altre immagini di Hampi e dei suoi dintorni. 4 giugno 2006 – 854

.

continua la mia esplorazione del nucleo di Hampi, al mio arrivo il 4 giugno 2006, e in particolare del suo enorme tempio, interno al borgo.

diciotto anni fa non mi preoccupai di girare seguendo la guida della Lonely Planet e il suo accurato catalogo dei quasi infiniti templi della antica capitale in rovina che circonda il paesino; quindi adesso non so bene il nome del tempio che ho ripreso qui per primo, e a dire il vero mi pare perfino che siano due, un poco diversi fra loro, anche se simili nella forma complessiva del gopuram che li distingue.

che sarebbe come dire di due chiese contigue in una nostra città medievale che un indiano non sarebbe ben sicuro che siano due se i due campanili gli sembrano uguali.

non so neppure se è il caso che mi imbarchi adesso in un tentativo postumo di dare un nome ai diversi monumenti che ci attendono; tuttavia per puntiglio, lasciando perdere quella guida confusionaria e inadeguata, mi sono aiutato con internet.

tra l’altro ho visto in questo modo come la Hampi spontanea e ancora quasi rustica dei tempi della mia visita abbia lasciato il posto ad un nuovo sito perfettamente ripulito e reso funzionale al turismo industrializzato, come regolarmente avviene oramai dopo la proclamazione di sito UNESCO, ma pazienza: io non avrò tempo di tornarci, e chi lo vede qui, vede qualcosa che era ancora immune dalla post-modernità.

sono comunque arrivato ad una mappa di Hampi, che mi ha permesso di identificare, con sufficiente sicurezza, due templi quasi accostati, di cui uno con una enorme piscina sacra, e non possono essere altro che quelli che ho ripreso qui, e sono ancora dentro il villaggio e non nella zona archeologica: Shri Kaala Bhairavar Shrine e il tempio di Virupashka.

. . .

il primo la guida non lo nomina neppure, ma neanche internet mi aiuta a trovare notizie su di lui, perché templi con questo nome si trovano sparsi in molte località indiane e non ne trovo sul tempio di Hampi, considerato evidentemente minore.

sono più fortunato invece col tempio dedicato a Virupashka, perché questo è il nome specifico che assume Shiva, che qui è identificato come lo sposo della dea Pampadevi, la protettrice della città, e in quanto tale aveva già un suo nome distinto, mentre lei va considerata, a sua volta, come una incarnazione: di Parvati, la moglie ufficiale di Shiva.

immagino che ci sia chi sospira tra il compatimento e la noia, sentendo queste informazioni, ma ?che ci volete fare?, la mitologia indiana è così: una raccolta di divinità sfuggenti ed indefinite, direi fluttuanti.

. . .

una volta che l’ho identificato, ecco che mi appare anche sulla Lonely Planet, addirittura come il primo e quasi il più importante di Hampi, dato che quello attuale risulta costruito su un tempio preesistente, che risaliva al IX secolo.

quello che vediamo oggi tuttavia lo possiamo datare al 1442, anno di costruzione del suo gopuram principale, cioè al periodo nel quale Vijayanagar era la capitale di un enorme impero, prima di decadere a semplice sito Patrimonio Culturale dell’Umanità Unesco, come è oggi.

il tempio ha in effetti anche un secondo gopuram più piccolo, costruito nel 1510, come se appunto una nostra cattedrale avesse poi due campanili, costruiti in epoche diverse.

. . .

noto comunque di non essermi fatto attirare quel giorno dalle minuziose notizie dalla Lonely Planet sul suo interno, e di averlo trascurato, non entrandovi neppure.

la suggestione complessiva che esercitava questo luogo su di me non volevo rovinarla con un elenco di notizie approfondite, come sto facendo invece oggi…

tanto è vero che, prima di immergermi nel resto del sito, ho preferito divagare fuori dalla cerchia delle antiche mura e dare un’occhiata alla natura spettacolare che lo circonda:

alle capre, agli uccelli, agli scoiattoli e soprattutto alle rocce rosa mirabolanti, in mezzo alle quali tutto appare come un gioiello incastonato.

ma lascio la parola alla solita mail della sera dopo ai miei amici di blog, tramite nadia_bi,

. . .

[…] gia ho raccontato delle rocce erratiche di Warangal, delle strane concrezioni sparse nella pianura.
avvicinandomi ad Hampi queste stranissime formazioni delle quali mi sfugge quale possa essere l’origine si intensificano.

entriamo nel cuore di un delirio di dio: sia stata l’ira a fargli frantumare le montagne in questi macigni e massi discontinui e a fargli ammucchiare creativamente nei modi piu’ sorprendenti non avrebbe potuto tanto.
no, qui qualcuno si e, divertito in un catalogo di combinazioni folli ed immaginarie.

mi sembra di essere entrato in una variante dell’universo di Escher, solo che qui Escher compone i suoi paesaggi razionalissimi e assurdi solo con sassi per lo piu’ di 10 metri x 20 almeno.

questa terrificante profezia pietrificata che si estende ormai a perdita d’occhio tra palmeti lussureggianti e sorprendentemente tropicali, in un paesaggio verdissimo e ricco d’acque non è tutto. […]

https://corpus0blog.wordpress.com/2016/06/05/hampi-5-giugno-2006-mail/

. . .

di loro, in questo video, per ora, un primo assaggio.

5 risposte a "altre immagini di Hampi e dei suoi dintorni. 4 giugno 2006 – 854"

  1. La tua presentazione è molto affascinante e il video mostra un assaggio, è un assaggio appetitoso e invitante… – non riesco a correggere. Penso che mi piacerà…
    Escher praticamente non lo conosco, ma questi luoghi sono incredibilmente belli.

    "Mi piace"

    1. ho corretto io l’errore di battitura, però anche aspettitoso non era male come aggettivo, ahaha.

      quanto ad Escher, è un genio, olandese, ma vissuto a lungo in Italia, che non si sa se definire disegnatore o matematico; avrei dovuto andare con i figli a Ferrara a vedere una sua mostra aperta in questo periodo, ma poi l’insonnia notturna mi ha distolto, purtroppo.

      la sua arte è il trionfo del disegno come concetto e forse anche come filosofia, non so.

      forse non ne conosci il nome, ma sicuramente, ora che ti metto il link, troverai familiare anche per te qualche sua opera, perché sono diventate giustamente molto famose.

      https://duckduckgo.com/?q=Escher&iax=images&ia=images

      quanto ad Hampi, è certamente un posto straordinario, uno dei più notevoli che io abbia mai visto, per quanto le riprese non siano del tutto adeguate a rendere la potenza della suggestione che è rimasta nel ricordo personale, ed è quello che dà finalmente un senso a questo viaggio indiano finora piuttosto povero e travagliato.

      il video di oggi comincerà a dire qualcosa di più.

      Piace a 1 persona

  2. Hampi l’ho vista fugacemente, ci tornerò con calma perché è luogo che presenta elementi naturali speciali per estensione, posizione, forma, colore, una città importantissima sorse li dove la natura è lussureggiante!…
    L’arte di Escher è quasi una scoperta, avevo visto alcuni quadri, credo che comunichi con la pittura un ordine nuovo, anche la tecnica mi sorprende, anche se non è affatto recente, forse rientra nell’ordine che ci comunica. Mi hanno colpito molto tanti particolari. Intanto inizio dai suoi cerchi, colori e forme varie.

    "Mi piace"

    1. quanto ad Hampi, avrai tempo di conoscerla bene, perché mi ci sono fermato un giorno in più, travolto dal suo fascino, e non mancheranno né riprese né foto, queste ultime a decine…

      Escher non mi risulta che abbia dipinto: è un incisore e un grafico, ma le sue incisioni sono anche delle meditazioni matematiche e ha dato una raffigurazione visiva affascinante di alcune leggi matematiche.
      ha anche creato delle realtà impossibili, che la mente non riesce a comprendere.

      Piace a 1 persona

Lascia un commento