a Fabia, Marta, Rocco, Sara 08.09 – India…
[…] All’aeroporto internazionale di Colombo, vicino a Negombo, conosco …. (il nome non me lo ricordo), un universitario che dopo avere preso la laurea di primo e quella di secondo livello, ora vive in Giappone per imparare la lingua – e che al Free Shop dell’aeroporto spende 60 dollari, quattro mesi di affitto di Ruwan, in lattine di birra. … e tamil, musulmano, come ci tiene a farmi sapere subito, effeminatissimo nei modi di fare, ma regolarmente accasato con la sua girl friend, che tira giu dal letto alle 3 di mattina per farsi venire a prendere all’aeroporto (anche se, adesso che ci penso, io poi ho visto un ragazzo e non una ragazza all’uscita). Anche … che e chiaramente molto ricco e parla un inglese perfetto, correggendomi ogni volta, e tuttavia schiavo del desiderio di fuga dei singalesi e ha uno strano complesso di inferiorita nei miei riguardi. Cosa non posso fare per lui, per fargli avere un visto? Qualunque spiegayione sul fatto che uno come lui ha gia tutto quello che potrebbe avere in Europa e vana.
.
Eccomi in India. […]
Alle 5 di mattina ora di Colombo, ore 4, 30 locali (perche l India e cosi grande che un fuso orario suo, unico al mondo, sfasato di mezzora), dopo un volo su un boeing 737, che e stato leggero come un fuscello, eccomi catapultato in India.
Il primo impatto e stata una discussione col driver del veicolo che qui si chiama carservice che voleva portarmi alla mia prima meta, Mamallapuram, al modico prezzo di 25 euro. Io che all’inizio non ero ancora pratico col cambio avevo capito che mi chiedeva 3 euro, ma poi fatti i conti ho capito che non ci stavo nel budget. Quindi lui si ferma sul bordo della strada a traffico veloce e cerca di coinvolgermi in una trattativa scendendo fino 16 euro, sempre troppi per me. La discussione e dura; si e vero che ha detto 3 euro, ma solo per portarmi alla stazione degli autobus! Appunto, e proprio li che voglio andare!
Gli indiani sono duri, orgogliosi, crudi, mica gentili come i singalesi. alla fine capisco che mi conviene una mediazione: gli do 4 euro per la stazione degli autobus e lui mi trovera l’autobus. Vuole i soldi subito e penso che tagliera la corda. Invece eccolo li a sbracciarsi per un ora, ed era proprio indispensabile perche qui l unico alfabeto in uso e quello locale.
Alla fine mi carica di corsa sulla corriera piu scassata e mi saluta con un largo affettuoso sorriso.
Non so a quanti km dal centro di Chennai sia il suo aeroporto o la sua stazione degli autobus. So che attorno a me nelle prime luci dell alba si snoda un paesaggio orribile e caotico, sintomo di uno sviluppo economico e industriale intensissimo e sregolato. L”India che vedo sta allo Sri Lanka (eccetto l’orribile Colombo) come – facendo le debite proporzioni – Cesano Maderno sta al Salento. Lo Sri Lanka e un pezzo di Salento, staccatosi dall’India, a galleggiare sul mare come un perla (se le perle potessero galleggiare).
Tutto e gigantesco. Senti il respiro di un miliardo di persone (il doppio di tutta l”Europa) dietro questo caos di officine, di loft, mescolati alle casupole e alle capanne tra le misere vacche sacre a volte non piu grandi di dobermann che giacciono indolenti in meyyo alle strade, in una disordinata periferia urbana che si estende per decine di km. Eccola la nuova India che come la Cina sta facendo la rivoluzione industriale senya rivoluzione culturale e innesta sul proprio intatto mondo di pregiudizi la tecnica che sottomette la natura. E la natura distrutta. Cosa sara la terra quando tutti i popoli del mondo saranno sviluppati? Una camera a gas, suppongo.
Poi a poco ci allontaniamo e gradualmente appare l’India rurale. Siamo nella terra dei Tamil, uno stato indiano grande poco meno di meta dell’Italia e con 62 milioni di abitanti. Lo abitano i feroci tamil, gli stessi che stanno in certe zone delle Sri Lanka, che vorrebbero l’indipendenza sia qui sia li. Che al mite buonismo buddista oppongono la loro cultura induista che inneggia alla forza semibarbarica, e hanno ucciso sia Indira Gandhi sia suo figlio, le tigri Tamil. – NOTA 2022: vedi tuttavia il post successivo.
Dopo due ore – ai limiti della resistenza fisica – eccomi a Mamallapuram e l’incantesimo sboccia. Eccomi dove volevo arrivare. Eccomi alla mitica india, che qui non ha foreste, ma e solo una pianura sterposa, sotto una cappa grigia di monsone un po umido, in un borgo di 13,000 abitanti, uno dei luoghi piu belli che abbia mai visto. Tra rocce misteriose affiorano i templi, il piu piccolo e bello e patrimonio dell’umanita, sta in riva al mare e lo tsunami lo ha risparmiato. Il paese vive di intagliatori di pietre e di legno ed e tutto un incredibile museo di capolavori artigiani lungo le strade. La spiaggia e piena di pescatori e piu in la, di cavalieri e cavalli. Puoi affittare un cavallo e galoppare verso le linea di sabbia vuota che si stende davanti per chilometri. Le musiche gli odori la dolcezza feroce di questo paese mi entra nel sangue, dopo le 8 ore di sonno.
Mi sveglio alle 4 e non capisco che ore sono, ho messo l’orologio al contrario. Mi chiamano da Stoccarda per chiedermi una cosa dell ufficio e mi dicono ma preside lei e proprio fuori! Io sto farfugliando chiedendogli che cavolo di ore sono, col mio orologio al contrario.
E poi fuori a riempirmi i polmoni di questa dolcezza inattesa e feroce dell’India. Ragazzi, l’India e cominciata.
. . .
ma altro aggiunge la mail del giorno dopo:
a marta, sara, Rocco, Fabia 10 ago 2005, 15:07 quando i bambini fanno oooo
[…] ieri l’odore di putrefazione dolciastra e stranamente non stomachevole del pesce e di ogni altro rifiuto nella spiaggia, che sembrava solo rendere molto piu forte e potente il profumo salmastro del mare. […]
. . .
anche questa giornata rimase senza riprese, sempre che invece non siano andate perdute: tra le cassette fatte recuperare in questi mesi, una risultava guasta; non mi rimane che cercare di rimediare almeno con una foto, che cominci a dare una prima ambientazione.

foto presa da internet
. . .
ma poi ci furono anche gli incontri della sera; ricordo tre ragazzi che abitavano una specie di cantina di fronte all’hotel e che mi invitarono da loro; ma fu quella sera o la sera dopo?
credo che fu la sera stessa dell’arrivo, e fu un altro momento di questo impatto con l’India che trovai meraviglioso, per la cordialità incredibile della sua gente.
è dovuto proprio a tutto quello che successe quel giorno molto del mio innamoramento dell’India a prima vista, una specie di colpo di fulmine, che poi è sopravvissuto finora ad ogni prova e anche ad una assenza che oramai dura da oltre dieci anni.
. . .
ma certamente fu di quella sera stessa quest’altro incontro, che invece ho dimenticato, ma che trovo testimoniato da una mail del giorno dopo ai miei familiari:
a marta, sara, Rocco, Fabia 10 ago 2005, 15:07 quando i bambini fanno oooo
[…] i pescatori che trovo di notte sulla spiaggia a farsi una europeissima canna (se voglio gradire, no grazie) […]
. . .
Mauro a Rob. Aug 9, 2005 4:09 PM Re: 9 agosto
Cara Ro.,
mi spiace che la tua vacanza sia cosi piena di tensioni. io sono ampiamente distrutto, ma da oggi veramente incantato.
non so quanto ti possa fare piacere leggermi in questo tuo contesto, ma puoi sempre rinviare a tempi migliori. se non ti spiace ti allego una mail che avevo composto per i miei (ma anche tu sei nei miei pensieri).
spero di sentirti presto piu distesa.
un abbraccio
Mauro
allegato: Eccomi in India
. . .
da Ros. a Mauro Wed, 3 Aug 2005 21:07:46 saluti
beh sono felice che sei in viaggio…
ti leggerò finchè mi scriverai..
io sto ancora al mare a scalea anche se piove ed è brutto tempo..
a presto ros.
.
Mauro a Ros. Aug 9, 2005 4:12 PM Re: saluti
non vale che piova e ci sia brutto tempo!
ti sono grato se mi leggi, anche se queste lettere che compongo in fretta hanno un tono un po impersonale, quando tornero in Germania potremo parlare piu da vicino, qui il tempo e tiranno.
un abbraccio.
Mauro
allegato: Eccomi in India