a Fabia, Marta, Rocco, Sara Aug 11, 2005 5:57 PM Kanchi
[…] Mi sfamo col cibo raccolto alle stazioni degli autobus: due cetrioli giganti tagliati in due all’istante nel senso della lungheza e conditi con spezie piccanti (5 rupie: 0,10 euro), un dolcetto, sempre col piccantino dentro (2 rupie, 0,05 euro), una specie di zuchero filato tuto spugnoso e fibroso, ma buonissimo (costo come sopra), perfino acqua minerale (almeno spero) in un sacchettino di plastica 0,9 rupie: euro 0,02). Ecco, la prima cosa che noto e l’abbattimento del costo della vita appena fuori dal mio piccolo paradiso di India artificiale ed europeizzata. Quando arrivo me ne acorgo subito dal costo del famoso triciclo, qui chiamato autorikscio, che e sceso dalla tremilalire ferocemente contrattate ogni volta alle 400 lire accettate senza discutere. In sostanza il costo della vita si sta pericolosamente avvicinando a zero […]
L’arrivo a Kanchi (abreviato per gli amici) e terrificante: la riedizione in piccolo di Chennai, del resto la cita ha quasi 150.000 abitanti, mica i 13.000 di Mammala. Di nuovo una periferia infinita senza identita senza volto ne nome. Beh, signori, che volete che vi dica: l’India vera e questa. Prendere o lasciare. E io non lo so ancora che cosa ho deciso di fare a riguardo. […]
questa volta non ho reintegrato nel testo le doppie che il computer dell’internet café si rifiutava ostinatamente di battere, né del resto l’ho fatto mai per gli accenti, perché proprio non c’erano mai sulle tastiere indiane.
. . .
il video si occupa della seconda parte del viaggio da Mamamallapuram a Kanchipuram descritta qui sopra, quella che vede, prima, l’arrivo a Chengalpattu, poi la ripartenza, e infine l’arrivo alla meta.
il paesaggio naturale quasi è lo stesso del video precedente sulla prima parte di questo trasbordo abbastanza breve, ed anche quello urbano, che mi aveva strappato il grido: l’India è brutta!
ma i veri protagonisti di questo video sono invece i visi dei miei occasionali incontri nel bus e nella stazione, a volte affascinanti, a volte deformati dalla povertà.
una bellissima ragazza di Chengalpattu è assolutamente da non perdere…
ma bisogna andare a cercarsela nel video perché, stranamente, Youtube non l’ha scelta per la foto di copertina, preferendole quella di un baffuto venditore ambulante della stazione di Chengalmattu, a fianco di un suo amico, un poco menomato, evidentemente.
è in questa gente, in queste scene di vita poverissima e pure risplendente, già un poco anticipate nel video precedente, che ritrovo anche oggi il mio amore per l’India, che nasce proprio da questa indissolubile mescolanza di atroce e sublime.