Vijayawada, la memoria di Gandhi. 2 giugno 2006 – 822

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[…] giusto il tempo per salire allo stupa di Gandhi, un grande monumento […]

https://corpus0blog.wordpress.com/2016/06/14/479-06-su-vijayawada-vii-11-4-giugno-14-giugno-2006-bortolindie-33/

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!com’è sbrigativo! l’accenno al momento conclusivo della mia prima giornata a Vijayawada, nel post scritto per il blog due giorni dopo.

eppure, a rivedere oggi quelle riprese, !com’è altamente suggestivo!, invece, quel tramonto sulla città candida e quasi europea nella sua immagine, ma immersa nel verde e traversata da treni risuonanti nel grande groviglio dei binari sottostanti che da qui collegano le città di mezza India tra loro.

dagli altoparlanti che circondano un grande monumento commemorativo di Gandhi uscivano musiche che, anche a risentirle oggi, riprodotte in riprese datate per i limiti tecnici ed incerte nella mano dell’operatore, aggiungono però altro fascino alle già suggestive luci della sera che avanzava.

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intanto bambini giocavano correndo attorno al monumento, che riporta, in una sintesi un poco corrosa dal tempo, gli undici voti che lui promise di rispettare nella sua vita.

sono trascritti con alfabeti diversi alla base del basamento quadrato, compreso l’arabo del Corano. e li traduco qui, come ho fatto anche nel video, come ho potuto, cioè un po’ malamente:

NON VIOLENZA, FEDE, NON RUBARE, CELIBATO, NON POSSESSO, LAVORO FISICO, CONTROLLO DEL CIBO, CORAGGIO, EGUAGLIANZA DELLE RELIGIONI, AMORE DEI VICINI E DEI CIRCOSTANTI, ELIMINAZIONE DELL’INTOCCABILITA’, dei paria, si intende.

sono le basi della nuova India che nasceva, strettamente legate alla sua storia culturale, ma anche i principi di una religiosità universale che parla ancora agli uomini di tutto il mondo.

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la giornata si chiudeva dunque mentre mi sentivo attraversato da questa fede che in parte sentivo anche mia e che mi giungeva trasmessa dai colori, dai suoni, dai dolci rumori della vita circostante.

strano, appunto, che non ne parlassi allora, e che abbia dovuto rimediare in qualche modo approssimativo adesso, ma bisogna pensare appunto che stavo riepilogando ben tre giorni di viaggio, dopo la crisi di demotivazione che mi aveva indotto a un prolungato silenzio internet.

2 risposte a "Vijayawada, la memoria di Gandhi. 2 giugno 2006 – 822"

  1. Il monumento a Gandhi e i suoi giuramenti chiari, alla luce del sole, rendono ricco il tuo post.

    La sua testimonianza in sintesi è semplice comprensibile e condivisibile dal mondo intero. È cultura del rispetto, della fratellanza, della religiosità e del lavoro fisico.
    Quest’uomo minuto ed esile, eppure grande e straordinario, aveva reso l’India un Paese unico ed esemplare.
    Ma nel tempo niente resta uguale…

    Poi la vista su una città enorme e bianca, lo snodo ferroviario più importante per ogni spostamento, all’interno di un territorio immenso, tra tanti stati differenti tra loro.
    Infine il tramonto, apprezzo la chiusura, con le sue ombre che delineano nitidi i contorni. 

    Buona serata.

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    1. stavolta rispondo nella serata, per dirti che trovo che i tuoi commenti illustrino i miei video meglio di quanto non faccia io. sono più diretti, aperti e comprensibili.

      nel tempo tutto cambia, è vero; la legge fisica dell’entropia dice anche che tutto peggiora, ma si vorrebbe che non fosse così.

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