il mio hotel pieno di scimmie di Tiruvannamalai, Tamil Nadu, India. 13 agosto 2005 – quando si poteva viaggiare – 416

Fabia, Marta, Rocco, Sara 13 agosto

[…] Sesto motivo del mio benessere: la cittadina dove sono, un centro rurale, molto arcaico, e il miserando hotel da euro 1,5 a notte dove mi sono rifugiato, malamente consigliato, credevo, dalla Lonely Planet. Macche, esco dalla stanza e mi trovo due scimmie che fanno sesso nel corridoio! Fantastico. […]

. . .

per fortuna degli spettatori non avevo la videocamera sottomano per captare questa scena, però le scimmie le ho riprese lo stesso, più tardi sulle scale dell’albergo e sulle tettoie di fronte.

e per fortuna dell’hotel, anche, non ne ho conservato il nome, e non lo farò, anche se, consultando la vecchia guida consunta dai troppi viaggi nell’India del Sud, potrei anche provare ad indovinare quale fosse, perché non vorrei fargli pubblicità negativa.

oltretutto, se era quello che penso, era il più scandalosamente economico, tra quelli indicati nel libro – caratteristica che del resto ho ben conservato, quella del farmi ospitare in stretta economia, sia per innato senso del risparmio, sia perché lo ritengo un modo più autentico di viaggiare, dato che consente di vivere e condividere le esperienze della gente del posto, piuttosto che quella dei turisti stranieri danarosi.

.

anche i suoni del video sono quasi tutti quelli originali dell’hotel, che era quindi anche molto musicale, eheh.

ma sembra anche che, via via che il viaggio procede e mi spingo sempre più verso l’interno dello stato, il Tamil Nadu, io stia avvicinandomi sempre di più al cuore dell’India.

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6 risposte a "il mio hotel pieno di scimmie di Tiruvannamalai, Tamil Nadu, India. 13 agosto 2005 – quando si poteva viaggiare – 416"

  1. Ripenso al tuo accenno riguardo alle coppia di scimmie e rido di cuore… Loro però sono scappate via 😡😓.
    Credo anch’io che un viaggio in India senza gli indiani sia piuttosto misero

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    1. certamente per me, l’India senza gli indiani non sarebbe più l’India (ed è proprio quello che sta succedendo, temo, perché la borghesia indiana è forse ancora più odiosa di quella italiana, anche se certamente non così arrogante e prepotente in maniera malsana).
      però dire che l’India sia piuttosto misera senza gli indiani io proprio non l’ho mai detto e neppure lo penso: mi dissocio 🙂
      l’India, almeno in questa zona, che a me è parsa quasi come la loro Umbria o Toscana, ha una ricchezza monumentale e artistica di incredibile densità e i suoi templi resterebbero interessantissimi anche come documento di una civiltà scomparsa.
      certamente si nota, piuttosto, l’assenza di edifici civili, a differenza che da noi: quello che non sono templi, lì, sono forti o palazzi di potentissimi principi, ma non si è sviluppata una democrazia documentata anche nell’architettura.

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      1. Grazie del commento in cui ridisegni la geografia naturale e umanizzata dell’India, perlomeno nella zona che forse hai più visitato. L’evoluzione economica non coincide con la godibilità umana, la realtà è molto complessa ovunque . In Italia c’è arroganza forse perché c’è ignoranza , non intendo generalizzare ,dico semplicemente che esiste. Anche se i libri sono disseminati ovunque nel borgo dove vivo ,.li trovo anche nelle farmacie . Buona domenica 💙💚

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        1. il Tamil Nadu l’ho visitato due volte e così il Kerala; in questo senso soltanto li conosco di più, ma non posso neppure dire di conoscerli davvero. sono i due stati più meridionali dell’India, ma forse anche i più antitetici fra loro. altre zone dell’India le ho viste una volta sola, ma sempre scoprendo una ricchissima varietà di culture. l’induismo unifica l’India del sud, ma poi ci sta il cristianesimo del Kerala (40% della popolazione) o l’islamismo di Hyderabad, così presente anche nel nord ovest (che però conosco poco).

          non credo che l’arroganza italiana dipenda dall’ignoranza, semmai da qualcosa che sembra il suo contrario: la presunzione di sapere. l’India profonda è certamente molto più ignorante dell’Italia e anche della sua classe dirigente.
          ma le contraddizioni dell’India sono molto difficili da capire per noi.
          ad esempio, è un paese molto mite, in generale, o almeno così pare a noi, ma poi ci sono esplosioni terribili e improvvise di violenza incontrollata: c’è stata gente che è stata linciata in strada dalla folla inferocita per avere provocato un incidente stradale; in Orissa dei missionari cristiani protestanti sono stati bruciati vivi, i due genitori e i loro bambini, perché facevano proselitismo: la ferocia della guerra civile del 1947 tra musulmani e indù resta quasi senza paragoni storici: un milione di ammazzati in poche ore…, ed episodi del genere, anche se più limitati, ri-accadono e i politici attualmente al governo, e ne ha largamente approfittato la destra integralista che si appoggia sull’induismo fanatico. personaggi di fronte ai quali i nostri Salvini e Meloni sembrano educande o crocerossine.

          il mondo è sempre difficile da capire, ma l’India lo è ancora di più.

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  2. Caro Mauro quando entri in maggiori particolari risalta la tua cultura che da luce a molte ombre.
    Io convengo con te non tanto per il sapere quanto per po’ di buon senso che la quasi vecchiaia mi offre.
    L’ignoranza è più difficile da eliminare quando non c’è la consapevolezza,forse soprattutto è presunzione . L’india neppure ci provo sto acquisendo alcune conoscenze tramite te. È interessante e piacevole seguirti , sei un amico prezioso 🌻🌹

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