continua la lettera a Roberta, col racconto di un ulteriore contrattempo del 5 luglio 2005:
a Roberta 6 luglio 2005
[…] ma non è finita qui: ieri rientrando a Stoccarda sono riuscito a far fondere in Svizzera il motore della macchina comprata a febbraio e quindi sono rimasto a piedi alle 10 di sera davanti al casello della dogana con l’Austria; la macchina va in demolizione e io ho passato la notte fra treni e stazioni […]
un resoconto del viaggio in Etiopia non sarebbe completo senza queste informazioni sul modo nel quale si concluse.
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From Mauro to: Fabia – mia sorella – Jul 13, 2005 5:52 PM Re: ci sono
cara Fabia,
non credo che sai che la mia meravigliosa macchina tedesca, costata tra una cosa e l’altra quasi 4.000 euro, di ritorno da Brescia, tanto per continuare la trafila delle disgrazie, ha fuso il motore in Svizzera alle 8 di sera. la colpa è stata mia che ho bellamente ignorato la perdita del liquido di raffreddamento, dopo la sua prima sosta dentro il tunnel del San Bernardino e l’uscita col carro attrezzi e tutte le sue altre invocazioni di aiuto della disperata che stava cercando di farmi capire in tutti i modi che stava tirando le cuoia.
risultato: l’ho mandata in demolizione (in Svizzera!) e giovedì prossimo ritorno a Brescia a prendere la mia Fiestina; ma ho passato
la notte tra martedì e mercoledì l’altro sui treni e nelle stazioni, così almeno credevo, perché all’1 di notte invece mi hanno inflessibilmente buttato fuori e a quell’ora non mi è restato che aspettare le 5 su una panchina – e ti giuro che faceva MOLTO freddo.
comunque alle 9 ero al lavoro, senza dormire e senza i miei bagagli, quindi senza il telefonino, senza il rasoio, senza i vestiti buoni e le scarpe, e senza la macchina. subito dopo è saltata a casa – e sul lavoro anche! come no? – anche internet, che ho riattivato – DIALOGANDO PER TELEFONO IN TEDESCO! – con un operatore solo un’ora fa.
dovrei aggiungere che a Brescia avevo consensualmente rotto martedì con molta serenità e buon senso il rapporto sentimentale che avevo in corso, che è stato molto bello ma non poteva ovviamente continuare – e quindi eccomi uno straccetto completo, passata la biligornia delle scelte razionali vissute con equilibrio e sangue freddo, ecc. ecc.. un altro rapporto che si profilava qui – ma non ci vedevo chiaro – l’ho mandato in queste ore a puttane, perché sto chiuso a riccetto e lecco le ferite come un gatto.
ma insomma sto in lenta ripresa: venerdì è arrivata la notizia che il bagaglio perso all’aeroporto era stato ritrovato e consegnato all’Hausmeister, che però era via fino a lunedì mattina. da lunedì, a bagaglio recuperato alle 8 e un minuto, è iniziato il lento ritorno alla normalità, un cui passaggio essenziale è internet ritrovata oggi.
tu comunque dai un’occhiata a stelle e transiti di quei giorni, perché è stato un concentrato di iella mai visto.
sarà per questo che sono così stanchino? dormo dormo dormo, dopo mangiato perché digerisco male, prima di mangiare perché sono fiacco, e quasi quasi dormirei anche mangiando. il lavoro mi sta sulle palle come non mai e ho una voglia tremenda di dare un calcio a tutto.
in compenso l’altroieri, con una missione in treno a Karlsruhe, ho salvato il mio primo bambino italiano in diretta dalla scuola differenziale! la faccia del preside… quando il presidente del… diciamo Provveditorato, mi ha dato ragione dopo un’ora e mezza di tentennamenti! […]
Una risposta a "come distruggere un’auto alla frontiera fra Svizzera ed Austria. 5 luglio 2005. – 323"