Mauro To: marta Aug 6, 2005 1:16 PM Re: sottile sottile e pericolosissima scazzatura da week end indubbiamente
[…] Domani torno all’incubo Colombo e ambasciata indiana, poi – se qualche dio vuole parto.
Se taccio sara solo per necessita.
Baci.
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stessa mail To: r. Aug 6, 2005 1:15 PM Re: casa? 25 luglio
[…] insisto, e spero di non rompere con tutti sti allegati.
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Sarath Fernando lun 8 ago 2005, 04:34
Bortocala, […] If you are able to get the Visa today, I think you are leaving Sri Lanka. So however I wish you a happy journey and good luck. Just after reading this, reply to me. And I am waiting for a reply. Thanks, Fernando.
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Mauro lun 8 ago 2005, 09:06 a Sarath
Hallo Fernando,
the Indian Ambassy will give me my Visa today at 17 and 1 a.m. o clock I have the airplan from Negombo to Chennai.
I remember You very well, my friend, and I wish You all good chance. I thanks You for Yours letter and I hope I will read You anything more.
Bye.
Mauro
Sorry for my bad english, but I dont speek english.
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a Fabia, Marta, Rocco, Sara, R. 08.08
Gli internet café sono diventati rari in SriLanka, segno di come sono spariti i turisti in questo paradiso delle vacanze trasformato di colpo in un luogo di macerie e di rovine poco attraenti. Questo della periferia di Colombo tuttavia e particolarmente onesto, mi ha fatto pagare in anticipo il prezzo di un ora, che risulta la decima parte del costo esorbitante finora pagato per le mezzore. Quindi mi sbizzarisco.
Notizie pratiche: stamattina all Ambasciata Indiana hanno ritirato il mio passaporto e mi hanno detto di ripassare oggi pomeriggio alle 5 per il sospirato VISA. Intanto ho contattato un agenzia di viaggi e per 75 euro vado in India e torno partendo domani mattina alle 4 da Colombo a Chennai (ex Madras, la quarta citta indiana, 6 milioni di abitanti, che evitero come la peste, anche perche la guida mi dice che e un esempio del devastante inquinamento legato allo sviluppo del terzo mondo, tanto che consiglia di portarsi delle medicine addirittura per superarlo).
Insomma, finalmente la mia vacanza comincia, dato che finora e stata ben poco entusiasmante, a parte la puntata a Galle di cui vi ho parlato l ultima volta, e le tre giornate piene a Colombo sono state particolarmente noiose e pesanti per il monsone.
Monsone qui non significa affatto pioggia e brutto tempo (finora dal cielo ho visto cadere tre gocce letteralmente contate sul mio braccio), solo cielo un pochino rannuvolato, cosi che ogni tanto fortunatamente il sole sparisce: monsone significa soprattutto che il caldo – che l anno scorso a luglio era secco – e diventato umido e quasi insopportabile.
[Aggiungete che ieri, appena arrivato a Colombo da Galle alle 7 di sera (dopo una tappa intermedia in paesino a 14 km da Galle, per una visita ad uno dei soliti dolcissimi tempi buddisti, che questa volta era ancora piu dolce del solito, perche pieno di bambini delle elementari, uno dei quali mi ha fatto da guida compunta gentilissima ma decisa nell indicarmi dove dovevo infilare le mie offerte – e poi a mangiare in un dondolante imbarcadero in una laguna interna), mi sono infilato nel primo hotel di fronte alla stazione, che – come dubitavo ma non fino al punto che dubitavo – si e rivelato un autentico letterale casino. Insomma alle due di notte mentre gia dormivo per cosi dire beato sono stato svegliato da grosse bussate alla porta ed e seguita una esibizione di un paio di ragazze, peraltro carine, tra le quali dovevo assolutamente scegliere. Non scherzo.
Ho fatto il san Gerolamo nel deserto, ma dopo chi ha chiuso piu occhio!] – passo da trasferire nel post 351.
Chissa perche io ho questa strana propensione a trasformare le mie vacanze in una gara di sopravvivenza; sembra quasi che io debba punirmi di farle. Possibile che non so godermi tranquillo e beato la vita? Ne avrei ben diritto, invece che andare in giro con segni evidenti di Alzheimer a mettermi in condizioni impossibili! Stamattina ad esempio ho fatto una scena fantozziana ridicolissima, essendomi convinto di avere perso le chiavi della camera, che invece avevo messo al sicuro nella tasca piu nascosta, dalla quale sono alla fine saltate fuori. Insomma, Freud avrebbe messo in evidenza che sicuramente invece non volevo proprio andarmene da li!!!! Inconsciamente, of course.
Insomma ho tutta la mia disapprovazione (e di sicuro anche la vostra).
In compenso non sono solo un momento. Queste conversazioni locali saranno anche un pochino monotone, ma essere al centro di tanto interesse lusinga sempre almeno un pochino, indirizzi numeri di telefono e email adresses si sprecano: uno ha perfino gia cominciato a scrivermi una mail (a differenza di voi, pigroni!!!).
Tutti sono ansiosi di fuggire da qui e l Italia, si scopre sempre con piacere, e al centro di una grande simpatia. Qui non ce la siamo giocata come nei paesi arabi, per fortuna, e con ammirazione si dice che americani tedeschi e italiani sono stati grandi amici dello Sri Lanka dopo lo tsunami.
Ah, ho letto, con una meraviglia che non e ancora finita, la notizia di Berlusconi semi morto per il secondo trapianto di capelli.
Beh, sorpresa, non mi pare di avere altro da dirmi, e se mi verranno in mete altre cose sara domani dall India o appena possibile al primo internet cafe, che nelle campagne indiane non devono essere diffusissimi.
Voi sono sicuro che state bene. Ciao.
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a Fabia, Marta, Rocco, Sara 08.09 – India…
[…] La giornata di ieri e stata la piu dura di tutte, ma mi sento ripagato.
Uscito dal locale per mail nel mio vagabondaggio a piedi per l’orribile Colombo giusto per fare arrivare le 5 per il visto, mi sono ritrovato sulla tangenziale rettilinea di circa 15 km, capendo di non capire a che punto ero. E la mia mitica capacita di orientamento? Dissolta. Credo di avere capito che questa faccenda del traffico a sinistra riesce a farmi prendere costante la direzione opposta, oltre a rischiare di farmi tirare sotto un paio di volte, piu la prima che ho attraversto la strada (qui mica te lo dicono in tutte le salse come a Londra, sono cavoli tuoi se te ne accordi in tempo o no!). comunque: nell’emergenza si prende il tuc tuc, il taxi triciclo, e ci si fa portare (con largo anticipo) all’ambasciata indiana.
Inizia quindi una ginkana con la morte. In realta tutti i tuc tucdriver dello Sri Lanka hanno un modo comune di guidare che consiste nel gettarsi a testa bassa contro l’ostacolo (di solito un altro tuc tuc, che fa altrettanto) suonando il clacson a distesa, tanto qualcosa succedera. E infatti ogni volta, all’ultimo momento, una impercettibile deviayione di entrambi impedisce lo scontro frontale quando appare ormai certo. Nella tecnica sono particolarmente versati i driver di religione musulmana, oramai pefettamente compenetrati nel ruolo di kamikaze e pronti ad attentati suicidi di qualunque tipo.
Ma questo superava ogni immaginazione; arrivava a fare dei pezzetti di strada praticamente contromano nelle code pur di riuscire a infilarsi tra due pullman convergenti che ovviamente lo costringevano poi a fermarsi. E allora come un topo altra inversione e via sotto il culo di una mercedes clacsonando a piu non posso. A un certo punto ho intravisto un magnifico tempio hindu e l’ho fatto fermare. Al tempio non sono mai arrivato, era li, a portata di mano, ma apparentemente nessuna strada permetteva di raggiungerlo, gli si girava solo attorno di lontano. Ho fatto un paio di kilometri a piedi e ho praticamente capito di essermi perso di nuovo. Avevo tutto chiaro nella mia testa e la cartina sottomano, ma la realta era che ancora una volta ero in un altra parte della citta, diversa da quella dove credevo di essere e sulla carta avevo confuso il tempio induista col tempio buddista.
Insomma alle 4 ero in coda all’ambasciata con un mal di pancia a cui ho resistito eroicamente, e alle 4 e 40 avevo il mio mitico visto, oltre che un bisogno assoluto di un bagno. [Il giorno prima alla stessa ora (mi sono dimenticato di raccontarvelo) lo stesso bisogno fisico mi aveva indotto a una piccola deviazione nella giungla che stavo costeggiando (fuori Colombo, ovviamente), col risultato che ero finito con una gamba nelle sabbie mobili, per fortuna poco profonde, cosi sono risalito subito; pero con un poco piu di fortuna, un passo in piu e un posto piu profondo, sarei sparito per sempre senza lasciare traccia (come un fisico famoso o Federico Caffe) e voi sareste qui a chiedervi dove sono finito.] – anche questo passo è da trasferire nel post 351.
Ma intanto Colombo era sconvolta (e ti pareva?) da una manifestazione molto cattiva. Non ho capito di cosa si trattava, da come erano incazzati secondo me erano Tamil, la minoranza etnica indiana ed induista o musulmana (dove sono mescolati a malesi). Traffico bloccato, liti coi tuc tuc driver che avevano raddoppiato i prezzi all’istante ma poi miracolosamente l ultimo sovraffollato treno per Negombo e il suo aeroporto e per me. Insomma, un viaggio massacrante sul treno per Negombo e sul treno chiacchiere e incontri, col mio indirizzo e mail che va a ruba.
A Negombo un ragazzetto che fa il tuc tuc driver mi porta al ristorante e, dato che gli spiego che devo essere in aeroporto all’una perche ho l aereo alle tre di notte, mi offre ospitalita nella sua casa.
Sono molto diffidente, ovviamente, ma un singalese di Modena, che parla benissimo l italiano, mi rassicura sul ragazzo che e un suo vicino di casa a Negombo e mi lascia anche il suo numero di cellulare, avessi dei proelemi. Cosi alle 23 eccomi a fare questa che si rivela una toccante esperienza della poverta locale.
Ruwan ha 23 anni, vive da solo per dissapori con la famiglia che non vuole spiegarmi: ha in affitto il tuc tuc per 1,5 euro al giorno e la sua casa per 12 euro al mese. La casa e un buco di 2 metri per 2,5, con una stuoia per pavimento e sopra la stuoia una felpa grossa un po piu piccola che fa da letto, un armadio piccolo a due ante col lucchetto fa il resto dell’arredamento. Non ce ne bagno ne cucina, e quasi una bara. Sopra, il tetto di tegole a vista non e collegato alle pareti, per cui Ruwan vive in simbiosi con i suoi vicini.
Ruwan sa un inglese stentatissimo, non ha amici, non ha ragazza e non vuole averla. Il patrimonio piu prezioso della sua vita, che tira fuori dall’armadio, sono 4 lettere sue e quattro risposte svolgiate da parte di uno svizzero di 45 anni. Il loro dialogo e assurdo e privo di qualunque contenuto.
Sulla porta di Ruwan sta appesa un immagine di Budda, a cui lui tiene molto e mi fa sapere di essere un buon buddista. Non so quale monaco stia praticando altrettanto bene il precetto della poverta – o quale eremita cristiano in passato -. Ruwan e l’immagine di una poverta eroica anche se non voluta. Ma forse c e piu eroismo nel sopportare una scelta che non e propria. A vivere questa specie di ergastolo in una cella piu piccola della cella di ogni carcere o di ogni asceta.

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ecco la sintesi perfetta, solo non troppo sintetica, di un’altra giornata senza riprese…
2 risposte a "a Colombo per il visto per l’India, finalmente! e poi ritorno a Negombo. 8 agosto 2005 – quando si poteva viaggiare – 353"