[…] beh, ovviamente la mia presenza registica non passa inosservata nella festa.
mentre io cinematograficamente mi inebrio riprendendo musica e musicisti, subito in molti si accostano. […]
. . .
e !che musica travolgente!
io non sto lontano e distaccato a riprendere freddamente, ma mi mescolo ai musicisti stessi, rompendo ogni separazione tra operatore e persone riprese, e la videocamera partecipa talmente dall’interno al ritmo dell’esecuzione, che assume dei movimenti che sono quasi di danza, ispirati dalla musica stessa.
questo li coinvolge e li stimola ancora di più, così da creare un clima di esaltazione quasi magica, che aiuta l’improvvisazione.
la totale libertà creativa è lo schema di fondo di questa musica, e siccome poi è tutta di fiati percussione (tamburi e una specie di nacchere agitate da un bambino bruttino), la somiglianza col jazz popolare autentico delle origini forse non è così peregrina come sembra.
per questo parlo di una sessione magica di jazz kannada, cioè di jazz del Karnataka,
Una video cronaca quasi in diretta la tua… Certo che sei entusiasta a trovarti in mezzo ad una band giovanissima che suona in piena libertà, mentre animi di più la festa girando con la tua telecamera!
A noi il jazz del Karnataka… E noi partecipiamo allegramente.
Ahhahh buonanotte
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