al villaggio di Tai O, isola Lantau, Hong Kong – my roundtheworld 20 2a parte -229

1 agosto 2014

Ecco i motivi per cui ho deciso di destinare la giornata di sabato 19 luglio ad un panorama di esperienze completamente diverse: scelgo di visitare un’isola, Lantau, che promette di farmi conoscere altri lati nascosti di Hong Kong.

L’isola è in realtà collegata alla linea del metrò, perché è proprio sulla sua punta nord-occidentale che è stata costruita la grande spianata artificiale dell’aeroporto, e all’uscita dalla stazione lo spettacolo dei grattacieli modernissimi è di nuovo superbo e superiore all’immaginazione semplicemente comune: quanta arroganza hanno dovuto coltivare gli architetti nei loro studi per arrivare a gesti di progettazione così estrema.

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come anche il testo conferma, non siamo ancora usciti, con questo primo video dedicato alla giornata del 19 luglio, dal clima architettonico tipico di Hong Kong e ai suoi deliri chiamati grattacieli, anche se il metro` ci ha gia` portati nell’isola di Lantau.

si rivede quindi il paesaggio urbano del primo video dell’arrivo, in una lontana periferia dove il gigantismo strutturale degli edifici non e` ancora collegato al loro straordinario  addensamento nell’isola di Hong Kong vera e propria, ed essi interagiscono da lontano con quella natura superba che incontreremo invece tra poco.

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Ma poi basta fare un economico ticket giornaliero locale, per girare l’isola in bus e partire per strade che si adeguano necessariamente alla natura montuosa e rapidamente anche selvaggia del territorio; solo in un punto una baia meravigliosa è deturpata da un massiccio e grigio edificio; ma scopro con una specie di sgomento che si tratta di un carcere: inventato certamente da un sadico, che voleva che i detenuti avessero ben chiaro – vedendo quel cielo azzurro e quel mare dalle loro celle – che cosa vuol dire davvero privazione della libertà.

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L’autista corre con tutta la velocità di chi fa quel percorso varie volte al giorno, ma a me francamente sembra eccessiva e sono ben lieto quando, dopo un’ora circa, ci lascia nel piazzale antistante alla prima meta del viaggio, il villaggio di pescatori di Tai O.

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ecco qui una sorpresa che si rinnova, perche` avevo quasi dimenticato questo momento del viaggio (non puoi ricordare nei dettagli ogni momento di un’esperienza durata 140 giorni senza il sussidio di una memoria extra-corporea come quella che ti forniscono le immagini registrate e gli appunti messi in rete).

qui e` la scoperta, un poco inattesa per me, ma potrebbe esserlo anche per voi, del debordante paesaggio tropicale che si apre attorno al delirio iper-realista metropolitano di Hong Kong:.

capitale degli eccessi, la citta` ora, a poca distanza da una fermata del metro`, offre al visitatore una specie di giungla e incredibili spiagge tropicali, intravviste rapidamente dai finestrini di un autobus ordinario di linea iper-moderno, elegantissimo e, ahime`, anche iper-veloce.

la distanza in linea d’aria non e` poi molta, anche se l’isola di Lantau, che si trova ad occidente di quella di Hong Kong e ben distanziata da lei, ma quasi collegata invece ai New Territories che stanno alle spalle di Kowloon, e` molto piu` grande di questa, direi almeno il doppio.

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ma la strada dalla stazione dei bus, affiancata a quella del metro`, e` contorta tra i monti come un ideogramma cinese e costretta a seguire un percorso ad U piuttosto aspro e pieno di curve, che non scoraggiano affatto l’autista dal precipitarsi, quasi, come dimostra questo video convulso e un poco da capogiro.

ma anche con qualche straordinaria veduta in prospettiva: improvvisi scorsi marini che si aprono brevemente dall’alto, oppure spiagge quasi polinesiane costeggiate rapidamente.

prima di raggiungere il villaggio di Tai O, che e` la stazione finale del bus, collocato fra un bel golfo marino e una laguna, che appare. sorprendetemente tranquilla, nelle immagini finali del video.

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ecco, e` con questo video (non con quello successivo, pubblicato ieri per errore) che riprendono, qui e sul mio canale You Tube, i miei montaggi piu` tradizionali: quelli che descrivono abbastanza in dettaglio i passaggi del mio viaggio intorno al mondo dell’anno scorso, dopo i 9 videoclip di sintesi esclusivamente fotografici, preparati per una presentazione pubblica del viaggio.

questo era stato montato a febbraio, e riguarda il porto di Tai O, isola Lantau, Hong Kong.

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ci ero arrivato, dopo il lungo viaggio in autobus, parte tra le montagne parte in riva al mare, descritto nel videoclip precedente di questa serie, appunto di febbraio.

qui vediamo il villaggio di pescatori in parte su palafitte, uscendo dalla stazione dei bus, dall’altra parte della piccola baia, e poi da diversi altri punti di osservazione, sempre esterni al piccolo centro abitato.

se volete, potete rileggervi le poche righe, psicologicamente abbastanza distanti, dedicate al borgo nel post scritto allora:

Certo, dopo avere visto i villaggi galleggianti del grande lago Tonle Sap in Cambogia o le palafitte del lago Inle in Myamar, qui siamo di fronte a qualcosa di più rozzo e manipolato dalla modernità e tuttavia ecco un sapore di vita di povera gente ai margini della metropoli, che mi si concretizza nel piccolo lusso che mi concedo di due ostriche cucinate nel formaggio fuso.

direi che montare il video mi ha forse permesso di apprezzare di piu` questi paesaggi, con le loro luci e qualche ombra, e perfino di sucitare una sensazione di nostalgia che il video cerca di esprimere.

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ripubblico, al suo giusto posto nella successione cronologica, il videoclip n.34, dedicato al villaggio di Tai O, isola Lantau, Hong Kong, gia` pubblicato ieri sera, per errore, col n. 33.

qui vediamo il villaggio di pescatori in parte su palafitte da dietro le quinte, per cosi` dire, dopo avere visto nel video precedente il modo nel quale si presenta affacciato sulla sua piccola baia sul mare.

non sono molto soddisfatto di queste foto, che mi pare si siano concentrate su diversi dettagli, ma non siano riuscite a dare un’idea precisa del luogo.

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tanto che, se a qualcuno fosse venuta curiosita` di una immagine piu` positiva di questa meta turistica secondaria, ma piuttosto celebre, ad Hong Kong, dovrei consigliargli controvoglia di cercare qualche altro video su You Tube.

semmai l’unico pregio che posso loro riconoscere e` di avere dato una immagine abbastanza realistica, per niente turistica e a tratti perfino sgradevole, del luogo, che, a sopresa, e` diventato una spoecie di contraltare, un poco degradato, delle straordinarie ricchezze della metropoli leggendaria.

un video sincero, insomma, ma piuttosto critico e poco ispirato.

pero`, se volete una sua chiave di lettura, dovete rileggervi le poche righe, psicologicamente abbastanza distanti, dedicate al borgo nel post scritto allora.

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Poi non mi resta che andarmene per i fatti miei salendo dai vicoli colorati per un sentiero panoramico sul bordo alto del mare, dove incontro solo un giovane bianco solitario come me, o forse affascinato dalle strane tombe semicircolari che ci affiancano nella salita sparse lungo il pendio.

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e` uno dei lati controcorrente del mio carattere, ma ditela pure estrosita` o bizzarria, non mi offendo: vado nei luoghi turistici, ma poi spesso evito il loro lato piu`gettonato e vado a scegliermi qualche aspetto trascurato o minore.

fu cosi` che il 19 luglio nell’isola di Lantau, ad Hong Kong, mi scocciai abbastanza in fretta della folla dei turisti cinesi che si addensava nei vicoli molto gastronomici di Tai O e, invece di prendermi il battello di rito per percorrere i suoi canali con le sue modeste case su palafitte, mi lasciai attirare prima da certi angoli appartati del villaggio che ho gia` illustrato nel video precedente, e poi da un sentiero che, a partire da una modesta pagoda, si inerpicava sulle colline, dal lato del mare aperto.

ma forse era semplicemente un bisogno di natura e di camminare nel verde, dopo due interi giorni metropolitani ad Hong Kong.

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all’inizio tra una folta vegetazione e poi con l’apparire di tombe rotonde sparse sulle pendici oramai spoglie di questa landa solitaria (incrociai un solo viandante).

ma da questa passeggiata affascinante e` nato un video che ancora mi riempie il cuore di gioia a riguardarmi il percorso compiuto, fra gli aerei che lentamente approdano all’aeroporto lontano all’estremita` dell’isola, i pescherecci e i bastimenti che si avvicinano al porto di Hong Kong.

il sole ha premiato la mia scelta e mi sembra ancora di respirare l’aria vagamente marina di questa camminata solitaria fra tettucci e palizzate rosse che, lungo in sentiero continuamente in bilico fra terraferma e mare, fra realta` e sogno, segnano la presenza umana in un paesaggio talmente sublime che pare doverla escludere.

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Il panorama si spinge molto al largo, il clima ha voluto premiare la scelta con un cielo quasi sempre sgombro di nubi, in questa prima parte della giornata, e così si vedono le flotte dei pescherecci sotto costa, trasvolate dai grandi jet che a ritmo incessante calano sull’aeroporto o ne decollano.

Dalla punta sarebbe bello scendere sull’altro lato del promontorio, ma nel dubbio (poi rivelatosi sbagliato) che proprio lì sotto si celi una cesura e che quella punta che si vede sia quella di un isolotto non congiunto al resto dell’isola, scelgo di tornare per la stessa strada.

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Premiato tuttavia dall’arrivo in contemporanea con me sulla punta più estrema, dove adesso ho piegato, di un battello che a poco prezzo mi riporta velocemente alla base degli autobus, da dove ero partito.

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l’onesto video che segue e`, ne` piu` ne` meno, l’illustrazione di questa frase.

e in due minuti vi fa ripercorrere, dal battello, prima il tratto di mare piu` aperto, poi il canale che serve da porto, che riconducono a Tai O.

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in neretto ho riprodotto la seconda parte del post LANTAU E IL BUDDA PROBABILE – MY ROUNDTHEWORLD N. 20, e l’ho integrata con questi, inseriti in caratteri normali:

da Hong Kong all’isola Lantau – videoclip 31.

sull’autobus verso il villaggio di Tai O nell’isola Lantau di Hong Kong – videoclip n. 32.

il porto di Tai O, isola Lantau, Hong Kong – videoclip n. 33.

il villaggio di Tai O, isola Lantau, Hong Kong – videoclip n. 34

Tai O, isola di Lantau: Fu Shan, la Collina della Tigre, Hong Kong – videoclip n. 35

ritorno in battello a Tai O, isola di Lantau, Hong Kong – videoclip n. 36.

 

 

 

 

7 risposte a "al villaggio di Tai O, isola Lantau, Hong Kong – my roundtheworld 20 2a parte -229"

    1. JUNE 5, 2018 AT 02:00 PM ulteriore replica, che a questo punto lasceremo anonima, via whatsapp:

      bravo Bortocal: sono arrivata come nuova commentatrice nel blog Bortoround. Tempo fa chiamai allarmata perche` era accaduto la stessa cosa e tu mi rassicurasti dicendo che controlli prima di pubblicare.

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      1. non accetto questo rimprovero.

        la possibilita` di controllare i commenti c’e` soltanto per chi posta la prima volta, ma una volta che si e` commentato si viene registrati automaticamente dal sistema di wordpress come commentatori accettati, e i commenti successivi vengono pubblicati automaticamente.

        l’intero insieme di queste prese di posizione e` semplicemente grottesco, anzi decisamente umoristico; e lascio perdere la voglia evidente di rompere le scatole che traspare.

        mi pare che l’unica soluzione possibile sia di bloccarti come commentatrice: ora vedo se ci riesco e lo faro` molto volentieri.

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