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[…] passo le ultime ore del pomeriggio felice come un usignolo nella valle scavata dal fiume […]
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questo ha due nomi, come è frequente in India: il primo, quello moderno, ufficiale e più lungo, Tungabhadra, ha sostituito, non si sa perché, quello storico, più agile e breve di Pampa, che viene sospettato, per la vaga somiglianza, di essere anche all’origine del nome del villaggio, Hampi nella trascrizione inglese, Hampe nella sua forma originaria.
il paesaggio è stranissimo, come mostrano le riprese, perché il fiume attraversa lo stesso casuale repertorio di rocce bizzarre, tra le quali sorgono i templi antichi e abbandonati dai quali provengo, poco più sopra.
anche il suo corso assume una forma fuori del comune, perché si allarga e divaga, fin quasi ad assumere l’aspetto di un piccolo lago.
il monsone rende non solo verde l’ambiente, ma anche grigio e nuvoloso il cielo, senza però riuscire a cancellare il fascino di questo panorama superbo che si apre sotto i miei piedi e che non mi stancherei mai di contemplare dall’alto, forse immaginando di volare anche io come il falco, che riappare con le sue volute solo apparentemente indolenti.
attorno a me qualche altro visitatore del posto, che sembra similmente incantato, anche se più pratico di me di questi luoghi straordinari.
Il tuo percorso termina gioiosamente! La musica che accompagna le immagini dà una sensazione festosa e il video offre pace, l’acqua quieta, che tranquillizza, riflette i colori del cielo. E il verde che incornicia questa meraviglia, fuori da ogni clamore; infine non ultime le grandi pietre dalle linee morbide rendono stabili i passi dei pochi visitatori indiani, che ammirano rapiti questo angolo salutare della terra.
Caro Mauro, un viaggio insieme appagante, sono contenta 😊
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e io sono contento che tu lo condivida così intensamente con me.
in effetti questo terzo viaggio, in India, ad Hampi ha cominciato a decollare verso una dimensione che non esito a definire del sublime.
il percorso della giornata, fra l’altro, non è ancora terminato, e mi attendevano ancora altre esperienze, alcune anche frutto dell’imprevisto e del tutto inattese.
ancora un paio di video per documentarne alcune, mentre altre rimasero invece avvolte nella notte senza videocamera.
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