lunedi` 22 settembre, ieri: quasi 14 ore di dormita filata indicano che forse il sonno in dormitorio non era ottimale e che avevo bisogno di recuperare; ci ho anche dimenticato il giubbino impermeabile, cavolo.
ahh ahh, e sara` allora anche per questo che, quando l’autobus lascia Hamilton, costeggiando il fiume, il Waikato, le cui rive tenute a giardino avevo percorso la domenica pomeriggio, capisco che i giardini attorno al lago che avevo visitato due volte, non erano gli Hamilton Garden, che sono invece alcuni km fuori dalla citta`!
ecco perche` non mi ritrovavo nella descrizione della guida, che incredibile fesso.
dopo la cattedrale cattolica mancata in Vietnam nei dintorni di Ninh Binh, e` il secondo errore di questo tipo: mica male in un viaggio solo; ma non ci sara` ne` un secondo viaggio ad Hamilton ne` una seconda vita, per rimediare.
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per inciso, l’errore l’ho ripetuto anche nei giorni scorsi, titolando il relativo videoclip.
ma oramai e` tardi per correggere;
potrei vergognarmi di indurre in errore chi se lo guardera`; ma tanto non se lo guardera` proprio nessuno… 🙂
qui comincia invece la cronaca visiva di due ore di viaggio da Hamilton a Rotorua:
e in queste prime immagini si costeggia in nuovo, dall’autobus, il fiume Wakato, che attraversa Hamilton, o forse – per meglio dire – la costeggia.
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e` una giornata davvero fredda e ventosa, mentre trascino il mio bagaglio inevitabilmente cresciuto, seppure non di molto: si sente il polo Sud che viene addosso con una pioggia gelida e sferzante, e si deve attendere l’autobus all’aperto, anche.
che parte per poi procedere in una foschia che a volte cerca di diventare caligine, e trova persino un albero schiantato dal vento in mezzo alla sua strada.
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commenti:
tramedipensieri
si sente il polo Sud che viene addosso ….
(che frase!)
cor-pus15
frasi di due anni fa, scritte a caldo, ops, a freddo! 🙂 🙂 🙂
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ma le due ore di viaggio sono anche piacevoli, ora che si sta in un posto riparato, per lo scorrere di una serie infinita di fattorie, di mucche, di pecore, cavalli, tutto immerso in verde smeraldino senza fine, che diventa squillante quando finalmente, nell’avvicinarsi a Rotorua, la pioggia smette e si affacciano degli spiragli di cielo azzurrino.
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ecco una Nuova Zelanda, come probabilmente non l’avete mai vista:
immagini della sua realta` quotidiana,
che non sono quelle turistiche da film che circolano.
queste la svelano come un paese agreste, molto sereno.
pastorale l’ho definito in omaggio al commento musicale scelto,
che e` l’Allegro dell’omonima sinfonia di Beethoven.
veramente coinvolgente.
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un paesaggio che e` quasi terapeutico…
leggevo poco fa perche` il verde e` un colore terapeutico per la mente: dicono che e` quello piu` semplice da sintetizzare per il cervello,
che per questo si rilassa guardandolo.
mi piacerebbe che anche solo il video facesse proprio questo effetto a chi lo guarda,
una volta superata la tensione della piogia e della tempesta che ha sradicato un albero buttandolo in mezzo alla strada.
ho gia` ricordato che questo viaggio si svolge il 22 settembre, proprio il giorno dell’inizio della primavera in Nuova Zelanda?
mi pare di no, almeno non qui.
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terapeutico anche quando, dopo due ore di viaggio, entriamo in questa citta`, fiancheggiando dei giardini nei quali si levano qua e la` nel terreno i vapori di zolfo per i quali e` famosa.
se i videoclip fossero davvero un pezzetto di realta`, e non soltanto un suo parziale promemoria, a un certo punto di queste immagini cominceresta e sentire un intenso odore di zolfo.
capireste allora di essere arrivati a Rotorua, la citta` che nel diario di due anni fa definii incredibile.
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guardate, per piacere, questo breve videoclip con alcune immagini della citta` di Rotorua, prese in parte il pomeriggio del 22 settembre (2014) e in parte la mattina del 23:
e adesso che cosa pensate di questo pezzetto del diario del mio arrivo a Rotorua due anni fa?
se non fosse che il vento e` diventato, se possibile, ancora piu` pungente, appena fuori dal bus, forse perche` siamo scesi, sia pure di qualche decina di km soltanto, verso il sud, cioe` verso il polo, forse perche` siamo saliti anche dal livello del mare. (…)
del resto, a parte la sorpresa di queste nuvole di vapore che si levano da dietro dei recinti nei prati, la citta` e` altrettanto scostante di Hamilton: queste strade larghe 30 o 40 metri anche nel centro, l’ampiezza dei giardini, le case basse, che quasi si perdono nel verde, tutto produce l’impressione di un individualismo esasperato, di una presa di distanza dal prossimo, fino a ridurlo a lontano.
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niente che giustifichi questa antipatia immediata, direte, alla liuce del video, che presenta invece una citta` luminosa e con un tipico tocco a volte bizzarro, a volte fiabesco, ma sempre molto creativo, che e` tipicamente neo zelandese.
a dimostrarlo basterebbe la foto di copertina con i maglioni messi ad un albero…
di lana grossa, naturalmente: col freddo che fa!
vero che quelle parole di la` sopra si riferiscono alle impressioni del primo momento, e non a quelle dell’uscita successiva dall’ostello.
ma credo che la vera spiegazione di queste parole aspre, cosi` fuori posto, stia in questo ulteriore frammento del diario, che avevo saltato prima:
e tutto questo mi spinge a passare tutte le prime ore del pomeriggio a letto, una volta raggiunto questo ostello dove ho confermato la scelta di una camera singola, e crepi l’avarizia, al momento.
e questo dopo che ad Hamilton avevo gia` fatto quasi 14 ore di dormita filata!
giusto per ricordarsi come anche l’apprezzamento per quel che si vede sia molto legato alla forma fisica del momento.
in ogni caso quando sono tornato per le ventosissime vie di Rotorua, dopo l’ulteriore riposo, certamente ogni stanchezza era passata.
anzi ho cominciato ad innamorarmi di questa citta`.
e nel video ho cercato di trasmettere queste emozioni.
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nelle parti in neretto ho riprodotto, con qualche modifica, la seconda parte del post FUGA DA HAMILTON: L’INCREDIBILE ROTORUA, NUOVA ZELANDA – MY ROUNDTHEWORLD N. 72 – 555.
e vi ho integrato, con diversi adattamenti, questi altri post, inseriti nel testo in caratteri normali:
Hamilton, addio: il fiume Waikato dal bus – VIDEOCLIP N. 430
da Hamilton verso sud: la Nuova Zelanda pastorale – VIDEOCLIP N. 431.
pioggia, tempesta, sole sulla strada da Hamilton a Rotorua – VIDEOCLIP N. 432.
Una risposta a "fuga da Hamilton: l’incredibile Rotorua – my roundtheworld 72 (1a parte) -123"