VIDEODIARIO fotografico del 4 giugno 2006. Hampi e Vijayanagar – 861

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presento qui nel video una vera e propria galleria fotografica su Hampi e le rovine dell’antica Città della Vittoria (Vijaya-nagar), tra le quali si trova annidato questo modesto villaggio, e non esito a definirla straordinaria, perché il giudizio non riguarda il fotografo, ma il fotografato.

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ma è giunto finalmente il momento di dare qualche notizia un po’ più sistematica sulla città antica di Vijayanagar, che è la protagonista indiscussa di questa rassegna di immagini: finora ho dato solo qualche accenno alla sua storia di capitale immensa, della quale è rimasto solo questo spettacolare ammasso di rovine, che definirei quasi filosofico.

fu fondata nel 1336, anche se in un sito già abitato almeno dal primo secolo d.C., e un centro buddista era nelle vicinanze, nel quadro di una reazione hindu alla penetrazione islamica, dal nord, in questa regione, dopo che la fortezza di Anegondi, che si trovava nella zona, venne conquistata dal sultano di Delhi.

circondata da sette linee di fortificazione, di cui oggi restano solo vaghe tracce, e abitata da circa mezzo milione di persone, ricopriva una superficie pari al doppio del centro storico di Roma antica, come ho già ricordato.

raggiunse il suo massimo sviluppo sotto il regno di Krishnadevarajah; ve ne traduco il nome, senza traduttore automatico, per quel tanto che posso avere cominciato a capire a forza di citazioni e nel rimpianto di non avere affrontato lo studio del sanscrito nei miei studi universitari a Milano di più di mezzo secolo fa: il re, rajah, del dio, deva, Krishna.

questi salì al trono a 22 anni, nel 1509, avviò una serie di campagne militari contro gli stati islamici del nord e nel 1520, a capo di un esercito di 750mila uomini, sconfisse il sultano di Bijapur, rifiutando una sua proposta di pace, e togliendogli alla fine anche la capitale.

nello stesso tempo avviò gli enormi progetti architettonici che costituiscono ancora la meraviglia di questo luogo, progettò un sistema di distribuzione dell’acqua in città (questo era uno dei suoi punti di forza, a differenza di altre città fortezza, viste più a nord nel mio viaggio precedente, che dovettero essere abbandonate subito dopo essere state costruite, proprio per la mancanza di acqua), e fondò anche una seconda città, oggi conosciuta con nome di Hospet.

un viaggiatore europeo del tempo, Domingo Paez, lo descrisse in questo modo: Uomo galante e perfetto in ogni cosa, tutti i giorni prima dell’alba solleva enormi pesi di terracotta, poi si esercita con la spada e si allena alla lotta, e, dopo questi esercizi, sale sul suo cavallo e galoppa per la pianura.

eppure Krishnadevarajah si ammalò e morì, dopo vent’anni di regno, a soli 42 anni, e la sua morte segnò la rovina del suo impero.

i musulmani del Deccan si coalizzarono e vinsero, arrivando alla completa distruzione della città nel 1565.

così la potenza di quel regno era durata in tutto poco più di due secoli.

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del resto l’impero era circondato da potenze nemiche e la sua politica estera veniva decisa in un modo alquanto bizzarro, a stare sempre alle cronache di Paez:

nel corso della grande festa annuale di Mahanavami, che durava nove giorni, a settembre, il re prendeva un arco e tirava tre frecce: una verso Bijapur e il suo sultano, una verso Golconda e il suo shah, e una verso i portoghesi di Goa, la loro colonia sul mare: dove arrivava la freccia più lontana, in quella direzione si dichiarava guerra.

credo che, rito della freccia a parte, anche la politica estera dell’Occidente di oggi sia decisa allo stesso modo, a fronte dei suoi tre nemici storici: la Russia, la Cina e il mondo islamico, con la sola differenza che noi cerchiamo lo scontro con loro tutti insieme e non uno alla volta.

così la fine non sarà troppo diversa, visto che questo successe anche all’immensa Vijayanagar, famosa al tempo per la ricchezza dei suoi bazar e della sua straripante economia.

per chi volesse tenerne conto, la storia dà qualche insegnamento, direi.

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la galleria fotografica l’avevo pubblicata in un post scritto per il mio blog di allora, bortolindie al rientro a Stuttgart dal viaggio, qualche giorno dopo, https://corpus0blog.wordpress.com/2016/06/13/474-06-hampi-vii-8-4-giugno-13-giugno-2006-bortolindie-30/, ed era divisa in due parti: QUATTRO MURATORI e GALLERIA FOTOGRAFICA DI HAMPI.

ma poco dopo le foto della giornata erano state anche inserite nel post successivo, in cui ripubblicato per me la mail con la cronaca della giornata del 5 giugno: https://corpus0blog.wordpress.com/2016/06/14/482-06-hampi-vii-14-5-giugno-14-giugno-2006-bortolindie-36/.

ora nel video la loro distribuzione è leggermente diversa e con un commento musicale, che mi pare adeguato, anche se preso dall’esecuzione di un gruppo moderno.

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i miei due lettori abituali delle mie cronache indiane di questo blog credo che le troveranno stupefacenti, anche se le riprese mostrate ne hanno già anticipato alcuni scorci:

sono infatti in larga parte nuove, a parte quelle del primo gruppo citato sopra, perché questa volta non le ho inserite come faccio di solito anche nei montaggi video precedenti dei vari momenti della giornata.

l’entusiasmo per il luogo me ne aveva fatte fare un numero esuberante ed ho pensato che avrebbero rallentato troppo le riprese.

tuttavia credo che le inserirò nei post sinora pubblicati, distribuendole retrospettivamente nei punti che ho via via citato, in cui furono pubblicate anche nel secondo post visto sopra.

mi rendo conto ora che non c’è motivo al mondo per il quale non debba aggiungerle anche qui nei post distintamente, come ho fatto del resto anche per le gallerie fotografiche precedenti.

?ci sarà qualche ripetizione? sicuramente. ma ?cosa importa?

?non ci piace forse ascoltare anche due volte una musica che ci è piaciuta?

e ?dell’arte della variazione musicale che cosa pensate?

del resto, i grandi pittori del passato non si facevano scrupolo di ripetere lo stesso soggetto con piccole varianti; e ci sono pittori moderni che non fanno altro che riprodurre una idea di base con differenze sottili per tutta la vita.

e io ?perché dovrei farmi scrupolo di proporvi due volte delle belle foto?

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QUATTRO MURATORI

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GALLERIA FOTOGRAFICA DI HAMPI

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4 risposte a "VIDEODIARIO fotografico del 4 giugno 2006. Hampi e Vijayanagar – 861"

  1. Che bello questo fotomontaggio, ricordavo tutti i volti indiani, poi le altre foto mi sembrano davvero nuove, ne ho viste tante magari simili però non identiche. Hai ripercorso tutto la giornata, chissà perché assemblate così mi sembrano più artistiche. Bo mi piacciono!

    Mauro il pezzo strumentale è moderno comunque di un gruppo e indiano, si accompagna bene a questo ambiente quasi irreale…

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    1. condivido tutto: molte delle altre foto non le avevo ancora usate nei video, per i motivi che esposto alla fine del post, anche se adesso ho inserito nei vecchi post quelle che c’erano nella prima pubblicazione sul mio blog di viaggi del 2006.
      anche a me la scelta e perfino la successione sono sembrate particolarmente fortunate. ne parlo quasi con distacco, dato che diciotto anni dopo sono quasi un’altra persona, e posso guardarmi almeno in parte dal di fuori.

      la sequenza dà un’idea davvero suggestiva, mi pare, di questo luogo straordinario: era già pubblicata, ma ebbe un solo commento, e meritava che la riproponessi anche qui…

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