il grande tempio di Vitthala, Patrimonio UNESCO, a Vijayanagar. 5 giugno 2006 – 865

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nel grande tempio di Vittala, Patrimonio UNESCO, a Vijayanagar, si rinnova per me l’emozione provata nel mio primo viaggio in India dell’anno prima, di fronte agli antichi templi solenni e per noi misteriosi del Tamil Nadu, ricavati nella stessa pietra rosa, che è poi quella delle grandi rocce erratiche che anche qui costellano il territorio.

sono ridondanti di sculture elaboratissime, con motivi figurativi che sono pure simili.

questi templi sono l’equivalente delle nostre cattedrali medievali, anche se si nota bene come fa noi domina la spinta verso l’alto, che alla fine esprime una visione unitaria e rassicurante del mondo, e invece in queste architetture indiane si manifesta prevalente quella verso l’allargamento e la moltiplicazione orizzontale degli spazi, fino a creare un senso di spaesamento labirintico, che è un modo molto diverso di percepire la realtà.

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questo tempio è un po’ meno antico di alcuni di quelli tamil, perché fu iniziato sotto il regno del già ricordato re Krishnadevaraya, ma rimase incompiuto alla sua morte precoce nel 1519 e non entrò mai in funzione.

è qui che si trovano le famose colonne musicali, che, colpite dalle dita nel modo giusto, danno suoni diversi, come se fossero strumenti a percussioni, una specie di grande xilofono di pietra.

ma vedo che per fortuna, mi sono ben guardato dal farlo: milioni di persone che ripetono il gesto nei secoli alla fine le distruggono.

comunque in internet, chi volesse può trovare delle riprese che lo mostrano.

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ma ?chi è Vitthala?, che la guida Lonely Planet trascrive come Vittala…

la risposta alla seconda parte di questo post, che scriverò stasera.

4 risposte a "il grande tempio di Vitthala, Patrimonio UNESCO, a Vijayanagar. 5 giugno 2006 – 865"

    1. eppure le riprese non mi paiono ripetitive, il fatto è che il tempio è davvero immenso.

      quanto alla sua solitudine, è soltanto apparente, come vedrai dal video che ho appena finito di montare e che sto per caricare. era tutt’altro che deserto, ma questo risultato è stato cercato e voluto da me, estrapolando le riprese che si prestavano a dare questa impressione, proprio perché volevo che risaltasse quel qualcosa di quasi terribile che ispira questo enorme monumento mai finito…

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