro a me stesso, che riguardo e rivivo.

15h. gente di Kandy, arrivederci!

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/07/gente-di-kandy-arrivederci-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-70/

25 luglio 2004

ad altre città importanti nel mio primo viaggio in Sri Lanka del 2004 è stato dedicato un video con immagini diverse dei loro abitanti e a volte una promessa di rivedersi, in genere non mantenuta: Negombo, Anuradhapura, Trincomalee…; mancava tra i montaggi del 2011 un videoclip simile per Kandy – come se qualcosa fosse rimasto irrisolto nel rapporto con questa città.

ristrutturando i video del 2011, come sto finendo di fare, ho però notato che all’interno della versione originaria dell’ultimo che vi ho presentato, c’era già pronto il materiale per farne uno, ed è quello che vi presento oggi.

il fatto che queste riprese siano tutte fatte all’interno del gruppo di piccoli templi buddisti adiacente al palazzo reale e al Tempio del Dente di Buddha dà un’idea di questa città che mi pare corrisponda alla sua vera, profonda natura: quella di un centro alquanto tradizionalista, molto legato alla cultura buddista, ma in una sua versione originale nell’isola, molto meno integralista e più populista, se posso dire così: è un buddismo che invece di contrapporsi all’induismo lo ha assimilato e fatto proprio.

15i. Kandy, uno spettacolo di danze tradizionali

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/07/kandy-uno-spettacolo-di-danze-tradizionali-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-71/

25 luglio 2004

dopo questo mio esteso e libero girovagare per Kandy il 25 luglio di quindici anni fa, un paio di ore successive le trascorsi nel pomeriggio assistendo in un capannone teatro ad alcune danze tradizionali, per riempire il tempo in vista della processione della sera, che sarebbe stata la quarta dell’Esala Perahera.

a questo punto, non c’è bisogno che ora io faccia altro che copiare e incollare quel che scrissi l’1 novembre 2011 nel mio blog cor-pus, e che vi rimandi ai relativi video, che tra l’altro hanno avuto una specie di modesto successo di pubblico, se non altro messi a confronto con altri, anche più recenti, e che non avrebbe senso rielaborare.

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i video successivi, senza troppe pretese e, tutti assieme, forse anche un po’ noiosi, costituiscono una documentazione abbastanza ricca di uno spettacolo tradizionale di danza di Kandy, condotto in un capannone non troppo lontano dall’antica reggia: per quanto la loro destinazione principale sia turistica, la forza della tradizione che documentano riesce comunque a spezzare gli stretti vincoli del kitsch esotizzante.

ancora fiati e tamburi, anche se ora in un contesto religioso buddista e non più induista come a Trincomalee -, e quindi moderato e controllato:

danzatrici che portano grandi orecchie d’oro cesellato:

danzatori acrobati:

erotismo sottile di una danza che si fonda soprattutto sul movimento voluttuoso delle mani:

danzatori con grandi maschere coloratissime tradizionali, le stesse che a volte si comperano per esporle sulle pareti di casa:

danzatori giocolieri che celebrano il gran finale dello spettacolo:

e, dopo la conclusione delle danze, un paio di danzatori che camminano sui carboni ardenti.

15l. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: la partenza degli elefanti

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/08/kandy-esala-perahera-quarta-notte-la-partenza-degli-elefanti-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-72/

25 luglio 2004

a Kandy la tradizione permea la città, non ha un carattere artificiale, così che essi – i video del post precedente – rappresentano la introduzione migliore a quelle danze sfrenate su ritmi primitivi di migliaia di giovani e ragazzi che, poche ore dopo, nella notte riattraversano la città per la sua più grande festa, la processione che per dieci notti consecutive raccoglie migliaia di pellegrini, per ricordare (forse) Gothama l’Illuminato, ma soprattutto per festeggiare la propria stessa vitalità e la città tutta intera, protagonista e oggetto delle celebrazioni. – post dell’1 novembre 2011

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il penultimo video di quelli montati e pubblicati nel mio canale You Tube nel 2011 sulla Esala Perahera di Kandy, la grandiosa processione in onore della reliquia del dente del Buddha, che si ripete per dieci notti, è incredibilmente lungo (più di dieci minuti – ma la processione dura ore) e ha un titolo che riferisce le riprese alla terza notte.

ma io in realtà sono abbastanza sicuro, per memoria diretta, che la terza notte sospesi le riprese per esaurimento della batteria della videocamera, e che le ripresi la quarta notte, e dunque queste riprese sono del 25 e non del 24 luglio.

ecco dunque un buon pretesto per rielaborare quel videoclip, spezzandolo in più parti, e cercando di individuare per ciascuna un suo tema centrale (e anche per cercare di rischiararlo un poco, considerando che le riprese sono tutte notturne).

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questa la concentro sull’inizio della sfilata degli elefanti: solenni, imponenti, sovrastati da piccoli conducenti che sembrano presi di peso da qualche racconto delle Mille e una notte, avanzano a volte a fatica tra la folla dei musicanti e dei danzatori scatenati.

rivestiti di lumini che ondeggiano con loro nel delirio delle luci che avvolgono il tempio e la strada dove avviene la sfilata, sembrano una apparizione magica, degna di un libro di favole; e i ritmi scatenati della musica intorno a loro producono quasi un effetto psichedelico.

15m. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: tamburi e percussioni

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/10/kandy-esala-perahera-quarta-notte-tamburi-e-percussioni-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-73/

25 luglio 2004

ed ecco la seconda parte ricavata dal mio vecchio montaggio video del 2011 sulla quarta notte della imponente processione dell’Esala Perahera di Kandy 2004, qui vista dalla strada prospiciente il Tempio del Dente di Buddha.

qui ho raccolto alcune riprese che colgono soprattutto i ritmi quasi orgiastici dei tamburi e di altri strumenti di percussione, che sono simbolicamente distribuiti tra i partecipanti in base all’età:

i ragazzi più grandi e gli uomini rullano i tamburi, i bambini agitano dei bastoncini piumati e contemporaneamente danzano, mentre lentamente incedono gli elefanti sotto le bardature imponenti decorate con luminarie dall’aspetto quasi magico.

uno spettacolo davvero straordinario!

15n.  Kandy, Esala Perahera, quarta notte: la camminata del grande elefante

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/11/kandy-esala-perahera-quarta-notte-la-camminata-del-grande-elefante-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-73/ bis

25 luglio 2004

la processione continua, nella notte del 25 luglio, di fronte al Tempio del Dente di Buddha; ed ora tocca ai grandi elefanti, trasfigurati da paramenti e baldacchini,su cui svettano i loro guardiani nel ruolo insolito di guida nel buio assordante di tamburi e altri ritmi; sul più alto sfila la reliquia del fondatore del buddismo, che sarebbe stato nell’isola tre volte e tuttora lo venera la maggioranza della popolazione come faro di saggezza e strumento di salvezza dal dolore del vivere.

lo spettacolo si fa del tutto onirico: difficile pensare di essere ancora nella realtà.

15o. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: danzando e cantando tra gli elefanti sacri

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/12/kandy-esala-perahera-quarta-notte-danzando-e-cantando-tra-gli-elefanti-sacri-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-74/

25 luglio 2004

le danze continuano, si aggiungono cori, la folla non è soltanto tra gli spettatori, ma folla sono anche i protagonisti che sfilano; gli elefanti incedono e compare anche l’ultimo, quello che porta un baldacchino gloriosamente illuminato: lì dentro ci sta il dente di Buddha, oppure un suo sostituto (la storia di questa reliquia è complicata, e non vale la pena di raccontarla adesso, per non rovinare l’effetto ricordo che il video risveglia nella mia mente).

15p. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: un nuovo punto di osservazione e l’arrivo degli elefanti sacri

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/13/kandy-esala-perahera-quarta-notte-un-nuovo-punto-di-osservazione-e-larrivo-degli-elefanti-sacri-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-75/

25 luglio 2004

ieri sera nuova Perahela, e pensa che stando in un altro punto ho scoperto che quella – la processione – che mi aveva entusiasmato tanto la sera prima era solo una delle 5 che confluiscono piu avanti, anche se la piu importante, perche parte dal tempio principale e le altre partono da templi minori e si uniscono lungo la strada.
da una mail a mia figlia Sara del 26 luglio 2004

il video che segue è il primo realizzato oggi con le riprese fatte da questa nuova posizione, che raggiunsi abbandonando la precedente, troppo affollata, e dopo qualche attesa che arrivassero gli elefanti: è una piazza semi-centrale, che consente di catturare immagini non disturbate dalla massa di gente presente e da una collocazione molto più libera e aperta, e non sacrificata come in precedenza: la cerimonia viene quindi inquadrata meglio e con più particolari, anche se – ma forse proprio perché – meno contornata dall’entusiasmo febbrile delle riprese di qualche quarto d’ora prima.

piuttosto, qualche dubbio mi è subentrato, rivedendole, sulla mia affermazione che le processioni dell’Esala Perahera fossero cinque, tanto simili mi paiono alcuni elefanti a quelli visti nelle riprese fatte prima vicino al tempio.

15q. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: luci e fuochi

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/14/kandy-esala-perahera-quarta-notte-luci-e-fuochi-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-76/

25 luglio 2004

la festa sembra raggiungere il culmine nei momenti ripresi da questo video: gli elefanti avanzano lentamente dondolando, scendendo lungo la strada lungo un leggero pendio: sono ricoperti di luci che accentuano la loro solennità imponente e sacrale, ma si aggiungono i fuochi delle fiaccole alimentate da qualche legno che arde in un angolo del piccolo piazzale formato dall’incrocio; le danze si stanno facendo parossistiche: i tamburi degli adulti a torso nudo, cinti dai fianchi alle caviglie da bianche tuniche agitate nei movimenti della danza, che a volte si fanno sinuosi, e i bastoncini dei ragazzetti, agitati ritmicamente ora davanti, ora dietro il corpo.

ma tutta la festa, mi capita ora di osservare, è rigorosamente maschile: alle donne, alle ragazze, alle bambine è rigorosamente riservato il ruolo di spettatrici, in questo rituale antico, che appare come una festa della virilità: differente dal modello occidentale, perché meno aggressiva, più condivisa nel gruppo maschile, meno rigida e più espressiva che da noi, capace di amicizia.

la virilità disinibita che danza coralmente lungo la strada in una manifestazione di forza che è però anche di bellezza e di arte.

15r. Kandy, Esala Perahera, quarta notte: la danza degli elefanti

https://maurobort48.wordpress.com/2020/04/15/kandy-esala-perahera-quarta-notte-la-danza-degli-elefanti-25-luglio-2004-sri-lanka-2004-2005-77/

25 luglio 2004

vi sono dei momenti precisi, in queste ultime riprese della quarta delle grandi processioni notturne della Esala Perahera di Kandi, il 25 luglio 2004, in cui è evidente che, al suono della musica travolgente e sull’esempio degli uomini che danzano nella strada davanti a loro, anche gli elefanti si muovono ritmicamente ondeggiando, per quanto glielo consente la loro mole, cioè ballano, sotto le bardature imponenti e indifferenti al peso dei loro guardiani, scelti peraltro tra i ragazzi di corporatura più minuta.

è quasi un simbolo della straordinaria fusione tra esseri umani e animali che attraversa questa festa e risponde del resto ad una caratteristica essenziale delle religioni dell’Asia che, come il buddismo, credono ad una possibile reincarnazione in forma di bestia, dopo la morte, per chi non ha saputo avvicinarsi alla meta suprema del nirvana.

. . .

mentre rivedo gli uomini che raccolgono i carboni ardenti per alimentare le fiaccole e sento arrivare gli imponenti elefanti bardati con centinaia di luci, tra il rumore assordante dei bastoncini battuti ritmicamente dai ragazzetti scatenati, ancora una volta ritorno bambino con loro e dico tutto il mio stupore, per oggi senza voglia alcuna di capire.

se la filosofia, cioè l’amore per il sapere, nasce dalla meraviglia, come diceva Platone, io quella sera e questa sera mi sento un filosofo mancato, perché mi basta questo stupore che sento fine a se stesse, e che è il dono più grande, quando la vita sembra avere esaurito le sue stesse capacità di stupirci e di entusiasmarci.

. . .

gli ultimi due capoversi sono una citazione dal mio primo racconto sul blog di questa notte straordinaria:

https://bortocal.wordpress.com/2011/11/01/my-first-sri-lanka-18-immagini-da-kandy/

16. da Kandy a Negombo. – 26 luglio 2004

16a-b. l’ultima giornata a Kandy

26 luglio 2004

ed eccoci ancora un giorno a Kandy; ma è anche il giorno della partenza per ritornare a Negombo.

. . .

mi rimane misterioso e non saprei spiegare come mai non vi siano riprese di questi ultimi giorni, ma forse era finita la scorta delle videocassette.

i video dello Sri Lanka sono finiti, ma non ancora le mail.

* * *

Nigambo, 26 luglio 2004
cara Sara,
cmq eccomi qui a 10 km dall aeroporto, nello stesso posto da dove ho cominciato il mio tour che mi sembra sia stato infinito. (…)
oggi visita al tempio principale –  le mille e una notte –  e poi ai giardini reali, dove ho passato un ora divertentissima in mezzo a una tribu di scimmie che mi saltavano praticamente tra i piedi e puntavano in modo ghignevolissimo due ragazze che cercavano invano di fare colazione da sole, ma il loro sacchettino interessava moltissimo alle scimmie. poi sono arrivati dei cani e la festa delle scimmie e finita. andate via le scimmie sono arrivati gli scoiattoli.
mi sembrava di essere in uno zoo senza sbarre…
ah, per poco finivo investito da un elefante stamattina: mentre stavo attento a quello che avevo davanti, non ho visto quello che arrivava da dietro…
poi quattro ore di bus, ed eccomi qui, al mare.
oggi ho fatto uno strappo e per due notti dormo in un hotel fighetto con terrazza personale vista mare, bagno e doccia decente: 13 euro a notte, e ho sfondato il budget (che pero era molto modesto).
fai conto pero che ho fatto un pranzo con 1.200 lire oggi!!!!

Rocco ha capito male, non arrivo affatto a Brescia il 28 luglio, chi lo ha detto? vengo a Brescia con te in macchina, ti riaccompagno a casa attorno al 15 agosto o quando mi dirai tu.
in quel periodo saro in piena legalita finalmente e posso cominciare a venire in Italia quando mi pare. – riferimento alla norma che vieta al personale della scuola comandato all’estero il rientro in Italia per i primi sei mesi dell’incarico.
a proposito, dimmi quando e come vieni e importantissimo: portami Siddharta di Herman Hesse, assolutamente, NON DIMENTICARTI!!!! mettilo SUBITO NELLA VALIGIA quando vieni dall Italia. sono cosi pieno di spirito buddista che devo per forza rileggere questo bellissimo libro, prima di convertirmi, ahh ahha.
vedi se la Marta puo fare ancora una volta la postina con questa mail, se no fallo tu per favore.
baci.
io il 28 sono a casa, ma intendo la casa di Stoccarda, arrivo a Francoforte alle  22,30 poi spero di trovare un treno.
bacioni.
papi
quanto al tipo che da di matto perche e tornato dallo Sri Lanka lo capisco benissimo, a me viene da piangere.
lo sai che con 7.000 euro si puo comprare una villa con piccolo pezzo di giungla nella periferia di Kandy????

* * *

niente video, quindi, e non facevo foto allora, soltanto riprese; in mancanza di queste, ecco almeno una foto ricordo dell’incredibile videocamera analogica che usavo allora.

smart

N.B. questa ultima informazione è sbagliata: come detto in un punto delle mail, usavo già la videocamera digitale regalatami alla partenza per la Germania a febbraio dai docenti del Liceo Leonardo di Brescia, dove ero preside.

16b. 26 luglio 2004

4.7.27 [27 luglio 2004] continua…

cara Marta,
credevo che questa ultima giornata nello Sri Lanka sarebbe stata un tranquillo gingillarsi tra cose inutili sulla mia terrazza da 8 euro al giorno, e invece… ecco nell ordine cosa succede.
ieri sera esco a fare due passi, arrivo davanti a un tempio indu non particolarmente interessante, nel senso di moderno, ma con la solita incredibile pila di divinita coloratissime davanti sul tetto, e uno degli inservienti del tempio mi ha chiamato dentro e gentilmente mi ha condotto davanti ai vari altari a spiegarmi (in inglese sigh!!!) le cose.
dunque, se ti interessa: il tempio e dedicato a Ganesh, il dio elefante. rappresentato panciutissimo e beato con la testa le zanne e la proboscide. gli altri altari erano dedicati a varie altre divinita deformi imparentate: devo dirti che quando il tipo ha cominciato ad addentrarsi nelle relazioni di parentela, piuttosto complicate e difficili da capire in inglese, il mio interesse peraltro e calato paurosamente.
Ganesh e sempre rappresentato tra le sue due sorelle, e quando ho chiesto (per una volta io!!!!) se era sposato, la risposta e stata no: alla domanda perche no, nessuna risposta, solo sorrisi furbetti, che pero mi hanno lasciato nel dubbio.
il tipo che forniva queste risposte tra l altro sembrava assolutamente identico ad un ragazzo che avevo notato e filmato tra gli altri nella festa induista di Trincomalee, ma e impossibile che fosse lui: la stessa paciottosita induista, gli stessi capelli raccolti come una ragazza, la stessa faccia, lo stesso fisico. boh!!!!
finito il giro il tipo che aveva il corpo tutto pittato a colori come un indiano d America ha cominciato a insistere perche mi facessi pittare anch io e mi voleva disegnare qualche simbolo induista sulla fronte: macchie rosse o strisce bianche.
tranquilli tutti, ho resistito (per ora…).
poi ha cominciato a parlarmi della hard oppression dei tamil nello Sri Lanka (che a me non pareva, dato che era li libero a fare la sua propaganda, cmq c e la guerra civile, probabilmente ho capito poco…).
finale: potevo finanziare i tamil? why not? gli ho lasciato 10 rupie (160 lire) mi ha rilasciato una squillante ricevuta e mi ha inserito seduta stante nell elenco ufficiale degli amici dei tamil. spero di riuscire a tornare in Italia: chissa se c e la censura anche sulle e mail.
a proposito lo sapete che la paga media di un operaia tessile qui e di circa 40 euro al mese???
per tornare, ho preso un tuc tuc che mi ha permesso di fare un incontro disgustoso: il conducente, che faceva il mezzano, ha cominciato a propormi ragazze E RAGAZZI!!!! di 15 16 anni, se volevo, e non riuscivo a togliermelo di torno.
se penso che razza di schiavitu ci deve essere dietro questo commercio mi viene la stupida voglia di correre dalla polizia a denunciarlo.

17. ultima giornata a Negombo. – 27 luglio 2004

1

17a

27 luglio 2004

[continua la mail dell’ultimo resoconto]

oggi invece ho fatto una scarpinata di dieci chilometri prima lungo i canali olandesi, tra queste strabilianti ed enormi cattedrali cristiane che sorgono in qualunque punto delle periferia di Negombo e gli Istituti di San Giovanni Bosco.
sara un caso che la prostituzione si sviluppa dove e piu radicato il cristianesimo, cioe la  presenza occidentale? credo di no.
questo ha contribuito a spazzare via certe stupide mie teorizzazioni in fieri sulla impermeabilita alla globalizzazione di questo paese e dei tropici in generale. la situazione e piu confusa, come sempre: questa poverta e nello stesso tempo la continuazione della tradizione locale e un effetto della globalizzazione.
la poverta e intollerabile anche in questa citta che mi aveva colpito all inizio del viaggio per la sua miseria e alla fine del viaggio mi appare in certe zone un incredibile isola di benessere e ordine occidentale.

ma torniamo al giro di stamane: dai canali alla laguna col mercato del pesce tra un aggrovigliato svolazzarci sopra di cornacchie che oscurava il cielo e centinaia di tonni stesi a seccare al sole: centinaia di barche di pescatori, coi venditori di blocchi di ghiaccio, e le ultime barche ancora in mare aperto, con le splendide vele cinesi scure rettangolari.
la laguna si apre sul golfo tra SPETTACOLARI palmeti. li c era la casetta dei miei sogni, giusto all angolo tra la laguna che vi ho descritto e l oceano aperto con i suoi cavalloni fragorosi.
un ragazzo che lavora in Italia mi ha preso sulla sua sua moto e portato piu avanti lungo la laguna, avvisandomi di stare piu attento quando giro da solo ai cani e ai guidatori di tuc tuc. simpatico, aveva da fare il giro delle sue quattro fidanzate sulla moto fiammante comprata coi soldi del lavoro di saldatore a Roma e gli ho offerto da bere.
il guidatore di tuc tuc del ritorno ha voluto a tutti i farmi conoscere la sua famiglia, padre moglie e tre bambini, in una casa dignitosa, statale, spaziosa, tra i soliti uccelli meravigliosi, ai bordi della giungla, bel giardino, tettoia per la macchina nuova, bella casa, sugli standard di qui: affitto 300 rupie al mese, cioe 5.000 lire: costo della casa 300.000 rupie, il suo sogno e comprarla. fate il conto voi!!!! ho detto che la compravo io subito… ma non era sua.
richiesta finale: posso mandargli ogni mese una piccola cifra per l education dei suoi figli? why not? peccato solo che di tutti non era certo quello che aveva piu bisogno.
ora che ho finito internet vado a trovare un pescatore conosciuto stamattina. qui l apparizione di un europeo soprattutto fuori dai circuiti turistici e soprattutto penso di un europeo che abbia voglia di parlare con i locali e come l apparizione di padre pio.
cmq per evitare equivoci io mi sono tagliato la barba.
baci.

. . .

sento acutamente la mancanza di riprese o anche soltanto di foto di queste ulteriori giornate; potrei cercare di ovviare con le foto fatte a febbraio e marzo di quest’anno; ma non sarebbe certamente la stessa cosa: Negombo e lo Sri Lanka sono molto cambiati quindici anni dopo; e anche io, naturalmente, che mi leggo con la piacevole sorpresa di scoprirmi in piena sindrome di Peter Pan, allora.

inoltre, anche la mia memoria personale appare debole e frammentaria senza il supporto della memoria esterna, allora analogica, oggi digitale… e non saprei neppure riconoscere i luoghi: di quale dei tre templi hindu ritrovati nella mia Negombo 2020 sto parlando qui? non lo so nemmeno più.

la lotta per sottrarre il passato al flusso del tempo, attraverso i ricordi, è del tutto vana.

. . .

chiudo il mio resoconto sullo Sri Lanka con un ultimo aneddoto (l intera raccolta è a disposizione di chi la richiede, eh eh, nel caso probabilissimo vi siate persi qualche puntata).

ah il pescatore che sono andato a trovare l altro ieri all ora dell appuntamento dormiva distrutto dalla notte passata in mare; ma mica ci sono problemi; al suo posto l altro ieri sera ho chiacchierato invece con un suo amico di Negombo che parlava anche il tedesco (male) e il perche e interessante, sentite il suo racconto.
lui parla il tedesco perche aveva un fratello che e andato a vivere in Germania. cosa c e di strano, direte. ci e andato presto, il fratello, a 16 anni, perche un pezzo grosso tedesco che era passato di qui – probabilmente negli alberghi da 200 dollari per notte che ci sono in fondo alla spiaggia e che io non ho mai visto – si era innamorato del ragazzino al punto che per portarselo in Germania e procurargli un regolare permesso di soggiorno lo aveva adottato.
dunque figurava di essere suo padre, ma poi mica si comportava come un padre con lui, chiaramente.
questo a proposito dei discorsi dell ultima lettera sui guidatori di tuc tuc che propongono senza imbarazzo prostitute bambine; a proposito, ho volutamente bidonato il tipo odioso dell altro giorno, ma il guidatore di tuc tuc di ieri era assolutamente uguale, stesse ripetute proposte; ho appena finito di buttare la sua mail.
tornando alla storia però, per fortuna il bene trionfa e la virtù sconfigge il vizio! fatto sta che arrivato a 18 anni il ragazzo e scappato di casa (dalla casa di Germania) ed e venuto a vivere in Italia, dove ha trovato un lavoro in un ristorante, si e sposato e ha messo su famiglia e ora – 15 anni dopo – ha due bambini.
ah, naturalmente nel frattempo ha perso il cognome tedesco e ripreso il suo cognome originario. chissà che casini per quel disgraziato mammolone di Germania.
istruttivo no? la cosa da notare e che mi pareva che il fratello che mi raccontava queste cose, oramai di piu di 30 anni e dall aspetto quasi di mendicante, piu che altro stesse ad aspettare se nel caso arrivasse un tedesco anche per lui.
beh queste ultime note hanno messo un po di scuro nel ritratto a colori squillanti dello Sri Lanka dei primi giorni, non vi pare? questo c e di bello nel girare il mondo, questa sfaccettatura, questo gioco di luci ed ombre. come in tutta la vita.
ha parlato il nuovo buddha.

18. da Negombo a Stuttgart.

3

27-29 luglio 2004

ed ecco le ultime mail con le quali si conclude il resoconto del mio primo viaggio in Sri Lanka del 2004: ultimi giorni di cui non ci sono riprese, come già detto.

. . .

[Negombo, 27 luglio 2004]

ciao Marta,
mentre io sto qui a divertirmi come uno scemo (uno scemo intelligente pero spero) ecco cosa succede attorno: mi spiace immensamente per il fratello di Paolo e per Paolo. se hai occasione ti prego di dirglielo.
se non riesci a fare da postina non importa. mandero l edizione definitiva integrata a chi la vorra eh eh.
purtroppo io le lettere le ho indirizzate solo a te perche anche cosi questo resoconto e venuto a costare una cifra, non ti dico che sia stata la spesa piu grossa nello Sri Lanka, ma quasi.
non vengo a casa il 28, e un equivoco: il 28 torno a casa a Stuttgart.
sigh!!!!!!!!
papa

[Suttgart, 29 luglio 2004, giovedì]

cari tutti,
queste righe semiburocratiche sono per dirvi che sono felicemente arrivato a casa stanotte alle tre dopo un volo interminabile che faceva venire le formiche ai piedi e un crepuscolo durato 5 ore reali!!!
tutto e andato con teutonica impressionante puntualita ordine e perfezione.
io pero ho una voglia matta per niente germanica di ripartire anche subito e sto dibattendo seriamente se dare un calcio ai 7.500 euro al mese e mettermi subito in pensione e in viaggio: tanto con 2.000 euro al mese la pensione nello Sri Lanka e altrove nel mondo basta e avanza!!! mahhh!!! parole parole…
qui passo la giornata tra riordino e sonnecchiamenti: parte delle paccottiglie semituristiche acquistate per voi si sono rotte in aereo, come ovvio.

a presto.
attendo da Sara le notizie urgenti che le ho chiesto.
baci
Mauro, che torna a nanna – sarebbe già notte a Negombo…

* * *

e qui finisce il mio primo viaggio in Sri Lanka, che fu anche il mio primo e determinante viaggio in Oriente.

. . .   . . .   . . .

[NOTE

piccola noiosa nota editoriale: raccolsi per la prima volta le mail sul viaggio in Sri Lanka 2004 all’interno di un testo autobiografico, mai reso pubblico, Lettere in esilio 2004 Fabia, dedicato alle mail scambiate con mia sorella, e che faceva parte di una serie più ampia con cui cercavo di fissare le mie impressioni di neo-immigrato in Germania, dal febbraio di quell’anno.

utilizzai quel testo nel 2011 per una serie di post pubblicati sul mio blog di allora, cor-pus15.

quanto ai testi riferiti al viaggio in Sri Lanka del 2005, furono raccolti e organizzati già in forma di possibile testo unitario all’interno di un lavoro mai neppure reso pubblico, bortolindie, una rassegna organica di resoconti di viaggi in Asia, proseguita anche negli anni successivi, di cui costituirono la prima parte.

questa sistemazione finale, anche se fondata su questi testi più vecchi, non è da intendersi come una loro riedizione, ma come un testo autonomo e diverso, essendo integrata da molto altro materiale ed anche da nuovi video.]

. . .

ELENCO DEI RIFERIMENTI ALLE MAIL 2014 PUBBLICATI NEI POST DEL 2011:

12a. [da My first Sri Lanka 12. il parco nazionale di Kaudulla e l’attacco degli elefanti; gente di Dambulla. – 3a parte – 15 luglio 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

12b. [da My first Sri Lanka 13. il posto fatato di Sigiriya. – 1a parte – 7 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

12c. [da My first Sri Lanka 13. il posto fatato di Sigiriya. – 2a parte – 7 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

12e. [da My first Sri Lanka 13. il posto fatato di Sigiriya. – 3a parte – 7 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

13a. [da My first Sri Lanka 14. le rovine del monastero di Ritigala e il trionfo della giungla. – 1a parte – 8 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

13b. [da My first Sri Lanka 14. le rovine del monastero di Ritigala e il trionfo della giungla. – 2a parte – 8 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

13c-d. [da My first Sri Lanka 14. le rovine del monastero di Ritigala e il trionfo della giungla. – 3a-4a parte – 8 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

13e. [da My first Sri Lanka 15. tra i templi caverna di Dambulla. – 1a parte – 10 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

13f-g. [da My first Sri Lanka 15. tra i templi caverna di Dambulla. – 2a parte – 10 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

13h. [da My first Sri Lanka 15. tra i templi caverna di Dambulla. – 3a parte – 10 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

14a. [da My first Sri Lanka 16. Aluvihara e la scoperta dell’inferno buddista. – 1a parte – 13 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

14b. [da My first Sri Lanka 16. Aluvihara e la scoperta dell’inferno buddista. – 2a parte – 13 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

14c. [da My first Sri Lanka 16. Aluvihara e la scoperta dell’inferno buddista. – 3a parte – 13 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

14d. [da My first Sri Lanka 16. Aluvihara e la scoperta dell’inferno buddista. – 4a parte – 13 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi; My first Sri Lanka, 17. qualche mail da Kandy. – 1a parte – 28 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

14e. [da My first Sri Lanka, 17. qualche mail da Kandy. – 2a parte – 28 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

15a. [da My first Sri Lanka, 17. qualche mail da Kandy. – 3a parte – 28 agosto 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi; My first Sri Lanka, 18. immagini da Kandy. – 1a parte – 1 novembre 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

15b. senza riferimenti nel blog

15c. senza riferimenti nel blog

15g. [da My first Sri Lanka, 18. immagini da Kandy. – 2a parte – 1 novembre 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

15o. [da My first Sri Lanka, 18. immagini da Kandy. – 3a parte – 1 novembre 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

16a. [da My first Sri Lanka, 19. ultime mail 2004 da Kandy, Negambo, Stuttgart. – 1a parte –  2 novembre 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

16b. [da My first Sri Lanka, 19. ultime mail 2004 da Kandy, Negambo, Stuttgart. – 2a parte –  2 novembre 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

17. [da My first Sri Lanka, 19. ultime mail 2004 da Kandy, Negambo, Stuttgart. – 3a parte –  2 novembre 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]

18. [da My first Sri Lanka, 19. ultime mail 2004 da Kandy, Negambo, Stuttgart. – 4a parte –  2 novembre 2011 · di bortocal – in Sri Lanka, viaggi]